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Game design, chiedo consiglio: 3 categorie di Conflitti

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Renato Ramonda:
Vero anche, pero', che a volte non e' un'"ambientazione" nel senso di "mondo", "storia" e colore, ma piuttosto "mood", stile, situazione, tono, ecc.

Per dire, AiPS non ha ambientazione, ma produce sempre telefilm.

Pushing Daisies (come penso tu sappia meglio di me, Moreno :) ) non ha ambientazione, ma produce storie bizzarre di relazioni sballate.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite] renatoram:[/cite]Vero anche, pero', che a volte non e' un'"ambientazione" nel senso di "mondo", "storia" e colore, ma piuttosto "mood", stile, situazione, tono, ecc.

Per dire, AiPS non ha ambientazione, ma produce sempre telefilm.

--- Termina citazione ---


Alùra, lungi da me voler (ri?)creare "parpuzio via e-mail". Sono anch'io uno "sporco hippie di Narrattiva". ;)

Il mio scopo è cercare di mettere in piedi un sistema per PBEM che sia funzionante e personalizzabile per un certo numero di ambientazioni, nel senso che vada a regolamentare le "cose importanti" (chi decide cosa), ma che lasci ai giocatori se giocare un western o nell'antico egitto.

Quindi, meccaniche semplici e senza una caratterizzazione "pesante" delle caratteristiche (scusate il bisticcio) verso un determinato genere.

L'esempio di AiPS è calzante: AiPS determina la struttura del chi-fa-cosa, ma resta abbastanza astratto nei contenuti "di colore".

CnV è customizzabile nel colore, ma ci sono dei paletti filosofici da rispettare, che sono rispecchiati nelle meccaniche (le categorie di conflitti producono conseguenze in progressione più gravi, per es.) che danno una forte impronta al "mood".

NCaS, invece... Lo vedo cme il più duro da portare verso storie di tipo diverso, sia come tono che come "colore", ma magari mi sbaglio.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Korin Duval:[/cite](stiamo parlando di un gioco "generico", senza ambientazione precotta interna)
--- Termina citazione ---


A proposito, non ho commentato questa!  
[...]
 e altri come GURPS che come ambientazione definiscono non un solo pianeta e una sola epoca ma un intero universo che segue certe logiche (da questo punto di vista si potrebbe sì chiamare "universale", ma in senso molto diverso da quello che intendono)

--- Termina citazione ---


Chiarito cosa intendevo, è interessante questa analisi di GURPS (gioco che adoro ;)

Attenzione, però, che GURPS è MOLTO modulare.
Includere o escludere una certa regola può avere effetti molto rilevanti (com'è ovvio per noi su questo forum :P ) sullo stile.

GURPS è una bella scatola di lego. ^_^

Mauro:

--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]I giochi "generici" non esistono.  Un gdr già con il suo sistema di gioco e il resto del testo (e gli esempi, e le illustrazioni, e lo stile, etc.) definisce un certo tipo di ambientazione in cui va giocato
--- Termina citazione ---

Cose come The Pool? Di per sé per com'è il regolamento, per quanto gli esempi siano in ambiente fantasy, è adattabile a qualunque cosa, e non c'è nulla che indirizzi specificamente il sistema verso un'ambientazione piuttosto che un'altra.

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite] Mauro:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]I giochi "generici" non esistono.  Un gdr già con il suo sistema di gioco e il resto del testo (e gli esempi, e le illustrazioni, e lo stile, etc.) definisce un certo tipo di ambientazione in cui va giocato
--- Termina citazione ---

Cose come The Pool? Di per sé per com'è il regolamento, per quanto gli esempi siano in ambiente fantasy, è adattabile a qualunque cosa, e non c'è nulla che indirizzi specificamente il sistema verso un'ambientazione piuttosto che un'altra.
--- Termina citazione ---


Come no?

Priva ad usarlo per in giallo "da camera" alla Agatha Christie, tutto basato sul indizi trovati parlando con le varie persone...

Oppure, per giocarci L'ulisse di Joyce, o anche un ambientazione di quelle che vanno bene invece per Sorcerer, CnV o LMVCP...

The Poll descrive un ambientazione dove avvengono scene d'azione, che seguono alcune leggi della narrazione più che quelle della probabilità (tipo: le conseguenze sono legate all'importanza di un conflitto), dove i personaggi sono persone descrivili in poche parole e le storie tendono a presentare una successine di conflitto in crescendo in cui questi eroi tendono a vincere in maniera schicciante o a perdere in maniera catastrofica, ma rimanendo sempre protagonisti della scena. In questo tipo di universo non c'è alcuna moralità superiore o conseguenza diretta delle proprie azioni tranne quelle date da una sconfitta. E' il mondo degli eroi d'azione, dove se vinci vinci alla grande e se perdi perdi alla grande, tutto larger than life, senza sfumature e vittorie di Pirro.

Nel campo dei fumetti, questo già esclude praticamente tutti quelli alternativi - art house, ma pure quelli supereroistici Marvel e DC (entrambi abitano in universi non rappresentabili tramite the pool). Riuscirebbe a rappresentare invece i protagonisti di diverse Daily Strip, tipo Flash Gordon, Tarzan, Topolino (quello degli anni 30) e Braccio di Ferro, cioè quel classico "fumetto di avventura" non ancora legato agli universi moralistici e fissi (DC) o conflittuali (Marvel) delle pubblicazioni da edicola.

E' interessante notare, come utile esercizio al fine di evitare altri messaggi successivi con "xx è generico", con xx = AiPS, CnV o qualunque altro gdr, che con The Pool non si può giocare nell'ambientazione di CnV, nè in quella di AiPS nè in quella di LMVCP nè in quella di NCAS nè in quella di Shadows of Yesterday, e la cosa è reciproca anche in ciascuno di questi giochi: nessuno di essi può essere usato per giocare nell'ambientazione di un altro. Il semplice fatto di cambiare il sistema distruggerebbe l'ambientazione.

L'idea balzana che "con questo gioco ci posso giocare fantasy, fantascienza, e realistico, allora è universale" è un tipico esempio delle baggianate date per scontate nel momdi di Parpuzio. Immaginate un sistema di gioco adatto per ricreare le atmosfere dei Film di Russ Meyer ("Vixen", "Faster Pussicat, Kill, Kill!" e altri), cioè umorismo (volutamente) di bassa lega con gag che non sfigurerebbero nei film anni 70 con Pierino, in un mondo dove nessuna donna ha seni più piccoli di meloni, e sono tutte sessualmente frigide o assatanate ninfomani (con frequenti passaggi dalla prima categoria alla seconda), gli uomini sono stupidi, impotenti o superdotati o criminali maniaci, e la violenza è volutamente "finta".

Con un sistema come questo, potrei comunque benissimo ambientare la mia versione di "Supervixen" nella preistoria, nel medioevo, su un pianeta alieno, ai giorni nostri, in una dimensione alternativa, fra animali antropomorfi, in giappone o nel west.

Bastarebbe questo a rendere "generico" un gdr? Poter giocare Supervixen in una qualsiasi epoca è l'idea di"gioco universale"?

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