Autore Topic: Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")  (Letto 16292 volte)

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[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Andrea, sinceramente vedo con più facilità mia zia (che è tutto meno che nerd) mettersi a giocare a Avventure in Prima Serata per una sera, che non mettersi in costume e andare a dare spadate in giro. Ma siamo off-topic e non vorrei dover splittare il thread.[/p]

Splittiamo il thread invece, perché no?
Petr Pouchlý a Brno e, più modestamente e parzialmente, io a Trieste stiamo lavorando appunto sulla "prova della nonna". Petr quando si parla di un live chiede sempre: "Ma può piacere a mia nonna?". La domanda chiave che tutti avrebbero dovuto porsi da sempre e nessuno si poneva: ma i live che facciamo, possono piacere a mia nonna?
Vediamo questa cosa nella pratica. Tua zia, o la nonna di Petr, no, non ce le vedo proprio a giocare ad AiPS (per quanto sia probabilmente il GdR forgita con più potenzialità verso il grande pubblico, perfino io che non compro niente ero tentato di comprarlo). Giocare ad AiPS presuppone un atteggiamento mentale nerdacchione e capacità da nerdacchione, e il fatto che tu non te ne renda conto è molto interessante (brain damage?); per convincerti della cosa, ti invito a proporre di giocare ad AiPS a tua zia e alle sue amiche del tè delle cinque, per vedere quante riescono o hanno voglia di stargli dietro.
Il tuo esempio con le spadate è offensivo dell'inteligenza di chi ti legge, e io infatti sono offeso. Credi che io stia parlando di boffer larp? Credi che non sappia che sono la fiera del nerdacchione, pure peggio dei GdR? Credi che a tua zia o a sua nonna Petr proporrà i boffer larp? O proporrà invece un live adatto al pubblico che vuole cercare di raggiungere?
E allora, se volete seguire la nostra strada e cercare di raggiungere il grande pubblico, ecco le solite cose che si dicono ormai da dieci anni (vedi Fatland ecc.): via le regole, che sono un tipico elemento nerdacchione e di cui praticamente tutti i GdR pullulano (perfino i tabletoppari danesi e norvegesi, che si fanno vanto di fare regolamenti leggeri, superano abbondantemente la soglia di attenzione e concentrazione che un non-nerdacchione è disposto a dare nel 2010, per non parlare dei GdR forgiti); via le ambientazioni nerdacchione (che invece continuano ostinatamente a essere riproposte, con la felice eccezione dei Jeep, che almeno su questo sono coerenti coi loro propositi); via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine, cose improponibili in un momento storico in cui la soglia di attenzione del giovane medio è di 8 secondi! Cosa rimane? Si salvano forse i Jeep, se non si ostinassero a fare gli artistoidi provocatori e a sfornare manualetti prolissi e inutili al 90%, ma il resto del mondo del GdR al di fuori dell'ambiente nerdacchione non sopravvive; non può sopravvivere per suoi limiti intrinseci, oltre che per l'apparente volontà degli autori, che si ostinano a proporre regolamenti e ambientazioni da nerdacchioni... ma non è strano, perché spesso è più conveniente economicamente sfruttare una nicchia (e la nicchia dei nerdacchioni è proverbialmente ricca) che cercare di conquistare il grande pubblico.

Moreno Roncucci

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Questa è una risposta lunga, su vari punti, ma dovrà essere necessariamente veloce, poi magari torniamo su quelli che vuoi approfondire...  quindi, let's go!

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Petr Pouchlý a Brno e, più modestamente e parzialmente, io a Trieste stiamo lavorando appunto sulla "prova della nonna". Petr quando si parla di un live chiede sempre: "Ma può piacere a mia nonna?". La domanda chiave che tutti avrebbero dovuto porsi da sempre e nessuno si poneva: ma i live che facciamo, possono piacere a mia nonna?


Mi sembra un ottima cosa, i forgiti (da non confondersi con gli story-gamers, anche se le due comunità hanno gran parte dell'utenza in comune spingono verso tipi molto diversi di design) lo fanno, programmaticamente, dal 2001. Dovresti leggerti serie di thread intitolati "the infamous five" che sono un vero e proprio piano per la ricostruzione morale e sociale dell'hobby.

