Autore Topic: L'Arte del Game Design  (Letto 7040 volte)

Dr. Zero

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L'Arte del Game Design
« Risposta #15 il: 2009-12-15 18:57:49 »
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Si stabilisce quindi una sorta di singolare impostazione tale per cui l'atto creativo originario che ha mosso la mano dell'artista crea un oggetto che è un segno privo di significato, ma che fa scattare un simile, contrapposto e riflesso atto creativo nel fruitore (tu), che inconsciamente si ostina a dare un senso a quello che vede.

Quindi uno fa una cosa a caso, ma chi lo guarda, pensando che l'artista non potesse essere un tale pirla, ne cerca fino alla disperazione un significato, che sarà proiettato sulle proprie esperienze e conoscenze?
Ho capito bene?

Leonardo

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L'Arte del Game Design
« Risposta #16 il: 2009-12-15 20:16:12 »
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[cite]Autore: khana[/cite]Si stabilisce quindi una sorta di singolare impostazione tale per cui l'atto creativo originario che ha mosso la mano dell'artista crea un oggetto che è un segno privo di significato, ma che fa scattare un simile, contrapposto e riflesso atto creativo nel fruitore (tu), che inconsciamente si ostina adare un sensoa quello che vede.


Questo effetto l'ho visto succedere spessissimo anche in fotografia, forma espressiva che viene spesso erroneamente ritenuta oggettiva. E anche quando dietro alla realizzazione di quella particolare fotografia non c'era necessariamente una "premeditazione artistica".

Thomas, quella che descrivi è la versione negativa, arrabbiata, e anche estremizzata del processo (ma mi piace la provocazione). A parte che non tutte le opere d'arte sono necessariamente criptiche fino all'inverosimile, in generale è il processo di fruizione dell'opera che può scatenare nella persona l'esperienza creativa personale di cui parla Davide. Non è necessario che ci sia dietro un tentativo ossessivo di trovare un significato razionale. E' il motivo per cui ad esempio adoro 2001: Odissea nello Spazio pur essendo certo di non averlo mai capito. L'apprezzamento per me avviene al livello della suggestione, dell'istinto e dell'intuizione.

Michael Tangherlini

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L'Arte del Game Design
« Risposta #17 il: 2009-12-15 20:37:38 »
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[cite]Autore: Dr. Zero[/cite]Quindi uno fa una cosa a caso, ma chi lo guarda, pensando che l'artista non potesse essere un tale pirla, ne cerca fino alla disperazione un significato, che sarà proiettato sulle proprie esperienze e conoscenze?

Il quale, secondo me, è il processo che porta molti imbrattatele ad essere considerati "esponenti dell'arte moderna:" io ci metto tre secondi a fare tre svirgolate su una tela sghemba e a inventarmi a posteriori un significato criptico e cool, o, ancor meglio, ad aspettare che sia il mio gallerista a darglielo. Rimango però un imbrattatele.
Non è però facile, secondo me, fare la stessa cosa con un GdR. Anzi, la vedo abbastanza impossibile, a meno di non avere un fondoschiena così pazzesco da indovinare a senso le relazioni fra le parti che inserisco nel mio gioco.

-MikeT
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

L'Arte del Game Design
« Risposta #18 il: 2009-12-15 23:17:30 »
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[cite]Autore: Dr. Zero[/cite]Quindi uno fa una cosa a caso

Se la fa "a caso" non ha nessun valore artistico. :)
Non basta finire su un giornale alla moda per essere considerato un artista. Banale quanto vuoi, ma gli "artisti" sono quelli che finiscono nei libri di storia dell'arte, quindi di norma sono morti, da almeno 20 o 30 anni ^^

Le cose fatte a caso non comunicano nulla e non fanno scattare nulla :)

E come dicevo, la ricerca del significato NON è conscia.
Quando è conscia si chiama Critica dell'Arte e di norma fa solo danni e disastri :P
« Ultima modifica: 2009-12-15 23:20:16 da khana »
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Mauro

