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Consiglio per "traviare" un gruppo tradizionalista

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Davide Losito - ( Khana ):
Ma nei casi di sessioni gdr a cui si riferisce Iacopo il cambiamento è stato visto eccome.
Appena chiedi a qualcuno di narrarsi da solo il conflitto vinto ("narrare" inteso come aips o elar, visto che è praticamente uguale), questo, appunto, si illumina.
E lo so perché in tutte quelle occasioni c'ero :)

poi, come ha anche fatto notare Iacopo, esistono persone che non -vogliono- avere quel tipo di controllo, vogliono solo dire "vado a destra", "vado a sinistra", "apro la porta" e non trovano per niente divertente il fatto che siano loro a dover aggiungere altro che comandi direzionali a voce.
E con questo tipo di persone, con la terapia d'urto ottieni solo il silenzio e l'espressione di chi sta pensando "e questo cosa cavolo mi sta chiedendo?"
per far sì che queste persone si divertano, è il caso di metterli di fronte a giochi meno "di rottura", altrimenti (perdonate il gioco di parole) si rompono

Niccolò:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]E con questo tipo di persone, con la terapia d'urto ottieni solo il silenzio e l'espressione di chi sta pensando "e questo cosa cavolo mi sta chiedendo?"
per far sì che queste persone si divertano, è il caso di metterli di fronte a giochi meno "di rottura", altrimenti (perdonate il gioco di parole) si rompono
--- Termina citazione ---


qui le nostre strade si dividono: non credo che per queste persone l'ìappeal sia mai stato il giocare di ruolo. quello che cercavano o volevano conservare era proprio il rito. se queste persone non le convertiamo, ci guadagnano tutti, anche loro, che meno occasioni di gioco hanno, più facilmente sfuggono al rito...

Trevor Devalle:

--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]poi, come ha anche fatto notare Iacopo, esistono persone che non -vogliono- avere quel tipo di controllo, vogliono solo dire "vado a destra", "vado a sinistra", "apro la porta" e non trovano per niente divertente il fatto che siano loro a dover aggiungere altro che comandi direzionali a voce.
--- Termina citazione ---

Con tutto il rispetto, persone del genere credo siano creativamente morte.
E ai cadaveri si sa... è difficile far cambiare idea.

Iacopo Frigerio:

--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]beh, no. più che altro li stai ricattando con il fantasma della paga... ;)
--- Termina citazione ---

E le massaie americane con cosa le stavi ricattando?col fantasma della fame?
E le persone nelle comunità di recupero?
E le persone con cultura mafiosa?
Su su, basterebbe piantarla di fare frasi a effetto e uscire dalla necessità di applicare la logica del sofismo e della retorica del contestare frasi specifiche e  particolari che nulla hanno a che fare col corpo principale del discorso per invalidare il discorso generale.
Invece il mio era un discorso, completo e abbastanza solido che affonda in molti presupposti scientifici. Se vuoi, prendi i libri che stai proprio studiando in questi anni e prova ad argomentare le tue frasi a effetto fino a produrre un vero e proprio discorso che vada a disconferma di quanto dico.

Tornando invece a chi sta discutendo in maniera seria, Moreno, non dubito che quello che dici in particolare riguardo alla tua esperienza possa essere in contraddizione. Ma la verità è che non è una esperienza ne scientifica ne professionale e ne io ne te possiamo in questo momento dirti se il motivo per cui il modello che ho citato non funziona perchè è errato in sè o è errata la maniera di comportarsi con queste persone derivanti dal tradizionale.

