Vittorio, mettere Mario sulla poltrona rossa, in AiPS, significa fargli avere i turno prima di Matteo invece che prima di Giovanni, e quindi influisce enormemente SULLA FICTION.
Il problema della distinzione "fiction / metafiction" di Davide, è che il "giocare" nei gdr è "produrre fiction", quindi non vedo assolutamente nulla che renda "l'interpretare il personaggio" più "creatore di fiction" che non il dichiarare una comparsa "Personaggio" in Sporchi Segreti o creare un Claim in Annalise o vincere un conflitto in AiPS.
Esempio pratico, Cani nella Vigna, "ti guardo con uno sguardo che ti riempie il cuore di terrore", e' interpretazione. Mettere avanti, contemporaneamente, due d4 invece di 2d10 invece cosa sarebbe? Una coa ininfluente nella fiction? "Metafiction"?
Luisa ha subito un tentativo di stupro sei mesi fa. Questo non ha effetto sulla fiction creata giocando con lei a "La mia vita col padrone"? Non ha effetto sulle linee e i veli adottati in gioco implicitamente anche senza esplicitarli? Sarebbe "metagame"?
Rispetto a cosa? Rispetto alla mera "interpretazione", che nella stragrande maggioranza dei casi nei gdr tradizionali si risolve in "cerco, con le mie scarse doti attoriali, di far capire una cosa senza dirla, tramite la mia espresione facciale", con la risposta dell'altro giocatore "ma perchè mi guarda come un pesce lesso? Ha sonno? Poteva dormire prima di giocare... o forse vuole dirmi qualcosa, ma non posso chiedergli cosa, sarebbe meta-game! Meglio tirare ad indovinare". Cioè "giochiamo a non capirci, chissà che bella fiction verrà fuori!"
Il "gioco", il "game", in un gdr giocato con intelligenza, sfrutta TUTTO per creare fiction (o sfida, o quello che vuoi). Considerare qualcosa "metagame" vuol dire semplicemente non aver capito il "game".