Autore Topic: GdR: Setting "Made in Italy?"  (Letto 7713 volte)

Emanuele Borio

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« il: 2010-02-03 16:00:19 »
Riapro la discussione sui GdR che hanno utilizzato come Setting il nostro paese, e sulle impressioni, giudizi e difficoltà incontrate. Cosa ha di particolare il setting "Italia"? Quali temi incoraggia? Come si evolve? Esperienze personali?

Ovviamente sono benvenuti tutti gli Actual Play di giochi ambientati in Italia, così sarà più facile capire cosa comporta giocare "close to home", in tutti i sensi. ^^

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imbrattabit

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #1 il: 2010-02-03 16:59:49 »
io conosco KataKumbas, gdr vecchio stile ispirato al nostro paese sul tema "brancaleone" e Gesta dannatamente rozze simile al primo ma più "moderno" come regolamento e con inserti fantasy classici.
Con un pò di fantasia potremmo inlucdere anche I cavalieri del tempio, storico basato sui templari o Lex Arcana, ambientato nell'antica Roma.

Ambientare un gdr fantastico nel nostro paese è cosa non semplicissima perchè mancano alcune basi culturali orientate alle credenze popolari ed alle superstizioni che sono state compromesse dal dominio secolare della Chiesa, mentre un gdr storico non avrebbe nessun problema.

Emanuele Borio

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #2 il: 2010-02-03 17:15:33 »
Io ho avuto esperienze di gioco, soprattutto con MdT, ambientate in Italia. Ho giocato a Requiem ambientato a Roma nel 2002, Requiem ambientato vicino a Cuneo nel 2008, e Requiem ambientato in generale in Europa ma più precisamente per molto tempo a Roma in un'epoca che si aggirava intorno al 1200.

In tutte queste giocate, è sempre emerso il grande livello di oscuramento culturale italiano, seguito a ruota da tematiche più attuali, come il pregiudizio e l'ipocrisia, ma rimaneva sempre un certo livello di difficoltà a portare in gioco realisticamenete l'ambiente itlaino, come anche gli usi e i costumi.

E più avanti nel tempo mi sono ritrovato a pensare che tutto questo sia causa dei media. Forse ci troviamo a nostro agio a giocare in Setting che sentiamo di conoscere meglio grazie alla TV, perchè illusionisticamente li sentiamo "più conosciuti", mentre quello italiano è difficile vederlo emergere senza viverci dentro. Infatti quando ho giocato a Sporchi Segreti ambientandolo nella mia città, tutto pareva più reale, vissuto, e drammaticamente diverso dalle esperienze precedenti in posti come Roma o Milano, probabilmente perchè era stato "Vissuto" e non "visto".
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Ashrat

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #3 il: 2010-02-03 17:48:12 »
Citazione
[cite]Autore: lollapalooza[/cite]Ambientare un gdr fantastico nel nostro paese è cosa non semplicissima perchè mancano alcune basi culturali orientate alle credenze popolari ed alle superstizioni che sono state compromesse dal dominio secolare della Chiesa, mentre un gdr storico non avrebbe nessun problema.[/p]


Non concordo del tutto, già solo dalle 200 pagine dei "Benandanti" di Ginzburg si potrebbero tirare fuori idee e setting per un sacco di giochi :)
Personalmente, sarà una mia deformazione da "sudista" ma io non riesco a vedere ambientabile vicino casa (nel mio caso specifico Bari) qualcosa che non sia molto realistico. Quando abbiamo provato a giocare con setting più o meno horror, l'idea di vampiri che adescano le prede al "Gorgeus" o di società segrete che si riuiscono negli (allora) eterni cantieri di Punta Perotti più che risultare coinvolgente suscitava ilarità. Posso tranquillamente immaginarmi uno "Sporchi Segreti" incentrato sugli squallidi intrallazzi di piccoli criminali locali, amministratori e caporali che si incontrano a Piazza Mercantile o sul lungomare, ma non credo riuscirei mai a tirare fuori qualcosa di decente da un "Annalise" ambientato tra gli studenti dell'Università di Bari.
Terrone che Gioca

Mattia Bulgarelli

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #4 il: 2010-02-03 17:52:13 »
Citazione
[cite]Autore: lollapalooza[/cite]perchè mancano alcune basi culturali orientate alle credenze popolari ed alle superstizioni che sono state compromesse dal dominio secolare della Chiesa

Intervento borderline sul regolamento (al massimo Moreno mi randella): non sono d'accordo su questa analisi... C'è un RICCHISSIMO repertorio di superstizioni/creature popolari, tra quelle sincretizzate (Befana + Epifania), quelle sopravvissute, quelle originate dalla Chiesa stessa (miracoli di vari santi) e quelle moderne (l'uomo-rettile che vivrebbe nel Po, LoL!).

Non c'entra con la Chiesa, ma abbiamo pure delle comunità "hippie" che rifiutano ogni contatto con la civiltà, in Toscana, e si fanno chiamare "gli Elfi di Granburrone". Ovvio che, rifiutando la civiltà, non ci sono molte tracce e documentazione su di loro.

