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AiPS e Bambini

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rgrassi:
Sullo 'strutturalmente' inadatto mi sembra di averne parlato. L'"esecuzione" di AIPS genera un valore (estetico, di soddisfazione e compiacimento cerebrale ed intellettuale) per chi già mastica di fiction. Gli stessi concetti di serie, ma anche di 'trama', story arc, spotlight, non sono facilmente 'masticabili' per chi non se ne è già nutrito. Credo che una partita di AIPS venga molto facile a chi non solo fruisce di molta fiction (ed intendo proprio fiction televisiva) ma deve anche essere fiction di un certo tipo e cioè seriale, e 'moderna' (scene framing, etc...). Non mi stupisce che la popolazione che fruisce di gdr, di solito molto preparata e sensibile su questi argomenti (film tv, telefilm, narrativa di genere) straveda per AIPS.
I bambini delle elementari, tuttavia, non possiedono gli strumenti per capire come usare al massimo queste features, banalmente, perchè stanno imparando altre cose, a quell'età.
Non trascuriamo inoltre il fattore tempo e necessità di tenerli focalizzati sulla narrativa, cosa già difficile con i grandi. Quanto scrive Glenda non mi stupisce. Mi stupisce invece quanto sia riuscito a fare Raf, applicandolo "AS IS".

Provo a scrivere due righe in più:
Il concetto stesso di 'scena', 'sequenza', 'inquadratura' è "a rischio" quando si gioca con persone che non hanno mai avuto approcci relativamente a queste cose.
Poi, ovviamente, se mi dici che si può fare un 'bend' di AIPS non rendendo esplicite le cose che si fanno, non spiegandole, tagliando qua e là, non usando il sistema al massime e dire che ho usato AIPS può anche andare bene ma a quel punto lì si può dire che stai usando i tarocchi per ottenere lo stesso scopo, che, nei bambini, nella maggior parte dei casi (per la mia esperienza) è, gestire un flusso sovrapposto/scoordinato di informazioni, negoziare per determinare il reale desiderio, capire se/come la cosa venga considerata dagli altri, incorporare un grado di illogicità/incoerenza fisiologico (violazioni della continuity a manetta, ad esempio), accettare un senso estetico differente ed adeguarvisi, per poter ottenere non una storia (ma può anche darsi che accada), ma frammenti narrativi che seguano un filo logico in cui i bambini si ritrovino e che condividano con dei finali, anche negativi, che incontrino il loro favore. Questo se si privilegia il filo narrativo. Se invece si vuole introdurre anche un filo educativo, tutto quanto detto prima deve fare i conti con un messaggio che si cerca di far passare e che deve essere veicolato, con gli opportuni tecnicismi all'interno della narrazione (in modo che non sia percepito come un corpo estraneo).
Rob

Ezio:
Rob, ti chiedo solo: ci hai provato? Con quali risultati?

Perché ad ora l'unica testimonianza diretta che abbiamo ci dicono il contrario (Barbara insegna alle medie, e sono sempre più convinto che il suo "hack" sia minore di quello che lei stesso pensa).

rgrassi:
Aetius, ti sto dando una mia impressione, ovviamente personale.
Perchè dovrei provarci? Per ottenere un risultato che già ottengo?

EDIT: Il messaggio di prima era in crosspost.
Rob

Matteo Stendardi Turini:

--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]Gli stessi concetti di serie, ma anche di 'trama', story arc, spotlight, non sono facilmente 'masticabili' per chi non se ne è già nutrito [...]
--- Termina citazione ---

Non sono convinto... Se si dovesse scrivere un libro o la sceneggiatura di un telefilm, sarei perfettamente d'accordo: senza queste basi pragmatiche sarebbe un problema, improvvisando tutto.
D'altro canto, invevce, credo che non siano affatto necessarie per giocare ad Aips; o meglio: è il sistema stesso a fornirti tutto ciò di cui hai bisogno.
Sul manuale non c'è scritto: "Mi raccomando, segui i modelli cinematografici", bensì (parafraso): "Quando uno dei personaggi ha Presenza in Scena 3, significa che quello è il suo Episodio Spotlight, ossia l'episodio in cui ci concentriamo su di lui e sul suo Problema."
Poi: "L'Arco Narrativo misura l'importanza in gioco del tuo protagonista di episodio in episodio: distribuisci 3, 2, 2, 1, 1. Questo sarà il numero di carte base che pescherai durante ogni conflitto per l'episodio."
E così via...

Insomma, seppure sia effettivamente più comodo e rapido fare riferimento ad una formazione culturale comune (ma queso in ogni gioco: se voglio giocare a Shock, aver letto un po' di Asimov e visto magari Blade Runner aiuta grandemente, così come avere presente Conan se voglio giocare ad In a Wicked Age...), tutto ciò non è affatto indispensabile come prerequisito: il gioco è spiegato e costruito in maniera tale da far emergere determinate tematiche (in particolare, l'approfondimento del problema dei protagonisti), e tutto punta verso quello. Non dà per scontate conoscenze particolari (spiega pure che cosa sia un gioco di ruolo!).

Quello che voglio dire è: i meccanismi per ottenere un determinato tipo di storia sono, basilarmente, sempre gli stessi: una volta inquadrati quelli nel sistema, non c'è bisogno di esperti nel campo affinché il gioco funzioni.

[crosspost]

Ezio:
Ecco, volevo arrivare a quello che ha detto Matteo. AiPS è da un lato molto più solido ed elastico di quello che sembra, e dall'altro non è così legato all'estetica della serie TV, ma la usa come strumento per aiutare a creare una storia intensa e narrativamente efficace.
Barbara non sa usare le inquadrature, io le uso un sacco, per esempio... ma entrambi giochiamo ad AiPS.

Chiedo chiarimenti, Rob, per sapere da dove ti deriva questa impressione personale. In un altro thread hai detto che non useresti mai AiPS con dei bambini, ed hai in questo esplicitato che non lo faresti perché per giocare ad AiPS, bisogna aver già ingranato i meccanismi della serializzazione attraverso la fruizione della stessa.
Ti sto chiedendo se hai provato a fornire quel tipo di esperienza ad un bambino perché altrimenti queste tue affermazioni valgono poco. Come puoi sapere che AiPS funziona in quel modo se non l'hai provato? Come fai a dire che il bambino non riesce ad adeguarsi a una determinata struttura se non hai mai provato a proporgliela?
Se ricordo bene da una domanda persa nel Grande Rollback mi dicevi che AiPS non era tra i giochi che usi, e volevo solo essere sicuro che quello che dici sconsigliandolo per i bambini fosse  basato su dati effettivi e su una conoscenza di prima mano.
Se così fosse, benissimo, sarò felice di sposare la tesi che AiPS non è adatto ai bambini. Purtroppo adesso le uniche prove empiriche che sono state portate mi portano piuttosto a propendere per la conclusione opposta :-/

La ragione per cui provarci è quella "scientifica" solita. Perché magari potresti scoprire che la tua tesi non viene confermata.
Parlo ovviamente a livello teorico. Può benissimo darsi che provandoci la tua tesi venga effettivamente confermata, in quel caso avresti diritto a dirmi "Te l'avevo detto!"

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