Guarda, Paolo, purtroppo sono uno che questo particolare argomento lo sente molto da vicino, dato che ho rischiato di abbandonare del tutto un hobby che adesso seguo con rinnovato interesse, e sono stato "recuperato" proprio dall'atteggiamento polemico e intransigente di alcuni.
Mi sono convinto che questo atteggiamento sia, tirando le somme finali, più positivo che negativo.
Prendi le frasi qui sopra come l'equivalente di un sospiro, di un secondo di cool down e dell'offerta di una tazza di caffè in una discussione verbale, ok? So di essere parecchio aggressivo e, pur non cambiando idea di una virgola, so quando vado un po' sopra le righe.
Il problema è PROPRIO che non hai parlato di gioco. In nessun thread su questo forum il gioco è OT né può esserlo.
Le metafore e similitudini possono essere utili per spiegare un concetto, ma si dovrebbero fermare lì. Purtroppo spesso vengono riprese, trasformati in mostri orrendi, con tre teste e quattro culi (ovviamente questo non succede se non si è in due. Chi ha orecchie per intendere... :-P). L'ideale è fermarsi sul gioco. Il tennis NON È come il gdr, perché il tennis non ha... noi.
Non ha un gruppo di appassionati che si pone in aperto contrasto con la tradizione di Wimbledon (o quel che è), demolendone programmaticamente (e coscientemente) i presupposti pur rimanendo all'interno dello sport/forma espressiva.
[cite]Autore: p[/cite][p]L'equivalente ludico di una frase del genere potrebbe essere "Bel gioco, CoC. Peccato che sia un po' impegnativo prepararsi le avventure."[/p][p]L'equivalente tennistico delle due frasi di sopra e' invece:[/p][p]"La triste verita' e' che il tennis infesta come l'erbaccia molti ambienti sportivi."[/p]
Vedi, il fatto è che l'equivalente tennistico di quella frase non esiste, perché non si è scoperto ancora un modo per giocare a tennis facendo meno fatica, rovinandosi meno la schiena, divertendosi di più e rendendo il tennis accessibile ai tetraplegici.
Bisogna rimanere il più possibile nel contesto del gioco di ruolo perché il contesto è spesso fondamentale. L'unico modo di usare una metafora è in maniera esplicativa, ritornando immediatamente agli esempi concreti e impedendo di riutilizzarla.
L'esperienza di gioco è l'unica cosa che può far comprendere le ragioni dell'una o dell'altra parte. Non sto parlando della trascrizione delle partite, ma anche soltanto del "
Ho visto, giocando che in Vampiri il master ha un potere enorme. Dando i PX arbitrariamente ha il controllo totale sull'espressività del gruppo. Questo danneggia la capacità di esprimersi dei giocatori." Già questo è Actual Play, già questo basta per non andare a perdersi cercando il sesso degli angeli.
Ed è questo il punto. L'Actual Play, l'esperienza di gioco. Frasi come quelle mie e di Mirko sono motivate (se mi è permesso dirlo) da una profonda esperienza nel campo del gdr tradizionale. Noi sappiamo, per averlo toccato con mano, di dire la verità (soggettiva, è ovvio. Anche se non sembra sono un relativista convinto. Ma a volte bisogna pur prendere posizione). Se la verità offende non possiamo farci niente. Ci piacerebbe venire contraddetti con un'esperienza altrettanto profonda nel gioco "nuovo", purtroppo questo non è ancora successo.