Basta cercare. ^_-
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Michael Tangherlini

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #5 il: 2010-02-03 18:21:10 »
Esperienza a "V:tM" in Ancona e in sviluppo ho "Hermetikon," sul paranormale in Italia.

-MikeT
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imbrattabit

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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #6 il: 2010-02-03 18:26:27 »
Chiaro, è più che ovvio che ci sia molto materiale ma io sto parlando in media, sopratutto in confronto con i paesi nordeuropei, considerndo ciò che è comunemente accessibile nel quotidiano.
A Stoccolma ti vendono il souvenir del tomte come simbolo popolare, a Roma il santino del Papa, tanto per banalizzare.

Il DNA della cultura italiana, come quello di altri paesi mediterranei, essendo più solare e sociale, ha avuto meno impulso nella creazione di strutture narrative crepuscolari o di sottoculture in genere, rispetto ad altri posti.

E' ovvio che ciò non esclude la possibilità di fare dell'Italia un ottimo setting, ho detto solo che è più difficile.

GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #7 il: 2010-02-03 18:30:16 »
Citazione
[cite]Autore: lollapalooza[/cite]ha avuto meno impulso nella creazione di strutture narrative crepuscolari

No.
L'impulso c'è stato, copiose e ripetute volte.
Poi la struttura culturale invischiata con il vaticano le ha semplicemente censurate.
Vedasi la Scapigliatura milanese.
L'Italia ha ereditato dai Borboni del regno delle due sicilie e storicamente da Roma, l'approccio del controllo popolare tramite il circo; fateli ridere, così penseranno di stare bene.

Tornando ai GdR, io, come già detto copiose e ripetute volte, ho giocato una campagna intera di Mage ambientata "a casa mia", come era di fatto richiesto dal WoD. La cosa funziona, senza nessun tipo di problema.
Se i "carabinieri" fanno ridere, non metteteli in scene in cui la risata non è prevista. Non è che ci voglia sta scienza... ^^
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #8 il: 2010-02-03 18:45:22 »
Beh a cercare le tradizioni italiane ci sono e sono tante (e pure con le tradizioni cattoliche ci si potrebbe armeggiare allegramente! Guarda Shin Megami Tensei...).
Certo beh, non sono cose così radicate, ma comunque mettere del fantastico in Italia è fattibile, diverso dal più popolare nordico, ma quello è scontato visto che non siamo al Nord...

Di mio non ho ancora provato un gdr ambientato nello stivale, anche se come esperienza mi incuriosirebbe decisamente! (magari a Roma, che conosco di più).

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]Se i "carabinieri" fanno ridere, non metteteli in scene in cui la risata non è prevista. Non è che ci voglia sta scienza... ^^


Beh non penso che siano solo i carabinieri, quelli forse sono l'esempio emblematico, ma a cercare se ne trovano di cose!
E comunque dà da pensare che le nostre forze dell'ordine rientrino nel gruppo di "Cose da non mettere in un contesto drammatico" O_o

GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #9 il: 2010-02-03 19:28:42 »
Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite]
E comunque dà da pensare che le nostre forze dell'ordine rientrino nel gruppo di "Cose da non mettere in un contesto drammatico" O_o

Dipende sempre dalla creatività del tavolo.
La strage di Capaci è abbastanza "drammatica" e c'erano coinvolte le nostre forze dell'ordine.
Il problema è culturale; prendere sul serio le "forze dell'ordine", come prendere sul serio qualsiasi forma di patriottismo, viene visto come equazione paritetica di "fascismo" e invece non ci si ricorda di come il movimento di liberazione partigiano fosse composto in grandissima parte da veri e propri "Patrioti", tipo Pertini.
Purtroppo da noi, l'orgoglio nazionale è associato ad una pagina storica molto negativa e quindi la reazione standard è "sdrammatizzare".
Il consiglio sui carabinieri era questo, se proprio non si riesce a ridere di qualche cosa, non usatela a meno che l'effetto cercato non sia la risata.
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GdR: Setting "Made in Italy?"
« Risposta #10 il: 2010-02-03 19:36:56 »
Citazione
[cite]Autore: Mark[/cite]Certo beh, non sono cose così radicate, ma comunque mettere del fantastico in Italia è fattibile, diverso dal più popolare nordico, ma quello è scontato visto che non siamo al Nord...