(no, non ho idea se i nordici l'abbiano fatto prima o dopo, non mi interessa la primogenitura, mi interessa farti capire che vieni a parlare di corda in casa dell'impiccato... se a Trieste avete cominciato, complimenti, ma avete inventato l'acqua calda)

Per il proseguo del thread poi sarebbe utile capire cosa intendi per "nerdacchioni"... gente che legge? Gente che si mette T-shirt con personaggi dei fumetti? Gente sovrappeso che non si lava? Gente con problemi di socializzazione? Gente con gli occhiali e la penna nel taschino? Gente che non fa sport? Gente che non tromba? In Italia non esiste una vera divisione a livello sociale a scuola fra "nerd" e "Jocks", così vedo molto spesso il termine "nerd" sparato a sproposito per indicare qualunque cosa abbia in mente chi parla...

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Vediamo questa cosa nella pratica. Tua zia, o la nonna di Petr, no, non ce le vedo proprio a giocare ad AiPS (per quanto sia probabilmente il GdR forgita con più potenzialità verso il grande pubblico, perfino io che non compro niente ero tentato di comprarlo). Giocare ad AiPS presuppone un atteggiamento mentale nerdacchione e capacità da nerdacchione, e il fatto che tu non te ne renda conto è molto interessante (brain damage?); per convincerti della cosa, ti invito a proporre di giocare ad AiPS a tua zia e alle sue amiche del tè delle cinque, per vedere quante riescono o hanno voglia di stargli dietro.


Troppa fatica per fare una prova. Però posso dirti che, mentre a trattenermi dal fargli provare AiPS è lo sbattimento e la terrificante perdita di tempo che comporterebbe (e non ne varrebbe la pena solo per provare un punto), se non mi sognerei mai di fargli provare un live di quelli "da soldi" (cioè quelli con un sacco di gente e fantasy, mi raccontavi tempo fa: è cambiato qualcosa?) sarebbe proprio la vergogna.

Fanno eccezione i murder party non interpretati (quelli cioè dove ad interpretare sono gli altri, e i giocatori devono solo indovinare l'assassino). Quelli ogni volta che ne parlo suscitano interesse da chiunque, ma se passo a parlare di quelli dove bisogna mettersi in scena, l'interesse crolla di colpo (e visto che io invece non ho il minimo interesse per quelli dove dovrei risolvere un caso da spettatore esterno, non se ne è mai fatto niente). Ma si può considerare "giocare un live" quello?

Torniamo comunque al problema di base: che cosa vuol dire per te "nerdacchione"? Nello scambio di esempi precedenti pare voler dire "persona non normale" e quindi come esempi non mi soddisfano molto. "normale" in che senso?

Per me, "nerdacchione" significa "bambinone", incapace di rapportarsi con la società attorno, e che si rifugia in un mondo di fantasia. Sintomi della "nerdacchiosità" dei due hobby (tabletop e live) è il rifugiarsi nel fantasy, nelle fantasie di potenza, nella superficialità e nel rifiuto di mettersi in gioco.

Questo però comporta un problema con gli esempi precedenti: perchè mia zia, come il 99% della popolazione terrestre, anche se non è nerdacchiona, non ha la benchè minima voglia di mettersi in gioco lo stesso....

La maggior parte della gente cerca puro escapismo. Ed è semplicemente la moda (e la percentuale di nerd) che rende un tipo di escapismo "figo" e un altro "per nerd". Per anni chi si metteva le orecchie da elfo era un nerd. Poi è arrivato il Signore degli Anelli al cinema, e per un po' si vedevano ragazze mettersi le orecchie da elfa persino agli addii al nubilato. Tempo pochi mesi, passata la moda, adesso le rimettono solo i nerd. E' cambiato qualcosa di sostanziale, e è sempre un problema di socialità, del sapere cosa è "accettabile" in società o no?

E allora il problema e' che anche leggere, informarsi, essere coscienti del mondo attorno, rischia in Italia ( non solo) di essere visto come cosa "da Nerd", e vorrei essere sicuro di cosa stiamo parlando.

Perché non ho mai visto nulla meno "da nerd" di Spione, né fra i gdr né fra i tabletop, (e nemmeno in TV) eppure sono convinto che a molta gente (magari anche a mia zia) darebbe una reazione istintiva di rigetto per "troppa realtà" non dissimile per intensità da quella che gli darebbe il mettersi i sacchi di iuta per giocare il tuo "storie di terra ed acqua" (Mio Dio, non credo di essermi mai sentito più Nerd in vita mia...). Per questo credo che la "prova zia", per quanto utile se vuoi diffondere l'hobby, non possa essere l'unica.

