La PRIMA cosa da fare, in una comunità, è "essere comunità".
Cosa significa? Significa dire "io", e "noi", e non usare MAI nelle discussioni "quelli là fuori che non possono parlare ma che ora difenderò io perchè so esattamente quello che vogliono".
Preoccuparsi di CAMBIARE NOI STESSI per piacere di più "agli altri" è fare PROSELITISMO. PROPAGANDA. Vuol dire essere quella SETTA che ci accusano di essere. Significa FINGERE DI ESSERE QUALCOSA DI DIVERSO PER ATTIRARE "VITTIME" (non credo sia un caso che gran parte di quelli che vogliono fare questo proselitismo usino "babbano", anche se magari in perfetta buona fede: le parole contano)
Peggio ancora, è proporre cambiamenti non perchè certe cose non piacciono A NOI STESSI, ma perchè "think of the children", o "pensate ai nuovi arrivati!"
Io non fingo di essere qualcun altro per cercare amici. Mi ritroverei poi con amici con cui non ho alcuna intenzione di stare. (*)
E' questo aspetto della INC viene sottolineato, ma per me non compreso: ci si stupisce del senso di familiarità, di quanto siamo stati bene insieme, rispetto ad altre convention... e non si vede come questo risultato sia anche il frutto della CHIAREZZA e della SINCERITA. E' l'equivalente sociale della "creative agenda": siamo tutti qui per divertirci senza doversi giustificare con nessuno.
In un altro forum in questi giorni c'è un thread (pieno fra l'altro di insulti gratuiti) in cui si parla con deciso disprezzo di giochi come Montsegur per i temi che tratta, con i soliti discorsi da gamer su "chi vuoi che sia interessato a giocare roba simile invece che un guerriero o un ninja?".
Ecco, chi è interessato legge gli actual play di Ezio e Triex, si incuriosisce e viene alla prossima Internoscon per giocarli. SAPENDO GIA' IN COSA ENTRA. Quelli che ridono solo all'idea... siamo proprio sicuri di volerli trovare qua, INGANNATI, dentro la prossima partita di "A flower for Mara", che rovinano il gioco e poi se ne vanno schifati e a postare denigrando "chi gioca a certe cose"?
Qual è la cosa più arrogante, da "imperialismo culturale": il dire "a me piacciono queste cose, se a te non vanno, stai pure lontano a farne altre e amici (o no) come prima", o dire "basta che li attiriamo in trappola, e poi appena avranno visto come sono bellissimi i nostri giochi molleranno subito D&D"?
Vorrei che rifletteste di più sul fondamentale concetto esposto da Claudia. L'ho visto preso un po' alla leggera, come un "vabbè, prima divertirsi, ma.... come li attiriamo con l'inganno i giocatori di D&D?", come entrato in un orecchio e uscito dall'altro. E invece è la cosa fondamentale. E' la cosa che ha creato INC.-
INC è completamente basata sul "prima divertirsi", e QUESTO la rende così. Se diventa un "primo, fare proseliti" diventa PLAY: un carrozzone fatto per attirare famigliole e cercare di vendergli qualcosa.
Poi, sapete che a me piace fare esempi e metafore... visto che ormai molti di voi hanno l'età per pensare alle ragazze, chi avete visto avere più successo con le donne? Quelli che VISIBILMENTE si divertono, fanno una bella vita, sono divertenti da frequentare ma sono magari anche molto decisi, hanno ben chiaro quello che vogliono ( magari in questo sono un po' stronzi), oppure i camaleonti che cercano di adattarsi ai gusti di chi vogliono "conquistare", che non hanno una personalità, che smettono di fare qualsiasi cosa che stanno facendo correre da Lei a chiederle (inutilmente) per l'ennesima volta un appuntamento?
(*) questo è quello che, fra l'altro, ha reso story-games la patetica parodia di comunità che è ora.