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AiPS e Bambini
Ezio:
Come ho già detto altre volte: io di bambino non conosco nulla.
Sono, in pratica, incapace di relazionarmi in un qualunque modo con qualunque essere umano tra i 6 e i 16 anni. Per me in quel decennio non esistono. Prima sono cosini puchu, dopo dei pari. In mezzo... boh!
Però sono curioso riguardo all'argomento, su cui ho tutto da imparare. Da questa curiosità è nata la mia richiesta a Rob di chiarire questa frase.
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite][p]So anche cosa non ho da suggerire. AIPS.
Non ha una struttura che possa consentire di essere utilizzato in una classe, soprattutto durante un'ora di lezione.[/p]
--- Termina citazione ---
[p]Riesci ad allargare, anche con comodo?
Mi interessano soprattutto degli esempi pratici.[/p]
--- Termina citazione ---
A cui lui risponde:
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]Il meccanismo di gioco di AIPS è un meccanismo per 'adulti che amano la fiction' e ne conoscono alcuni tecnicismi. Le tipiche giocate con i bambini sono giocate con capacità di concentrazione dei bambini discontinua e su aspetti che potrebbero apparire 'naif' ai più grandi, come il focalizzarsi su aspetti apparentemente privi di senso. In questo senso, vedrei come abbastanza difficile usare AIPS 'as is'. Con i bambini c'è bisogno di un sistema necessariamente non rigido, dal momento che la stessa giocata 'per turni' ha difficoltà ad essere eseguita. In alcuni casi, la giocata consiste in un flusso continuo di informazioni, che necessita di essere canalizzato in qualche modo.
--- Termina citazione ---
Ok, manca ancora qualche esempio pratico, però. Quali sono questi tecnicismi che i bambini non colgono, e perché AiPS risentirebbe del focalizzarsi su aspetti apparentemente privi di senso?
Racchiudere la creatività nella "gabbia" delle Scene non può essere un buon modo per incanalarla costruttivamente verso una sintesi dei desideri e dell'immaginazione dei singoli partecipanti?
Qualcun altro ha da aggiungere qualcosa?
Barbara ha usato con ottimi risultati AiPS in classe, però non è mai scesa nel dettaglio di quali modifiche ha dovuto apportare, per esempio.
Raffaele Vota:
Questa è una delle rare occasioni in cui non sono d'accordo col buon Rob, in primis perché ho potuto sperimentare AiPS alla Fiera del Fumetto della mia città con tre bambini (di cui uno mio) e due genitori.
E' vero che AiPS ha un sistema ad economia interno ben specifico ed una struttura apparentemente "rigida" (che poi così rigida non è, anzi) ma attenzione a non sottovalutare la capacità dei più piccoli (5-8 anni) di generare storie che "funzionino".
I bambini di oggi sono costantemente bombadati da fiction fatta su misura. Mia figlia ISabel va matta per quella cagata de Il Mondo di Patty, manuel per i Frocemon e ancora di più per i Bakucazz.
Entrambi inoltre seguono con passione (e rigorosamente in modalità "accompagnati") alcuni telefilm che piaciono a mamma e papà, tra i quali Lie To Me e Flash Forward, che trattano argomenti di magari non facile comprensione per tutti, figuriamoci per dei bambini. Oppure dagli intercci narrativi abbastanza complessi.
Infine non dimentichiamoci dei videogiochi. Io e Manuel abbiamo praticamente finito insieme Mass Effect 2, un videogioco che, nella sua seconda incarnazione, puntava moltissimo non tanto sulla trama quanto sulle relazioni tra i personaggi (tra l'altro magnificamente dipinti).
Quindi ripeto: non sottovalutiamo la capacità dei bimbi di rimanere concentrati e generare della buona fiction con AiPS. L'importante, da parte del produttore, è buttare giù un pitch che interessi davvero il gruppetto di mocciosi. Il resto lo faranno loro, anzi, ho notato che le trovate ed i suggerimenti di quella volta alla Fiera del Fumetto sono stati più fluidi e spontanei che mai.
rgrassi:
--- Citazione ---
Questa è una delle rare occasioni in cui non sono d'accordo col buon Rob
--- Termina citazione ---
Viva il pensiero libero! :)
Questo è un bene. Mica bisogna essere sempre d'accordo.
Tenete presente che mi riferivo a bambini delle elementari.
E che i figli di Raf NON fanno parte del campione normotipo. :)
Chissà quanta fiction 'indiretta' hanno dovuto sorbirsi da cotanto padre.
Rob
Ezio:
Ok, ma scenderesti nello specifico delle tue argomentazioni, Rob? Mi interessa.
EDIT: Raf, AiPS l'hai usato "as is" o con una qualche modifica?
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]Tenete presente che mi riferivo a bambini delle elementari.
E che i figli di Raf NON fanno parte del campione normotipo. :)
Chissà quanta fiction 'indiretta' hanno dovuto sorbirsi da cotanto padre.
--- Termina citazione ---
La domanda è: abbiamo ALMENO l'idea di quale sia il "campione normotipo"?
La mia POCA esperienza mi ha dato l'idea che ci sia una variabilità PAZZESCA, in quella tacca d'età.
Ho una cuginetta in 4a elementare che racconta storie meglio di un mio amico di 30 anni. Non ha le finezze "da narratore", ma i passaggi logici ci sono tutti (es.: si ricorda di narrare PRIMA le caratteristiche dei protagonisti che poi saranno determinanti nella risoluzione della vicenda).
Ma conosco anche ragazzini di 13-14 anni che non riescono ad esprimersi con un senso logico prima-dopo.
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