[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]penso di aver capito: Paolo sta dicendo che, secondo al sua esperienza, tutti coloro che danno a vedere di non apprezzare i NW sono giocatori di GdR con un approccio al gioco "settario" e che fanno derivare il divertimento al tavolo da gioco da una fantomatica "abilità" personale acquisita, perlopiù motivo di vanto o di superiorità di status.
Ma porca... no, non è così. Di nuovo ci metti in bocca una generalizzazione che non è nostra.
Ci stiamo riferendo ad una realtà
locale e percepita. Non possiamo affermare che "chiunque non apprezzi i NW è un caso patologico che usa il gdr come strumento di status e nient'altro" come vorresti farci dire perché
non conosciamo la situazione mondiale o anche quella al di fuori delle province medio-emiliane. È possibile, e anzi probabile, che ci siano altre ragioni, ma
QUI, NELLA REALTA' CHE CI CIRCONDA, CON LE SUE SPECIFICHE CULTURALI, SOCIALI E LUDICHE È COSI'. IN ALTRE REALTA' CON SPECIFICHE CULTURALI, SOCIALI E LUDICHE DIVERSE POTREBBE ESSERE DIVERSO, MA NOI NON NE ABBIAMO NOTIZIA.
Magari in un gruppo che non contenga mediamente persone tra i 25 e i 30 anni, tendenti a formare coppie sentimentali al loro interno, di estrazione sociale dal medio-basso al medio-alto, con una cultura medio-alta indifferentemente tecnica e umanistica, residente per lo più nelle provincie di Parma-Reggio-Modena, forgiata a partire dalla fine degli anni '90 attorno ai giochi WW e in parte ad altro, con una notevole importanza attribuita ad una particolare forma di Live di Vampiri e alla trasmissione orale delle nozioni di gioco, senza un luogo fisico fisso deputato agli incontri (club o altro), in cui la novità è penetrata da un paio d'anni, le cose sono diverse.
Io (e Paolo mi corregga se sbaglio ad esprimere il suo pensiero) non posso saperlo perché appartengo di fatto a questa realtà. Magari già a Modena, al di fuori del nostro "circolo" le cose sono diverse.
All'interno di queste specifiche, però, le cose stanno così come ho elencato qualche post fa, e noi non si può parlare di altro che di quello che
abbiamo visto e sperimentato.
Chiaro?
Se qualcuno ha esperienze che confermino o smentiscano questo trend è liberissimo di parlarne. Però mi piacerebbe fossero esperienze concrete, non voli di fantasia pieni di "se" e "forse".