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Il tuo esempio con le spadate è offensivo dell'inteligenza di chi ti legge, e io infatti sono offeso. Credi che io stia parlando di boffer larp? Credi che non sappia che sono la fiera del nerdacchione, pure peggio dei GdR? Credi che a tua zia o a sua nonna Petr proporrà i boffer larp? O proporrà invece un live adatto al pubblico che vuole cercare di raggiungere?


Quale? Mi dici tu stesso che anche nei paesi nordici i live che vanno per la maggiore, quelli pieni di gente, sono quelli dove la gente si mette in costume medioevale con lo spadone. O no?

O fai una cosa tipo Vampiri Live? O tipo Pathos?

Non mi dirai che pensi di guadagnare soldi da una singola partita di "Dubbio"...

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E allora, se volete seguire la nostra strada e cercare di raggiungere il grande pubblico, ecco le solite cose che si dicono ormai da dieci anni (vedi Fatland ecc.): via le regole, che sono un tipico elemento nerdacchione e di cui praticamente tutti i GdR pullulano (perfino i tabletoppari danesi e norvegesi, che si fanno vanto di fare regolamenti leggeri, superano abbondantemente la soglia di attenzione e concentrazione che un non-nerdacchione è disposto a dare nel 2010, per non parlare dei GdR forgiti);


Stronzata. Tutti i giochi con presa sul grande pubblico, dalla briscola al calcio, hanno regole precise.  Le cose "senza regole" attirano solamente personalità esibizioniste che si vogliono beare della loro "artisticità" senza curarsi degli altri.

Per fortuna, non conosco nessun live che non abbia regole. Ma conosco un sacco di gente che preferisce non vederle o non chiamarle "regole". Credo a causa di traumi passati, quando un GM li faceva mettere in ginocchio sui d4...

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 via le ambientazioni nerdacchione (che invece continuano ostinatamente a essere riproposte, con la felice eccezione dei Jeep, che almeno su questo sono coerenti coi loro propositi);


Ne sarei felicissimo, ma anche qui non sono d'accordo: l'escapismo VENDE. Se davvero vuoi cercare il guadagno, non puoi eludere questo fatto.

Da qui comunque la conferma della mia opinione sulla superiorità del modello "giochi di hobbisti per hobbisti": il fatto di non doverci campare sopra ha consentito la nascita di giochi forgiti come It Was a Mutual Decision, Spione, etc che non hanno proprio nulla di escapistico.

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via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine,


Già fatto, già fatto, già fatto...

...  mi sembri uno che arrivi tutto trafelato all'Enel a dire che ha scoperto l'elettricità....
« Ultima modifica: 2010-01-08 18:25:41 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

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« Ultima modifica: 2010-01-08 18:06:58 da Wady el-Natrun »

Ivano P.

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Strano come sia Moreno che Andrea si siano lamentati della mia tripartita definizione di Live (real action, teatrali e freeform) e poi usino boffer larp che in italia non significa NULLA a differenza della Germania ad esempio.
In Italia abbiamo il live con armi innoque di Star Wars e qualche Cyberpunk che hanno effettivamente dinamiche diverse dal tipico Fantasy.
Ma anche i fantasy italiani spesso non rientrano in quella definizione "boffer live" che vede prioritario il picchiarsi (ce ne sono, ce ne sono e ok).

E mi sconvolgono certe uscite, OVVIO che devo adattare il LIVE che presento a chi lo presento.
Il tipico live fantasy italiano grosso è meno NERD di qualsiasi GDR cartaceo per la semplice ragione che da sempre c'è più topa.
Indice che scusatemi, ma è indiscutibile, vale pure per Vampiri (che anzi un tempo aveva molta più topa).
Ma il tipo che fa il real action di solito apprezza il genere di suo e magari in certi eventi si è travestito lo stesso (Cosplay, Hobbitton).

Moreno ha dannatamente ragione a crocifiggere il termine NERD in Italia,  l' ho sentito usare solo con autoironia da gente che fa gdr on line.

Per me il primo modo di fare un live a pagamento sarebbe "far vivere un film" (cosa che fa un gruppo in germania di cui purtroppo non ho il link ora con avventure stile zombie e stile post apocalittico).
Con regole si, ma molto soft e intuitive tipo "se uno zombie ti tocca, ti tiene, fai un po' di scena e muori, poi vieni da noi e ti diamo un nuovo personaggio".

