Questa è una risposta lunga, su vari punti, ma dovrà essere necessariamente veloce, poi magari torniamo su quelli che vuoi approfondire... quindi, let's go!
Petr Pouchlý a Brno e, più modestamente e parzialmente, io a Trieste stiamo lavorando appunto sulla "prova della nonna". Petr quando si parla di un live chiede sempre: "Ma può piacere a mia nonna?". La domanda chiave che tutti avrebbero dovuto porsi da sempre e nessuno si poneva: ma i live che facciamo, possono piacere a mia nonna?
Mi sembra un ottima cosa, i forgiti (da non confondersi con gli story-gamers, anche se le due comunità hanno gran parte dell'utenza in comune spingono verso tipi molto diversi di design) lo fanno, programmaticamente, dal 2001. Dovresti leggerti serie di thread intitolati "the infamous five" che sono un vero e proprio piano per la ricostruzione morale e sociale dell'hobby.
(no, non ho idea se i nordici l'abbiano fatto prima o dopo, non mi interessa la primogenitura, mi interessa farti capire che vieni a parlare di corda in casa dell'impiccato... se a Trieste avete cominciato, complimenti, ma avete inventato l'acqua calda)
Per il proseguo del thread poi sarebbe utile capire cosa intendi per "nerdacchioni"... gente che legge? Gente che si mette T-shirt con personaggi dei fumetti? Gente sovrappeso che non si lava? Gente con problemi di socializzazione? Gente con gli occhiali e la penna nel taschino? Gente che non fa sport? Gente che non tromba? In Italia non esiste una vera divisione a livello sociale a scuola fra "nerd" e "Jocks", così vedo molto spesso il termine "nerd" sparato a sproposito per indicare qualunque cosa abbia in mente chi parla...
Vediamo questa cosa nella pratica. Tua zia, o la nonna di Petr, no, non ce le vedo proprio a giocare ad AiPS (per quanto sia probabilmente il GdR forgita con più potenzialità verso il grande pubblico, perfino io che non compro niente ero tentato di comprarlo). Giocare ad AiPS presuppone un atteggiamento mentale nerdacchione e capacità da nerdacchione, e il fatto che tu non te ne renda conto è molto interessante (brain damage?); per convincerti della cosa, ti invito a proporre di giocare ad AiPS a tua zia e alle sue amiche del tè delle cinque, per vedere quante riescono o hanno voglia di stargli dietro.
Troppa fatica per fare una prova. Però posso dirti che, mentre a trattenermi dal fargli provare AiPS è lo sbattimento e la terrificante perdita di tempo che comporterebbe (e non ne varrebbe la pena solo per provare un punto), se non mi sognerei mai di fargli provare un live di quelli "da soldi" (cioè quelli con un sacco di gente e fantasy, mi raccontavi tempo fa: è cambiato qualcosa?) sarebbe proprio la vergogna.
Fanno eccezione i murder party non interpretati (quelli cioè dove ad interpretare sono gli altri, e i giocatori devono solo indovinare l'assassino). Quelli ogni volta che ne parlo suscitano interesse da chiunque, ma se passo a parlare di quelli dove bisogna mettersi in scena, l'interesse crolla di colpo (e visto che io invece non ho il minimo interesse per quelli dove dovrei risolvere un caso da spettatore esterno, non se ne è mai fatto niente). Ma si può considerare "giocare un live" quello?
Torniamo comunque al problema di base: che cosa vuol dire per te "nerdacchione"? Nello scambio di esempi precedenti pare voler dire "persona non normale" e quindi come esempi non mi soddisfano molto. "normale" in che senso?
Per me, "nerdacchione" significa "bambinone", incapace di rapportarsi con la società attorno, e che si rifugia in un mondo di fantasia. Sintomi della "nerdacchiosità" dei due hobby (tabletop e live) è il rifugiarsi nel fantasy, nelle fantasie di potenza, nella superficialità e nel rifiuto di mettersi in gioco.
Questo però comporta un problema con gli esempi precedenti: perchè mia zia, come il 99% della popolazione terrestre, anche se non è nerdacchiona, non ha la benchè minima voglia di mettersi in gioco lo stesso....
