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Live per lucro [era: The Nuked Apple Cart]
Andrea Castellani:
Meme: individuare un pubblico non significa offendere o discriminare. Quando crei un prodotto, devi sempre avere ben chiaro il pubblico a cui è rivolto. Questo implica necessariamente fare semplificazioni e categorizzazioni: forse non è carino però è inevitabile, altrimenti il rischio è creare un prodotto senza pubblico.
--- Citazione ---[cite]Autore: El Rethic[/cite][p]Se quindi ne esistono per scopi non ludici suppongo sia possibile crearli per scopi ludici, tutto sta proprio nel riuscire a far ingolosire le masse, che una sera, invece di scegliere di andare al cinema o al pub decidono di farsi la serata live... Andrea, sai che sono molto ignorante in tal aspetto, si potrebbe comiciare a ideare qualcosa che viene venduto apposta per "eventi speciali" come chessò pacchetti per feste di compleanno o per addii al nubilato (è un po' come la tecnica che venne usata per far penetrare la birra come consumo in Italia, congiungendola nell'immaginario al consumo di pizza)?[/p]
--- Termina citazione ---
Sì, come credo tu sappia io l'ho già fatto ed è riuscito bene. Da lì mi sono convinto che bisogna un po' denerdacchionizzare e deartistoidizzare i contenuti: il limite al momento sta lì, perché il mezzo in sé ha un potenziale enorme e può davvero raggiungere il grande pubblico.
Elaborando su quello che diceva Iacopo (scopi non ludici, che io preferirei chiamare "non di intrattenimento", visto che "ludico" può voler dire tutto e niente), negli USA c'è Stephen R. Balzac www.stevebalzac.com che fa progetti di simulazione di situazioni di rischio tramite i live immedesimativi (col vantaggio di riprodurre anche l'aspetto emotivo delle situazioni di rischio, che nelle simulazioni-roleplaying tradizionali viene trascurato rendendole pericolosamente diverse dalla realtà), sia come training aziendale che per sensibilizzare la popolazione. A giugno scorso ho fatto anch'io un progetto di questo tipo (se qualcuno lo vuole ho anche un report di 4 pagine sull'evento), che continua in una delle linee che sto sviluppando adesso.
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]per ora mi accontenterei che i gdr finiscano in mani che sappiano renderli cool.
non mi serve che qualunque tamarro di periferia venga a rovinarmi il live invece di guardare "natale al cesso" con boldi e de sica. mi interessa che certe persone con cui credo sarebbe bello giocare prendano in considerazione di giocare.[/p]
--- Termina citazione ---
Queste affermazioni mi stupiscono anzichenò. Cos'è, si torna alla vecchia scusa "se il live non riesce è colpa dei giocatori che non sono bravi"?
Perché, secondo te, un tamarro di periferia dovrebbe rovinare il live? Se il live è fatto per un pubblico di massa, chiaro che sarà a prova di tamarro di periferia. Chiaro anche che difficilmente sarà a prova di uno che voglia deliberatamente rovinare il live, ma questo è né più né meno il problema che hanno anche il teatro e il cinema (vedi quelli che fanno casino o si alzano nella fila davanti).
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]non può esistere, perchè ancora non esiste il contesto.[/p]
--- Termina citazione ---
??? Non capisco cosa intendi...
Per i live a scenario vedi quest'articolo, anche se Jiituomas parla non solo dei live a scenario (i veri live *ripetibili*) ma anche dei live *ripetuti*, come "A Nice Evening with the Family", che è sì stato ripetuto quattro volte, ma dagli stessi organizzatori e nella stessa settimana (insomma non esiste uno scenario autoesplicativo da dare in mano a chi volesse riproporre il live in un'altra occasione).
Per intenderci, lo scenario nei live è l'equivalente (molto più o meno) del manuale nei GdR: la stragrande maggioranza dei live ne fa a meno, perché in genere i live sono pensati per essere giocati una sola volta (o anche più volte ma dallo stesso organizzatore).
Grifone: "scenario" non è un neologismo, è una parola consolidata da almeno una ventina d'anni in italiano, in inglese, in francese e nelle lingue scandinave (nel giro dei live a scenario ovviamente, perciò è normale che i larper mainstream e i tabletoppari non la conoscano).