Secondo me, non è nemmeno difficile. L'Italia abbonda di luoghi strani e misteriosi, anche in relazione alla Chiesa Cattolica.
Io ho ambientato una campagna (mai finita, purtroppo) di D&D a Lucca, in un medioevo realistico ma molto dark e dai toni fantastici; ora, Lucca è una città molto particolare: ha sempre avuto un occhio per il doppiogiochismo, che la ha fatta rimanere sullo sfondo rispetto alle grandi città italiane (uno storico, Augusto Mancini, ricorda che era chiamata "la Capitale di tutte le Lucche", ossia la prima fra quelle città che stessero in secondo piano rispetto a Milano, Tornino, Roma, Genova, Venezia, Napoli...), quindi non è difficile inserire intrighi e tramidenti in stile Rinascimentale.
Ha poi una radicata tradizione contadina, in partcolar modo nelle montagne della Garfagnana (dove tuttora si possono trovare villaggi fantasma, abbandonati dopo la Seconda Guerra Mondiale), che ha visto il fiorire di leggende e superstizioni - il Ponte del Diavolo, la tragica fine di Lucida Mansi, la Via delle Streghe, il Linchetto (sorta di leprecauno locale). Fino alla fine del XVIII secolo, la Garfagnana era una zona difficile da raggiungere, e facilmetne mitizzabile come una sorta di Transilvania (o alta Scozia) dell''800.

Sono sicuro che queste caratteristiche (o almeno simili) siano riscontrabili in molte città - e nelle zone rurali attorno, anche senzxa cercare le montagne: la nebbia della Bassa Padana a me ispira moltissimo storie "crepuscolari" (come le ha definite Eugenio), per non parlare di Torino o Venezia, città per eccellenza misteriose, in Italia.

Sinceramente, credo che alla fine sia proprio questione di abitudine; se pensiamo alla parola "mistero" (tanto per dire) ci viene in mente la Nona Porta e Los Angeles, ma dimentichiamo l'Archivio Segreto Vaticano, la Sacra Sindone a Torino, le supestizioni pagane del centro-sud (la tarantella?), i villaggi nuragici e le grotte delle fate in Sardegna, le notti fra le leggende degli Appennini, la scena dark/punk dei locali underground bolognesi...

Senza nemmeno nominare il fatto che la cultura italiana ha almeno 2500 anni di storia a cui attingere, quella statunitense 300...

Michael Tangherlini

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« Risposta #11 il: 2010-02-03 19:40:17 »
Ma anche misteri e cose particolari moderne, come la sparizione di Majorana (che è il fulcro di uno dei miei giochi in eterno sviluppo), la concentrazione di avvistamenti di UFO nel ferrarese, i fuochi misteriosi in Sicilia, quel gruppo sotterraneo che si trova in Piemonte e di cui non ricordo il nome, i tunnel sotto Ancona... A cercarle le cose ci sono eccome nel nostro Paese (motivo per cui sto sviluppando poi "Hermetikon")!

-MikeT
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imbrattabit

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« Risposta #12 il: 2010-02-03 20:04:23 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]
Citazione
[cite]Autore: lollapalooza[/cite][p]ha avuto meno impulso nella creazione di strutture narrative crepuscolari[/p]
[p]No.
L'impulso c'è stato, copiose e ripetute volte.
[/p]

Vero, infatti ho detto meno impulso (confrontando con l'estero), non che non ci sia stato e continui ad esserci. Diciamo più o meno la stessa cosa.

Io personalmente ho ambientato un partita di vampiri a Roma, le difficoltà che ho incontrato sono basate sul fatto che i giocatori conoscevano il setting come me o anche meglio, perciò per non interrompere la sospensione di incredulità della partita con descrizione incoerenti o inesatte ho dovuto essere più preciso quando pensavo di doverlo essere di meno (aaah caro vecchio system-0 ;).

Lavinia

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« Risposta #13 il: 2010-02-03 20:06:28 »
Per il discorso "forze dell'ordine": nell'avventura di Witchcraft di cui ho già parlato nell'altro topic, giocavo un carabiniere opoliziotta, non ricordo ora, che era un profano (pg senza poteri magici, ma a conoscenza dell'esistenza di essi e di altri essere sovrannaturali) e fungeva da capo strategico per il gruppo. È stato bello giocare il prologo, che essenzialmente era: ti hanno affidato una missione da infiltrato sotto copertura all'interno di traffici mafiosi, potrebbe tenerti occupata per anni, potresti morire.
La cosa non era molto divertente, soprattutto quando ho lasciato il povero fidanzato storico che era pronto a sposarmi, non tanto perchè "ti metteri in pericolo" ma perchè "è un'opportunità enorme per la mia carriera" e facendo risultaare il tutto come se fosse colpa sua, poveretto XD Comunque è stato un momento divertente a posteriori, e anche nelle sessioni successive la mia appartenenza alle forze dell'ordine è entrata in gioco altre volte, mai con implicazioni leggere.

Insomma, per me si può fare, basta impegnarcisi.

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« Risposta #14 il: 2010-02-03 20:07:22 »
Citazione
[cite]Autore: lollapalooza[/cite]aaah caro vecchio system-0

In questo senso, non è improbabile che fosse proprio il sentirti sulle spalle responsabilità di essere un "bravo master", a metterti pressione.
Probabilmente, in un gioco in cui il contributo da parte di tutti alla fiction fosse percepito come positvo e non come seospensivo dell'incredulità, avresti potuto goderti le sessioni molto di più.

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