Erano passate ore da quando Adrian e Sophie consultavano quel libro. Adrian si sentiva stanco: stanco di leggere cose che gli facevano comunque del male, e stanco di doverle spiegare alla collega nonostante sentisse che questo era, in fondo, sbagliato. Continuava a ripetersi che era per l'indagine, che Sophie era in gamba e tenerla allo scuro di certe cose avrebbe solo danneggiato il lavoro di tutti, ma ugualmente si sentiva in colpa.
Alle pagine dove la vittima – o chi per lui – aveva posto le sue annotazioni non c’era niente di particolarmente interessante, se non, semplicemente, le potenziali dimensioni dell’artefatto rubato.
Fu quando arrivò oltre la metà del volume che qualcosa attrasse seriamente la sua attenzione: citava di sfuggita una leggenda berlinese che conosceva, legata alla costruzione della Gedachtniskirche, la chiesa ottocentesca del centro andata in pezzi nei bombardamenti. Niente di particolarmente “occulto”, in verità…ma alla fine, una campana pur sempre ci entrava…
“E’ una storia abbastanza nota tra chi si occupa di esoterismo…” spiegò a Sophie “ma mai presa troppo sul serio, anche perché nessuno ne ha mai dimostrato la veridicità. Hai presente la chiesa che si trova a Charlottenburg, di cui sono rimaste in piedi solo alcune rovine? E’ stata costruita da Guglielmo II tra il 1891 e il 1895, e una vecchia storia dice che la sua costruzione sia legata alla morte di un pericoloso criminale, che ha ucciso 45. La sua esistenza non è storicamente accertata, e comunque per gli odierni storici sarebbe catalogato come un killer seriale ossessivo compulsivo. Uccideva le sue vittime seguendo un preciso rituale…le stordiva, le accoltellava e le adagiava nel mezzo di una figura geometrica dipinta sul terreno col loro stesso sangue. Ogni vittima è stata uccisa con un pugnale differente, che lui poi conservava con molta cura. La leggenda dice che Guglielmo II, consigliato dall’arcivescovo, lo fece bruciare sul rogo e sul luogo del rogo fece edificare una chiesa, perché la grazia di Dio sigillasse il demonio. Quanto ai pugnali, furono fusi e il metallo venne rimodellato in una campana. Campana che, ovviamente, sarebbe di dimensioni troppo piccole per stare sul campanile della chiesa…e che nessuno ha mai trovato. Ora, ti domanderai cosa c’entra questa storia col nostro omicidio…” Adrian guardò dubbioso le pagine, osservando di nuovo gli schizzi della campana e dei simboli rituali “…beh, per uno studioso di occulto esperto, dietro la leggenda della cattedrale c’è qualcosa di più che un pazzo assassino indemoniato. L’omicida condannato da Guglielmo II era – sempre nell’eventualità che sia esistito davvero – un pericoloso occultista che si stava cimentando in un complicato rituale di evocazione demoniaca. Lo fanno pensare il sacrificio di sangue, la tipologia di simboli tramandati dalla leggenda, e il pugnale rituale, che deve essere nuovo ogni volta, perché un pugnale che ha ucciso in un rituale non andato a buon fine si impregna di un’energia che potrebbe distorcere il rituale successivo. Ora: ipotizziamo per un momento che la leggenda sia vera, e che la nostra vittima, o chi per lui, dopo il crollo di parte della cattedrale abbia avuto la sorte di trovare la campana forgiata con quei 45 pugnali rituali. Si troverebbe tra le mani un oggetto di una potenza assolutamente enorme e, tra l’altro, non facile da gestire, essendo comunque materiale legato a ben 45 rituali falliti. Cosa potrebbe farne? Da quel che penso io, un’evocazione...Fortuna nostra che non conosceva correttamente i simboli da utilizzare” Adrian osservò lo schizzo sul libro “Questo disegno è sbagliato”
Sophie alzò lo sguardo, come improvvisamente incuriosita.
"...e tu conosci come si fa quello giusto?"
Adrian la guardò per un attimo con un lieve turbamento nello sguardo: l'interesse di lei non gli piaceva affatto.
"Cosa so fare o non fare esce dai nostri patti" disse "Non è scritto sul libro"
OT/ Nuovo tratto negativo per Sophie: pericolosamente attratta dalla teconologia deviata (2 punti)
Blocco il tratto di Adrian "sono un esperto di occulto" (1 punto)
E' giusto?