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Ma che me ne frega del tradizionale?
Ezio:
Guarda, applicare charitable reading non significa rimanere fermi come degli idioti.
Io presumo le tue migliori intenzioni e, da quanto leggo, le tue migliori intenzioni sono quelle di dirmi come comportarmi e suggerirmi di prendere per i fondelli la gente. No, grazie.
Quello che Paolo e molti altri dimentica e che, fino a non troppo tempo fa, io e altri eravamo "dall'altra parte della barricata". Vedevamo i difetti del gioco, e non riuscivamo a risolverli. Abbiamo mediamente passato vent'anni della nostra vita a sperimentare ogni lurido budello del sistema 0.
Ci siamo guadagnati sul campo il diritto di dire quello che pensiamo, contrariamente a chi, costantemente, su internet apre la bocca per sparare sentenze e giudizi su cose che non conosce. E perché dovrei prendere in considerazione l'opinione di questi parolai? Non mi interessa conoscerli, non mi interessa giocare con loro. Non vado a casa loro a "predicare".
Preferite la metafora del tennis?
Ecco, io sono uno che, un anno dopo aver vinto gli US Opens, si volta indietro e valuta la sua carriera, poi dice agli altri che il tennis è uno sport dannoso, e inizia ad elencare le ragioni di queste sue parole, suggerendo di darsi al badminton.
Qualcuno si sente offeso da queste parole perché lui È il tennis e non puoi definirsi in altro modo che tennista? Perché sente che ne andrebbe della sua dignità di tennista se toccasse un volano?
A tutto ciò rispondo con un monumentale "e chi se ne frega!"
Per fortuna non sono un predicatore o un commerciante, non ho bisogno di fare pubblicità a qualcosa: posso dire quello che penso apertamente, in modo da avere attorno gente che la pensa come me.
Iacopo Frigerio:
Ma penso che il discorso di Paolo non sia tanto sulla singola azione (il dire ciò che mi pare) ma sul circuito azione-reazione-controreazione-etc a piacere.
Ossia che dire le cose come pare e piace non lo vieta nessuno, ma essere caustici o bruschi (azione) può portare agli amanti dell'hobby a reazioni altrettanto caustiche perchè colpito emotivamente nella sfera dell'identità sociale, e questa reazione di pancia porta alla controreazione qui di vedere tutti come parolai (quando magari alcuni sono parolai, altri hanno solo reagito emotivamente) e all'incazzarsi con un mondo ottuso che non capisce. (e via di ulteriori contro-contro-reazioni di chi dice "non sfogatevi causticamente, che contribuite a appesantire il clima")
Quindi penso che Paolo intendesse addurre solo che essere bruschi, netti e caustici alla base, porta comunque inevitabilente al passaggio tre sempre emotivamente tirato. Essere invece fin da subito rilassati contribuisce meglio alla distensione del clima generale.
Mirko Pellicioni:
Paolo ha certamente ragione nel dire che modi bruschi e diretti possono offendere, questo lo capisco.
Resta però il fatto che io non sono in grado di non essere diretto, è nella mia natura.
Più di un anno fa ero molto più convinto che i GDr tradizionali non potessero scadere in parpuzio, che bastasse giocarli in modo intelligente ecc. ecc.
Bè dopo un anno di lotte e sperimentazioni posso affermare di essermi sbagliato!!!!!
Sì si può giocare tradizionale e non parpuzio ma è molto molto difficile e si può scadere in parpuzioidate pazzesche anche con le migliori intenzioni.
Non lo dico per supponenza o arroganza, lo dico perchè l'ho provato sulla mia pelle, e questo mi rende un poco diretto e maleducato, sorry.
Di certo mi spiace se qualcuno si offende ma se vogliamo parlare di giochi con senso critico e costruttivo bisogna sapere imparare dagli errori del passato.
In altri forum e luoghi di discussione non mi permetto di dire certe cose, adesso, lì si scrive per altri motivi, per divagare e divertirsi, quì invece mi pare che ci sia una voglia vera di critica e autocritica!
Non a caso mesi fà lessi delle interessanti opinioni su The storming wizards che ora invece sembrano ribaltarsi, perchè giocando sono emersi dei difetti!
Così come ho giocato a Vanguard e mi ha molto deluso e ne vorrei parlare.
Non siamo quì per dire quanto è bello il nuovo e quanto fa cacca il vecchio, ma se qualcosa lo si ritiene di qualità insufficente, bè bisogna dirlo e se qualcuno si offende mi spiace per lui.
Io per esempio trovo Vampiri ingiocabile brutto scritto con i piedi e la negazione del GDR, ho visto giocatori cresciuti a pane e Vampiri rovinarsi, non essere più capaci di giocare altro e spesso solo con il "solito" master sempre "buon master"!
INsomma dei parpuzioidi totali, per colpa loro? No ovviamente, ma per colpa del gioco che mette per iscritto cose criminali come la Gold rules che fa male e ha fatto moooltooo male al GDR tutto negli ultimi 15 anni!
Insomma va bene essere moderati, ok non generalizziamo, ma per esperienza molti giochi hanno fatto male al modo di giocare dell'hobby e non vedo perchè non lo si possa dire.
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: p[/cite]Anche qua, se qualcuno presenta un nuovo gioco scritto da lui che ha dei difetti credo che si cerchi di farglieli notare con tatto, piuttosto che dirgli "e' una merda, lascia perdere e gioca a Polaris".
