Vorrei segnalare un fatto inerente la fantasy (perdonatemi, ma non riesco a concepirla come un sostantivo maschile ^_^): il suo vero tratto saliente consiste nella possibilità di inserire elementi altamente simbolici come "oggetti" concreti all'interno di una trama. L'esempio per eccellenza è Earthsea (seguono due megaspolierissimi):
L'ombra evocata da Ged nel primo romanzo è Ged. Lui se ne accorge solo dopo esserle fuggito per molto, molto tempo e averla inseguita per altrettanto. Solo chiamandola col proprio nome e riassorbendola (perché non veniva affatto dall'aldilà) riesce a salvarsi. Il significato è: "non esiste l'Inferno, il male è dentro di noi: siamo responsabili per le nostre azioni."
Nel terzo romanzo, dopo che il "cattivo" è morto, Ged e il giovane principe sono bloccati nel regno della mote. Ged ha perso i propri poteri e non può riportarli indietro. Il ragazzo si carica il vecchio mago sulle spalle e, assieme a lui, cammina verso le montagne del Dolore, le oltrepassa e ritorna nel mondo della vita. Il significato è: "nella vita, non importa a che punto sei, puoi solo andare avanti."
Cos'hanno di particolare questi elementi? Che sono fatti della fiction. L'ombra non è una metafora o un simbolo, è qualcosa di vero e reale che sfregia il giovane mago per tutta la vita. Le montagne del Dolore non sono un simbolo, ma sono realmente difficili da oltrepassare. La concretezza delle immagini rende più forte il messaggio: anche noi possiamo riconoscere l'ombra, anche noi dobbiamo oltrepassare le montagne del Dolore. In questi casi, la fantasy non è un modo di raccontare "safe", ma un modo di raccontare forte, diretto, che rimane impresso. E sottolineo in questi casi, non quando si tratta di robaccia come i romanzi di Drizzt o chissà che cosa, dove la trama è banale, la morale bigotta e tutto quanto è solo una scusa per mostrare l'equivalente scritto di una coreografia da film-tv italiano ambientato nel passato (avevo scritto "da wuxiapian", poi mi sono reso conto dell'orrenda boiata e ho cancellato); oppure di orrori pieni di sesso lesbico e teste che volano, dove il fantastico è lì solo per inserire il libro in una di quelle collane fantasy che vendono tanto.
Detto questo, certamente la fantasy non ha lo stesso tipo di forza emotiva della fiction "unsafe" realistica. Non è il suo settore.