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« Risposta #19 il: 2009-12-16 10:24:52 »
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[cite]Autore: khana[/cite]Si stabilisce quindi una sorta di singolare impostazione tale per cui l'atto creativo originario che ha mosso la mano dell'artista crea un oggetto che è un segno privo di significato, ma che fa scattare un simile, contrapposto e riflesso atto creativo nel fruitore (tu), che inconsciamente si ostina adare un sensoa quello che vede

Il che mi richiama una cosa: Tolkien odiava l'allegoria, ma ammetteva che l'esperienza dell'autore non può non filtrare nell'opera; distingueva quindi tra allegoria, la volontaria imposizione dell'autore, e applicabilità, il ritrovamento da parte del lettore di un significato.
Citando Tolkien: «Preferisco di gran lunga la storia, vera o finta che sia, con la sua svariata applicabilità al pensiero ed all'esperienza dei lettori. Penso che molti confondano "applicabilità" con "allegoria"; l'una però risiede nella libertà del lettore, e l'altra nell'intenzionale imposizione dello scrittore».
È a questo (o a qualcosa di simile) che ti riferisci?

L'Arte del Game Design
« Risposta #20 il: 2009-12-16 10:33:16 »
sì è proprio questo tipo di processo.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dr. Zero

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L'Arte del Game Design
« Risposta #21 il: 2009-12-16 13:34:23 »
Khana, adesso è chiaro.
Non volevo sminuire niente, sia chiaro.
Però quando vedo un quadro io ade sempio inizio a chiedrmi perchè è fatto così e non cosà, perchè quell'elemento è sotto e non sopra, etc. Mi piace capire perchè è fatto in quella maniera.
Questo non è molto inconscio, oppure lo è?


Tornando al discorso, io credo che il game design sia un processo tecnologico più che artistico.
Ovvero: dato un modello che descrive un sistema, si usa la conoscenza apportata dal modello per costruire sistemi che funzionino nella maniera desiderata.
La tecnologia può essere arte? Non lo so. Però un eurofighter è un capolavoro di tecnologia che mi suscita un sacco di emozioni quando lo guardo!

Michael Tangherlini

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L'Arte del Game Design
« Risposta #22 il: 2009-12-16 14:01:14 »
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[cite]Autore: Dr. Zero[/cite]Tornando al discorso, io credo che il game design sia un processo tecnologico più che artistico.
Ovvero: dato un modello che descrive un sistema, si usa la conoscenza apportata dal modello per costruire sistemi che funzionino nella maniera desiderata.

Concordissimo. Anche se penso che un pizzico di "arte," intesa come puro processo creativo e di immaginazione, sia comunque fondamentale nel design di un gioco, e che sia la parte tecnica che quella artistica debbano necessariamente essere integrate e comunicare.
Citazione
[cite]Autore: Dr. Zero[/cite]La tecnologia può essere arte? Non lo so.

Perché no? A me viene in mente una applicazione molto divertente della Green Fluorescent Protein che ho visto usare per disegnare sulle petri usando colonie batteriche! :D
http://hackteria.org/
http://curiousexpeditions.org/wp-content/uploads/2009/02/fpbeachtsien.jpg

-MikeT
« Ultima modifica: 2009-12-16 14:02:11 da MikeT »
My body is a cage / My mind holds the key (Peter Gabriel - My body is a cage)

Leonardo

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« Risposta #23 il: 2009-12-16 14:07:02 »
A me un Eurofighter suscita più che altro rispetto verso l'ingegno umano e curiosità nello scoprire ogni volta l'energia e la fantasia che l'uomo impiega quando si tratta di affrontare qualunque problema, dalla necessità di costruire una strada alla volontà di sterminare i suoi simili. Ma a quanto ho capito del discorso di Davide la capacità di suscitare emozioni da sola non è dirimente nel riconoscimento di un'opera d'arte. Questo ha senso perché tale capacità non è certo appannaggio esclusivo dell'arte. Una folata di vento che ti accarezza il volto sulla sommità di una collina è perfettamente in grado di suscitare intense emozioni, così come anche l'eleganza e la bellezza che giacciono nascoste in una legge fisica o in una teoria matematica e che colpiscono la mente allenata per la capacità di esporre in modo armonico e sintetico concetti particolarmente profondi.
« Ultima modifica: 2009-12-16 14:08:30 da Leonardo »

L'Arte del Game Design
« Risposta #24 il: 2009-12-16 14:19:51 »
Esatto Leonardo.
Le emozioni sono qualcosa che gli esseri umani hanno, indipendentemente da tutto.
Sono lì e viaggiano, anche non facendo niente.