Moreno: l'altro thread lo guarderò appena ho tempo, rispondo qui alle questioni che sorgono qui. Non è colpa mia, è uno dei tantissimi limiti del mezzo forum. Faccio notare che la parola "nerdacchione" l'ha introdotta Niccolò, io l'ho ripresa perché la trovo simpatica e calzante (così come ho ripreso in altre occasioni "giuochini" da un'altra persona): se vogliamo essere precisi, probabilmente sarebbe più adatta la parola "geek".
Sicuramente l'uso di "nerdacchione", "artistoide" e "giuochini" sono provocazioni (chi lo nega?), ma con lo scopo di suscitare dibattito, non di fare cagnara o di fare il furbetto. Non credo che sia un segreto che amo lanciare provocazioni: lo trovo un ottimo modo, forse l'unico, di smuovere un po' di dibattito nell'asfittico mondo del roleplaying, come d'altronde insegnano sia gli autori di live arthaus nordici sia i game designers forgiti (e i loro mastini). Per non parlare dei jeepers!
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Queste affermazioni mi stupiscono anzichenò. Cos'è, si torna alla vecchia scusa "se il live non riesce è colpa dei giocatori che non sono bravi"?
--- Termina citazione ---
no, direi proprio di no.
--- Citazione ---Perché, secondo te, un tamarro di periferia dovrebbe rovinare il live? Se il live è fatto per un pubblico di massa, chiaro che sarà a prova di tamarro di periferia.
--- Termina citazione ---
che escamotage sono stati sviluppati per rendere un live a "prova di tamarro"?
--- Citazione ---
??? Non capisco cosa intendi...
--- Termina citazione ---
che non si può ancora minimamente valutare quanto i gdr potrebbero essere adatti ad essere considerati cool, finchè non ci sarà una diffusione di buon livello fuori dai soliti circolini. è una cosa che, se va bene, richiederà 10 anni.
--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Moreno: l'altro thread lo guarderò appena ho tempo, rispondo qui alle questioni che sorgono qui. Non è colpa mia, è uno dei tantissimi limiti del mezzo forum. Faccio notare che la parola "nerdacchione" l'ha introdotta Niccolò, io l'ho ripresa perché la trovo simpatica e calzante (così come ho ripreso in altre occasioni "giuochini" da un'altra persona): se vogliamo essere precisi, probabilmente sarebbe più adatta la parola "geek".
--- Termina citazione ---
non sono d'accordo. geek non ha una sufficiente connotazione negativa, e sostanzialmente la differenza tra nerd e geek sta proprio nell'autostima, che nel geek non è più sotto le scarpe.
PS: non trovo nulla di provocativo nel termine artistoide, voleva esserlo?
Andrea Castellani:
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]che escamotage sono stati sviluppati per rendere un live a "prova di tamarro"?[/p]
--- Termina citazione ---
Non lo so, non ho mai fatto live diretti a un pubblico di tamarri. Ma forse non mi è chiaro il tuo concetto di tamarro, perché quello che io chiamo tamarro rappresenta una percentuale irrisoria della popolazione italiana, mentre a sentir te sembra che quando fai eventi per il grande pubblico li devi pensare per i tamarri...
Io trovo più significativo l'esempio che fa Petr di sua nonna piuttosto che quello del tamarro: vedo in giro molti più pensionati che tamarri, specialmente a Trieste, dove credo siano in rapporto 100:1... Addirittura secondo alcuni qui i tamarri non esistono, ma secondo me è un po' come quando si dice che in Finlandia i geek non esistono, mentre in realtà ci sono eccome, solo che si vestono in modo diverso (cit. Markus Montola).
Forse guardi troppo il Grande Fratello, dove i tamarri sono sovrarappresentati (per una serie di motivi, peraltro interessanti ma off topic). Oppure influisce anche il fatto che abiti a Milano, dove effettivamente di tamarri ce n'è tanti (ma comunque non credo che siano più dei pensionati).
Federico Misirocchi invece della nonna come pubblico di massa indicava l'impiegato alla Fantozzi, che come pubblico mi sembra altrettanto massiccio e appetibile.