Da una parte gli studi scientifici sono allargabili a molti contesti, direi tendenzialmente tutti a meno che non condividano particolari condizioni (che comunque non trovo in gruppi di giocatori di ruolo), dall'altra l'esperienza non è ne comune ne generale ne condivisa, e io ne sono un esempio e comunque la storia della scienza ci ha insegnato che spesso l'esperienza inganna (come un mondo dove tutti tranne pochi che usavano metodi più rigorosi riconoscevano che era il sole a girare attorno alla terra, o come un postguerra dove tutti tranne alcuni scienziati sociali erano disposti a credere che i tedeschi erano semplicemente un popolo malvagio) se non è accompagnata da rigorosità e metodo.
Si tratta di un discorso affine a quello di mio zio che è coltivatore da 50 anni e pretende di sapere come si coltiva la terra e le usanze, mentre suo figlio che ha fatto l'agraria ha continuato a ripetergli che sta sbagliando. Hanno litigato, il figlio ha fondato una azienda agricola con successo e in qualche anno ha "comprato" i terreni del padre perchè lui sapeva farli rendere meglio. Esperienza e osservazione comune dicevano che aveva ragione il padre, eppure...

Comunque andiamo oltre perchè tu citi un fatto importante.
Tu dici che nella tua esperienza tutte le volte che hai provato con un gioco che assomigliava (e anche Ezio) i giocatori non sono riusciti a "vedere la differenza" e svincolarsi.
Questo è comunque un elemento importante, indica che per motivi che possono essere tuoi, dei gruppi, dell'ambiente o della relazione che si genera il metodo di cui parlo fallisce, nonostante in generale dovrebbe dare risultati migliori.
Qualcosa con te fallisce, allora è inutile intestardirsi a usare il metodo che ha sempre fallito, invece se con te, da te ha sempre funzionato il metodo d'urto sono anche io d'accordo con te che è meglio continuiate ad affidarvi a quello.

Io parlo solo in generale, e come consiglio a chi ha aperto questo thread, che in condizioni standard (e quindi anche in condizioni non verificate o non verificabili) la soluzione che la scienza ci dice aver più possibilità di vittoria (o di generare altre occasioni) non è quella d'urto ma quella dell'affinità. E ripeto il conduttore dell'esperienza deve comunque essere un personaggio attivo, che stimola i giocatori a utilizzare i nuovi strumenti che non erano stati usati prima da loro (e questo comunque è comune sia alla modalità urto che affinità).

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: El Rethic[/cite]Tu dici che nella tua esperienza tutte le volte che hai provato con un gioco che assomigliava (e anche Ezio) i giocatori non sono riusciti a "vedere la differenza" e svincolarsi.
Questo è comunque un elemento importante, indica che per motivi che possono essere tuoi, dei gruppi, dell'ambiente o della relazione che si genera il metodo di cui parlo fallisce, nonostante in generale dovrebbe dare risultati migliori.
--- Termina citazione ---


Una possibile ipotesi, è che io non sono un "elemento esterno" immune dalle abitudini negative che voglio cancellare nel gruppo. Ho i miei vent'anni di condizionamento, e mi rendo conto benissimo (a posteriori) di quanto tenda ad adattarmi a certi meccanismi sociali di gruppo durante le partite (a fare cioè quello che il gruppo si aspetta da me). Quindi invece di un ricercatore o uno psicologo che cerca di modificare DA FUORI certi comportamenti ormai quasi innati dopo anni di condizionamento, hai uno che è condizionato come e più degli altri, e che quindi ha bisogno, come e più degli altri, di un "sostegno regolistico" (regole che gli ricordino continuamente, con la loro diversità, che non deve giocare come prima) per non tornare alle vecchie abitini.

E' solo un ipotesi buttata là, ma si adatta bene alla mia osservazione sul fatto che giochi come TSOY o NCAS funzionano bene finchè il GM si ricorda di giocare in maniera diversa. Il punto debole del processo di cambiamento è il GM, non tanto il gruppo. (è anche quello di solito più indaffarato e in tensione in questi giochi, e che quindi fa più fatica a concentrarsi su una precisa linea di condotta e tende invece a tornare sempre sulle "sane vecchie abitudini" che gli vengono automatiche).

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