Il problema è l'elasticità mentale della persona a cui fai provare, con un mio zio una volta sono andato a parlare di AIPS (aveva visto il manuale), e nello spiegare ho usato il termine "gioco di narrazione", lui "a casa mia o si gioca o si narra".
Idem my sister, sarebbe portatissima per i GDR (Live soprattutto ha parecchio linguaggio corporeo) ma parte dal presupposto che non le piaceranno.
E per inciso, a mia sorella NON farei mai fare un live fantasy, non le piace il genere.

Aggiungo una cosa: ho un gruppo di ragazzine tutt'altro che nerd o geek, e giocano senza problemi a NCAS (che è anche più meccanico di AiPS, vedi te).

Ma non sarebbero MAI riuscite a giocare un live. In un GdR tabletop puoi anche giocare safe, in un live NO. E la cosa fa la differenza...

Inoltre:
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Giocare ad AiPS


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via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine

Epic Fail.

Altro non c'è da aggiungere credo.
Renato Salzano aka Caretaker o Hitman

Ivano P.

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Ma non sarebbero MAI riuscite a giocare un live. In un GdR tabletop puoi anche giocare safe, in un live NO. E la cosa fa la differenza...


Non ho capito perché non sarebbero mai riuscite a giocare live.
E che tipo di live intendi?

P

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[cite]Autore: Caretaker[/cite][p]Inoltre:[/p]
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[p]Giocare ad AiPS[/p]
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[p]via il tavolo, le schede, l'agile manualetto di 150 pagine[/p]
[p]Epic Fail.[/p][p]Altro non c'è da aggiungere credo.[/p]


Gia'! Che ignoranza, questo Castellani! :D

Parlare di manuali di 150 pagine ...
Lo sanno tutti che AIPS e' un agile manualetto di CENTO pagine.

Dovrebbe almeno informarsi prima di parlare... Epic fail proprio.:-P
« Ultima modifica: 2010-01-08 20:56:25 da p »

Francesco Berni

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[cite]Autore: Grifone[/cite]Moreno ha dannatamente ragione a crocifiggere il termine NERD in Italia,  l' ho sentito usare solo con autoironia da gente che fa gdr on line.
ma veramente io lo uso con orgoglio (così come uso geek) per me stesso, e nel reggiano molti, e non solo tra i giocatori di ruolo. Come ho letto in una discussione mentre facevo necrolurking l'unica cosa da crocifiggere è l'immagine del nerd vecchio stampo, quella con gli occhiali a fondo di bottiglia e dall'inettitudine sociale.
« Ultima modifica: 2010-01-08 21:04:58 da Fra »
Nearby Gamersfan mail 34

Iacopo Frigerio

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dai non apriamo un nuovo fronte di guerra "da tavolo" vs "dal vivo"... ce ne sono già a sufficienza di strappi e ne ho subito fin troppo le conseguenze... Già ricominciamo con gli stereotipi di genere dove "l'altro" è una figura approssimativa di cui di volta in volta viene posta in evidenza la parte più scandalosa e utile per portare avanti il proprio ragionamento e dove "noi" è una figura estremamente complessa, profonda e adeguata a tutte circostanze...
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Rafu

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    • Orgasmo Cerebrale
Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")
« Risposta #10 il: 2010-01-08 21:57:07 »
Fanmail noiosa ma dovuta a Iacopo per la lucidità.

E ora che facciamo? Partiamo dalla definizione di "nerd"?

Francesco Berni

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Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")
« Risposta #11 il: 2010-01-08 22:33:16 »
me tapino, ho tentato di trattenermi per parecchi post, ma poi l'orgoglio ha preso il sopravvento
Nearby Gamersfan mail 34

Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")
« Risposta #12 il: 2010-01-08 22:49:59 »
Il gdr è da nerdaccioni?
Dipende.
Prendiamo lo stereotipo del nerd, individuo dai 14 ai 50 anni, con poche relazioni sociali fuori dai suoi hobbies.
Allora, se mi dici, Pathfinder. Io posso comprende che sia un attività da nerd, 500 pagine da leggere(e da sapere bene... praticamente un esame universitario da 5 crediti), ore e ore passate a pensare la buil definiva, ore e ore a preparare dungeon, ore e ore a creare la scheda di un Png che durerà si e no il tempo che gli arrivi un uber combo in faccia...