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]non si può ancora minimamente valutare quanto i gdr potrebbero essere adatti ad essere considerati cool, finchè non ci sarà una diffusione di buon livello fuori dai soliti circolini. è una cosa che, se va bene, richiederà 10 anni.[/p]
--- Termina citazione ---
Infatti, per i GdR sono assolutamente d'accordo (e secondo me non ci sarà mai un'apertura al grande pubblico, nemmeno tra 50 anni), ma per parlare dei GdR c'è già l'altro thread, non andiamo off topic per favore. Qui stiamo parlando di live, che puntano al pubblico generalista da decenni con buon successo grazie ai murder party, e più di recente grazie ad altri esperimenti come quelli che ho citato (e giuro che è l'ultima volta che mi ripeto).
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite][p]non sono d'accordo. geek non ha una sufficiente connotazione negativa, e sostanzialmente la differenza tra nerd e geek sta proprio nell'autostima, che nel geek non è più sotto le scarpe.[/p][p]PS: non trovo nulla di provocativo nel termine artistoide, voleva esserlo?[/p]
--- Termina citazione ---
Non volevo dare una connotazione negativa ma ironica: il termine nerdacchione mi è piaciuto subito perché lo trovo divertente e non troppo offensivo (come "giuochini" e "artistoidi", visto che lo chiedi).
Sulla differenza tra nerd e geek potremmo fare un congresso di dieci giorni, ma credo che si sia capito benissimo quello che intendevo. Nello specifico dei live, spannometricamente considero geek/nerdacchione uno che è disposto a leggersi più di due pagine di regolamento; come diceva Montanelli: girata di pagina, girata di palle.
Niccolò:
--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]
Sulla differenza tra nerd e geek potremmo fare un congresso di dieci giorni, ma credo che si sia capito benissimo quello che intendevo. Nello specifico dei live, spannometricamente considero geek/nerdacchione uno che è disposto a leggersi più di due pagine di regolamento; come diceva Montanelli: girata di pagina, girata di palle.
--- Termina citazione ---
skippo il resto, perchè effettivamente sono andato ot perchè restavo collegato a discorsi di altri thread - ma qui dissento fortemente, conosco persone che sono tutto fuorchè nerd in grado di imparar a giocare a un gioco le cui regole stanno su 10-20 pagine e anche più, purchè spiegate giocando.
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Qui stiamo parlando di live, che puntano al pubblico generalista da decenni con buon successo grazie ai murder party,
--- Termina citazione ---
Ne avevo già parlato in un altro post, ma qui fra tutti questi splittamenti di thread non lo trovo più: di che murder party parli?
Io quelli che vedo andare per la maggiore (tanto che qua li hanno fatti regolarmente in una discoteca/ristorante locale) sono quelli in cui il pubblico ASSISTE ad una recita fatta da attori su un palcoscenico, mentre il pubblico mangia, e alla fine scrive su un foglio il nome dell'assassino, e chi indovina vince premi (devo aggiungere che l'unica volta che ci sono andato il "giallo" era di una semplicità imbarazzante, e con buchi logici terrificanti - in pratica, un personaggio si contraddiceva in maniera plateale, una cosa tipo "alle 15 ho iniziato a fare questa cosa, ho impiegato due ore, alle 15:30 ho finito, sono uscito e ho scoperto il corpo" - e non è un esempio, era davvero un giochino simile con gli orari - e DA QUESTO, si doveva dedurre che era l'assassino. E non magari qualcuno che ricordava male. Mi sono sentito quasi insultato ad aver pagato per una boiata simile. Poi ho scoperto che il nostro tavolo era stato l'unico su 50 a accorgersi della cosa. Abbiamo vinto un viaggio a Cuba per due persone, ma visto che eravamo lì in dodici a festeggiare due fidanzatini, l'abbiamo lasciato a loro anche se avevo indovinato io. Quindi direi che la prima regola per fare murder party per il grosso pubblico è "falli stupidi sennò non indovina nessuno")
Di Murder party in cui il "pubblico" si mette in scena e in gioco, da queste parti non ne ho mai visti. Sono molto più diffusi i circoli e associazioni di gdr.
Ma se il pubblico assiste e basta e a recitare sono solo attori, che seguono un copione prefissato, puoi ancora chiamarlo "live"?
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