L'arte si riconosce proprio nel momento in cui esiste un rapporto triplice tra autore-opera-fruitore e si esperisce quel doppio atto creativo di cui parlavo prima.

Un autore che scrive/disegna/compone/scolpisce per se stesso non fa arte (*).
Un fruitore che "scova" messaggi nelle nuvole non fa arte.
Nemmeno un fruitore che scova messaggi in una pagina di codice C++ fa arte.

Ci deve quindi essere:
1. Intenzione artistica dell'autore
2. Produzione artistica attraverso un mezzo
3. Fruizione artistica di uno spettatore

Tutte e tre, di norma anche in questo ordine. "Di norma" perché non esiste un dogma in merito, ma così a memoria non mi viene in mente nulla che abbia seguito un processo differente.

(*) esiste, ovviamente, il concetto estremo secondo il quale l'autore sia il primo fruitore dell'opera stessa, ma qui si amplia il discorso in modo eccessivo perché si inizia a parlare dell'opera nel suo divenire. Paradossalmente però, il punto di contatto con i GdR è proprio questo, se si assume come "autore" e "fruitore" la stessa entità sociale "gruppo di gioco".
Queste sono idee e analisi mie, ad ogni modo; non c'è una letteratura al riguardo, ovviamente... (ancora... :P).
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Dr. Zero

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« Risposta #25 il: 2009-12-16 16:30:01 »
Leonardo, quella dell'eurofighter era una scemata messa lì alla fine :)

Ma il concetto che volevo dire è: il game design è arte?(la domanda iniziale)
La mia risposta è: non lo so, ma a mio modo di vedere può essere visto come processo tecnologico.

Citazione
Concordissimo. Anche se penso che un pizzico di "arte," intesa come puro processo creativo e di immaginazione, sia comunque fondamentale nel design di un gioco, e che sia la parte tecnica che quella artistica debbano necessariamente essere integrate e comunicare.

Ma la creatività è insita nella risoluzione e nella comprensione, quando si parla di scienza. Non credo siano una prerogativa artistica(come dice leonardo sopra)

Niccolò

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« Risposta #26 il: 2009-12-17 01:39:39 »
ok, andiamo di actual play. qualcuno di voi conosce il videogioco Rez?
« Ultima modifica: 2009-12-17 01:40:15 da Domon »

Leonardo

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« Risposta #27 il: 2009-12-17 12:40:31 »
Free, Affirmed, Expressive, Consequential

Per adesso ho letto solo il post principale e non ho controllato i link, ma sembra interessante.

L'Arte del Game Design
« Risposta #28 il: 2009-12-17 12:46:54 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]ok, andiamo di actual play. qualcuno di voi conosce il videogioco Rez?


Certo che lo conosco. Penso che sia uno dei pochi "art game" che trovi divertente da giocare (visto che bene o male si ammazzano cose a caso ^^)

Dalla mia porto ad esempio Braid, nessuno ci ha mai giocato?

Kagura

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« Risposta #29 il: 2009-12-17 14:29:47 »
Io butto li okami per ps2, almeno a livello visivo: sembrava un po' di giocare dentro un dipinto!
Come gioco era carino e divertente, ma non so se possa essere definito arte in senso pseudo-oggettivo.

Alla resa dei conti, cosa é "arte"? Deve esserci dietro un intento deliberato? Sta negli occhi di chi guarda? Deve veicolare un messaggio? Non ne deve veicolare nessuno? A me sembra che tendenzialmente sia un concetto un po' sfuggente, quello dell'arte, e per quante persone metterai d'accordo ci sarà sempre qualcuno che non lo é affatto (per esempio, io non mi azzarderei mai a mettere un cinepanettone nella categoria "arte" ma non mi stupirei se qualcuno lo facesse. Ok, un po' mi stupirei :P)

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