Ma se mi dici Aips, già ti dico, no. La maggiorparte delle persone con cui ho parlato di Gdr, mi han sempre detto:"Sembra una figata" (Tra questi, anche dei tamarri*)
Conosco diverse persone che hanno provato Gdr tradizionale e gli è piaciuto(tra questi il mio giovane prof. di matematica) e mi han detto:"Figo! Ma non ho abbastanza tempo" e lo credo bene.
Con un aips o con un cani, la partita si fa quando si vuole, senza problemi di sorta. A lungo termine ovviamente danno il massimo, ma non è obbligatorio, senza considerare che il lungo termine di Aips vuol dire 5 o 9 giocate(poco più di 1-2 mesi), non 1 o 2 anni di dnd.

Prima dinanzi a certi tipi di amici, nascondevo di giocare di ruolo, MI VERGOGNAVO, ora... mi sento libero di parlare di Ncas, Cani e Aips con chiunque, mi danno la sensazione di essere giochi che non sono pensati per lo stereotipo sopra descritto.
Ma questa, è una mia personale visione.
___
(*)Tamarri, non so se è universalmente accettato, ma da noi il tamarro è chi si veste sempre di marca, va tutti i sabati sera in discoteca e sull'autobus sente l'esigenza di mettere il telefonino a tutto volume e farti sentire la sua musica schifosa.
« Ultima modifica: 2010-01-08 22:52:00 da 3evil »
Trevor Devalle - Programmer and unanonymous alcoholic

Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")
« Risposta #13 il: 2010-01-08 23:26:45 »
Difficile essere più in disaccordo di così con alcune delle cose che ho letto.

Prima cosa, definiamo questo "nerd". Almeno per come lo intendo io, si tratta di un uomo/donna tipicamente sfigatello, con una passione/hobby che non riesce a vivere in maniera salutare, ma diventa ossessiva o giu di li, finendo per fare solo quello, essere informatissimo, preparatissimo etc e monotematico.

Detto ciò, e premettendo un grosso imo.

D&D/Pathfinder é roba da nerd. Non diciamo eresie.Lo si misura dalle pagine?
Può esserlo, tanto quanto un gioco new wave qualsiasi. Io trovo estremamente più nerd certe scene di esaltazione e crociate antiparpuzio che si sono viste, certe posizioni estremiste che vedono i giochi tradizionali come il male, e che fanno litigare gli amici (!!!!), certe serate tipo sabato sera passate a giocare di ruolo perché non si ha di meglio da fare, certe situazioni che ho visto dove pare che non si possa più giocare tranquillamente di ruolo ma si debba per forza prendere un regolamento, smanettarlo, provarlo, scrivere actual play, leggere faq, articoli, cazzi e mazzi. Sono giochi, take them easy!

In matematica sono piuttosto forte, e credo che il tempo che investe l'utente medio di questo forum in giochi, teoria, game design etc sia di gran lunga superiore a quello investito dal giocatore medio di dnd. Con risultati diversi, chiaro, ma qui si ragiona con la bilancia, quindi... Con il tempo che qua si spende nel gdr (e mi ci metto pure io eh), chiunque potrebbe prendere un regolamento pesantissimo tradizionale , studiarlo a memoria e preparare 30 campagne. Se poi si parla di giocatori, per definizione il giocatore tradizionale é in una posizione cosi safe da potersi volendo permettere di fare fare tutto al dm, incluso lo studio del regolamento. Non é certo bello, ma che non mi si parli di attività time consuming, Ci si può sedere a cervello off al tavolo e rollare dadi. Brutto ma vero.

Il GdR è un'attività da nerdacchione (era "The Nuked Apple Cart")
« Risposta #14 il: 2010-01-08 23:41:09 »
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[cite]Autore: Grifone[/cite]
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[p]Ma non sarebbero MAI riuscite a giocare un live. In un GdR tabletop puoi anche giocare safe, in un live NO. E la cosa fa la differenza...[/p]
[p]Non ho capito perché non sarebbero mai riuscite a giocare live.
E che tipo di live intendi?[/p]


Qualsiasi live. Il maggiore "coinvolgimento" che un live richiede, anche solo per il fatto di usare il corpo, non sempre è una cosa positiva, anzi...

PS: La prossima volta metterò la faccina lo prometto. No, non a questo post.
Renato Salzano aka Caretaker o Hitman

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