La maggior parte della gente cerca puro escapismo. Ed è semplicemente la moda (e la percentuale di nerd) che rende un tipo di escapismo "figo" e un altro "per nerd". Per anni chi si metteva le orecchie da elfo era un nerd. Poi è arrivato il Signore degli Anelli al cinema, e per un po' si vedevano ragazze mettersi le orecchie da elfa persino agli addii al nubilato. Tempo pochi mesi, passata la moda, adesso le rimettono solo i nerd. E' cambiato qualcosa di sostanziale, e è sempre un problema di socialità, del sapere cosa è "accettabile" in società o no?
E allora il problema e' che anche leggere, informarsi, essere coscienti del mondo attorno, rischia in Italia ( non solo) di essere visto come cosa "da Nerd", e vorrei essere sicuro di cosa stiamo parlando.
Perché non ho mai visto nulla meno "da nerd" di Spione, né fra i gdr né fra i tabletop, (e nemmeno in TV) eppure sono convinto che a molta gente (magari anche a mia zia) darebbe una reazione istintiva di rigetto per "troppa realtà" non dissimile per intensità da quella che gli darebbe il mettersi i sacchi di iuta per giocare il tuo "storie di terra ed acqua" (Mio Dio, non credo di essermi mai sentito più Nerd in vita mia...). Per questo credo che la "prova zia", per quanto utile se vuoi diffondere l'hobby, non possa essere l'unica.
Il tuo esempio con le spadate è offensivo dell'inteligenza di chi ti legge, e io infatti sono offeso. Credi che io stia parlando di boffer larp? Credi che non sappia che sono la fiera del nerdacchione, pure peggio dei GdR? Credi che a tua zia o a sua nonna Petr proporrà i boffer larp? O proporrà invece un live adatto al pubblico che vuole cercare di raggiungere?
Quale? Mi dici tu stesso che anche nei paesi nordici i live che vanno per la maggiore, quelli pieni di gente, sono quelli dove la gente si mette in costume medioevale con lo spadone. O no?
O fai una cosa tipo Vampiri Live? O tipo Pathos?
Non mi dirai che pensi di guadagnare soldi da una singola partita di "Dubbio"...
E allora, se volete seguire la nostra strada e cercare di raggiungere il grande pubblico, ecco le solite cose che si dicono ormai da dieci anni (vedi Fatland ecc.): via le regole, che sono un tipico elemento nerdacchione e di cui praticamente tutti i GdR pullulano (perfino i tabletoppari danesi e norvegesi, che si fanno vanto di fare regolamenti leggeri, superano abbondantemente la soglia di attenzione e concentrazione che un non-nerdacchione è disposto a dare nel 2010, per non parlare dei GdR forgiti);
Stronzata. Tutti i giochi con presa sul grande pubblico, dalla briscola al calcio, hanno regole precise. Le cose "senza regole" attirano solamente personalità esibizioniste che si vogliono beare della loro "artisticità" senza curarsi degli altri.
Per fortuna, non conosco nessun live che non abbia regole. Ma conosco un sacco di gente che preferisce non vederle o non chiamarle "regole". Credo a causa di traumi passati, quando un GM li faceva mettere in ginocchio sui d4...
via le ambientazioni nerdacchione (che invece continuano ostinatamente a essere riproposte, con la felice eccezione dei Jeep, che almeno su questo sono coerenti coi loro propositi);
Ne sarei felicissimo, ma anche qui non sono d'accordo: l'escapismo VENDE. Se davvero vuoi cercare il guadagno, non puoi eludere questo fatto.
Da qui comunque la conferma della mia opinione sulla superiorità del modello "giochi di hobbisti per hobbisti": il fatto di non doverci campare sopra ha consentito la nascita di giochi forgiti come It Was a Mutual Decision, Spione, etc che non hanno proprio nulla di escapistico.
via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine,
Già fatto, già fatto, già fatto...
... mi sembri uno che arrivi tutto trafelato all'Enel a dire che ha scoperto l'elettricità....