Torno un poco più in basso allora
Dal canto mio, queste cose un po' adesso le sto studiando (a gennaio devo dare l'esamino di Estetica + Iconologia) ma ancora non sono in grado di parlarne in maniera "sicura" (nel senso di essere sicuro di non dire castronerie che gli altri sarebbero obbligati a prendere per vere) quindi per ora su questo mi astengo.
Mi piacerebbe invece portare un altro contributo, prendendo la discussione da un lato diverso:
già da un po', mi sono accorto di notevoli somiglianze tra la programmazione (sì, quella d'informatica) e il game design. Proprio al livello dei procedimenti da seguire... Entrambe le cose trattano di "problem solving", cioè risoluzione di problemi, applicazione di procedure ed elementi già noti per creare qualcosa di nuovo (generalmente per creare un nuovo "approccio" alla realtà, per risolvere un problema appunto).
Il "problem solving" tra l'altro è un termine rubato alla psicologia... Ma toh! Chissà perchè?
Perchè si tratta di
creatività (che è una procedure mentale), ovvero: mettere in relazione le conoscenze che hai già per ottenere qualcosa di nuovo.
Provate a pensarci, provate ad applicare questa definizione ad una delle vostre ultime partite ad un qualsiasi gdr.
Ci provo io:
Cani nella Vigna: durante il freeplay, tutti e tre i Cani puntano la pistola in faccia al vecchio infedele sul letto di morte, che se l'era cercata. Subito dopo, mi visualizzo la scena come se il vecchio, in prima persona, veda i buchi dei tre cannoni quasi appoggiati al suo naso. Perchè esteticamente è gradevole: è un'immagine impressionante, molto western-style, drammatica, in linea con le nostre aspettative di gioco. Quindi la descriviamo.
Cos'ho fatto?
Ho
messo in relazione gli elementi:
pistole - vecchio - distanza - inquadratura - aspettative di gioco - piacere personale
che già conoscevo ed avevo in mente, col fine di
generare qualcosa di nuovo: una scena che colpisse positivamente il mio immaginario.
Ho applicato la creatività: ho preso degli elementi che già conoscevo e li ho assemblati, relazionati, in maniera nuova per perseguire un fine (il divertimento).
Io penso che il gdr sia prima di tutto questo: creatività. Ma anche la programmazione è creatività, anche l'arte è creatività. La differenza è il fine: nella programmazione è un fine "pratico" (creare qualcosa che abbia una funzione utilitaristica), nelle partite di gdr è un fine ludico, nell'arte... Su quest'ultima ve lo sanno dire meglio Davide ed Ezio.
P.S. : sono stato volutamente maccaronico: ho cercato di usare il meno possibile termini specifici e di restare terra-terra. Non me ne vogliano gli esperti di estetica e psicologia, ma qui preferisco dare la precedenza alla comprensibilità e alla divulgazione.