[cite]Autore: Domon[/cite]beh, no. più che altro li stai ricattando con il fantasma della paga... 
E le massaie americane con cosa le stavi ricattando?col fantasma della fame?
E le persone nelle comunità di recupero?
E le persone con cultura mafiosa?
Su su, basterebbe piantarla di fare frasi a effetto e uscire dalla necessità di applicare la logica del sofismo e della retorica del contestare frasi specifiche e particolari che nulla hanno a che fare col corpo principale del discorso per invalidare il discorso generale.
Invece il mio era un discorso, completo e abbastanza solido che affonda in molti presupposti scientifici. Se vuoi, prendi i libri che stai proprio studiando in questi anni e prova ad argomentare le tue frasi a effetto fino a produrre un vero e proprio discorso che vada a disconferma di quanto dico.
Tornando invece a chi sta discutendo in maniera seria, Moreno, non dubito che quello che dici in particolare riguardo alla tua esperienza possa essere in contraddizione. Ma la verità è che non è una esperienza ne scientifica ne professionale e ne io ne te possiamo in questo momento dirti se il motivo per cui il modello che ho citato non funziona perchè è errato in sè o è errata la maniera di comportarsi con queste persone derivanti dal tradizionale.
Da una parte gli studi scientifici sono allargabili a molti contesti, direi tendenzialmente tutti a meno che non condividano particolari condizioni (che comunque non trovo in gruppi di giocatori di ruolo), dall'altra l'esperienza non è ne comune ne generale ne condivisa, e io ne sono un esempio e comunque la storia della scienza ci ha insegnato che spesso l'esperienza inganna (come un mondo dove tutti tranne pochi che usavano metodi più rigorosi riconoscevano che era il sole a girare attorno alla terra, o come un postguerra dove tutti tranne alcuni scienziati sociali erano disposti a credere che i tedeschi erano semplicemente un popolo malvagio) se non è accompagnata da rigorosità e metodo.
Si tratta di un discorso affine a quello di mio zio che è coltivatore da 50 anni e pretende di sapere come si coltiva la terra e le usanze, mentre suo figlio che ha fatto l'agraria ha continuato a ripetergli che sta sbagliando. Hanno litigato, il figlio ha fondato una azienda agricola con successo e in qualche anno ha "comprato" i terreni del padre perchè lui sapeva farli rendere meglio. Esperienza e osservazione comune dicevano che aveva ragione il padre, eppure...
Comunque andiamo oltre perchè tu citi un fatto importante.
Tu dici che nella tua esperienza tutte le volte che hai provato con un gioco che assomigliava (e anche Ezio) i giocatori non sono riusciti a "vedere la differenza" e svincolarsi.
Questo è comunque un elemento importante, indica che per motivi che possono essere tuoi, dei gruppi, dell'ambiente o della relazione che si genera il metodo di cui parlo fallisce, nonostante in generale dovrebbe dare risultati migliori.
Qualcosa con te fallisce, allora è inutile intestardirsi a usare il metodo che ha sempre fallito, invece se con te, da te ha sempre funzionato il metodo d'urto sono anche io d'accordo con te che è meglio continuiate ad affidarvi a quello.
Io parlo solo in generale, e come consiglio a chi ha aperto questo thread, che in condizioni standard (e quindi anche in condizioni non verificate o non verificabili) la soluzione che la scienza ci dice aver più possibilità di vittoria (o di generare altre occasioni) non è quella d'urto ma quella dell'affinità. E ripeto il conduttore dell'esperienza deve comunque essere un personaggio attivo, che stimola i giocatori a utilizzare i nuovi strumenti che non erano stati usati prima da loro (e questo comunque è comune sia alla modalità urto che affinità).