--- Termina citazione ---
No, questo non avviene.
Di norma avviene che "ah, ma è un gioco italiano? no, allora non mi interessa".
Oppure "ma cosa investi soldi in giochi italiani? ma hai presente come sono stati fino ad ora i giochi italiani? delle merde!" (manuale che, esattamente chiuso come lo era prima, vola sul banco dello stand di Lucca)
Oppure "scusa, ma non so bene di cosa tu stia parlando" (e il gioco è in giro da 4 anni e ci ti parla ha già partecipato a discussioni online al riguardo).
Oppure ancora "ma sei -davvero- sicuro di avere compreso le teorie a cui ti ispiri?"
Oppure ancora "sì, mi ricordo che un mese fa ti ho confermato che l'avrei provato, ma ora ho davvero un sacco da fare" (e va a bere il caffè con persone appena conosciute)
Oppure "ma quello che hai scritto non è -veramente- un gioco forgita... perché su the Forge non se ne è parlato..." (che è la più bella di tutte)
Nessuno di questi commenti, ovviamente, proviene da persone che abbiano mai giocato al gioco che gli presenti.
Io ho riportato le frasi che sono state dette a me, ma credo che Mirkolino abbia una collezione altrettanto ridicola per Vento dell'Est; a Lucca eravamo nello stesso banco e mi ricordo anche commenti idioti fatti al suo gioco; sempre da persone che non l'hanno né aperto, né provato. Una è stata "no, guarda, davvero, non ho proprio il tempo di provare sta 'cosa' " sghignazzando sotto i baffi.
Insomma, siamo in Italia e lo sport nazionale è smerdare l'Italia e i prodotti italiani. E meno li si conosce, più li si smerda e li si smerda con più gusto.
Siamo nel paese per cui l'autorevolezza di una persona è inversamente proporzionale al grado di conoscenza che uno si sente di avere: ossia, "più ti conosco e meno è probabile che tu ne sappia di quello di cui stiamo parlando", fa niente se poi uno è laureato, esperto, certificato, accreditato, premiato... se ti conosco, ne sai meno di me. Punto.
Sì. Questo è un rant. Ma è il mio :D e ci faccio quello che voglio. :D
--- Citazione ---[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite]CoC è un brutto gioco, che spinge sul piano sociale, con regole incomplete, a volte mancanti, e a volte inutili, che crea sudditanza e disfunzionalità nel gruppo di gioco, per cui...
--- Termina citazione ---
CoC spinge sul piano sociale.
Regole incomplete e mancanti non mi ricordo.
Inutili, sicuramente: tirare i d100 per sapere se sei riuscito a fare un'accordo in Fa Maggiore e quindi aprire la porta della caverna è, in effetti, inutile; ma un po' come tutti i Task esageratamente "fisica del mondo".
Crea sudditanza e disfunzionalità... NO. La grossa differenza tra CoC e gli altri tradizionali sta proprio nel fatto che, quando viene giocato come ci si aspetta(*), ossia RTD Lovecraftiano, i personaggi muoiono talmente in fretta che il circolo vizioso "wish fullfillment" / "master-dio-che-avvera-i-desideri" non parte neanche.
CoC è "un gioco a parte"; tradizionale quanto volete, ma ha sempre generato giocate differenti rispetto a D&D e i suoi cloni e anche rispetto al WoD.
Mi domando quale reale esperienza di gioco avete su CoC per uscirvene con gli stessi commenti normalmente associati al -regolamento- di D&D e al -comportamento- dei gruppi WoD.
(*) "quando viene giocato come ci si aspetta" vale qui, come vale quando mi si deve dimostrare che io sbaglio ad aspettarmi di poter giocare un Halfling impaurito a D&D e come vale quando ci si deve sbellicare dalle risate leggendo l'AP di Polaris imparpuziato da chi vuole sapere quante monete d'oro riceve uccidendo il drago-demone.
Emanuele Borio:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Crea sudditanza e disfunzionalità... NO. La grossa differenza tra CoC e gli altri tradizionali sta proprio nel fatto che, quando viene giocato come ci si aspetta(*), ossia RTD Lovecraftiano, i personaggi muoiono talmente in fretta che il circolo vizioso "wish fullfillment" / "master-dio-che-avvera-i-desideri" non parte neanche.
CoC è "un gioco a parte"; tradizionale quanto volete, ma ha sempre generato giocate differenti rispetto a D&D e i suoi cloni e anche rispetto al WoD.
--- Termina citazione ---
Beh... È difficilmente dimostrabile visto che ho effettivamente visto vari gruppi giocarlo in modo completamente diverso e autonomo. E ti posso assicurare che crea disfunzionalità e sudditanza quanto gli altri, magari in modo diverso, e non per forza sudditanza verso il Master, ma la crea eccome.
E il fatto che i PG muoiano con una velocità allarmante, non contribuisce a togliere sudditanza, anzi. Magari non crea il "Master-dio-che-avvera-i-desideri" ma crea di sicuro "Fai più il cattivo con me che non con gli altri!"
Ma poi sono sempre i soliti discorsi, è impossibile chiarire le cose sui tradizionali, visto che ognuno li ha visti giocare in 45 modi diversi, almeno. Va a finire come la discussione su Mage o quella su D&D o tante di quelle su exalted, ecc...
Magari soddisfacente, ma direi assolutamente improduttiva.
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