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Solipsist - Gioco
Fabio Succi Cimentini:
Beh, io mi sono preoccupato per un ragazzo down e per una seduzione mentale forzata ma porto una Visione improntata sull'imporre a chiunque una dittatura del pensiero in armonia, individualità cancellate e sostituite, ugualmente in buonissima fede. Nessuno è esente da colpe qua :°°°D
Marco Costantini:
E bravi, era proprio su questo "dilemma morale" che volevo beccarvi. E volevo beccare proprio Fabio ed Emanuele, non i loro avatar di gioco. Se stessimo giocando insieme davvero e non via forum, probabilmente dopo aver giocato vi porterei a bere una birretta per discutere di cosa pensate del "diversamente abile" e robe del genere :)
Cmq veniamo a noi.
Innanzitutto voglio sapere da Fabio una cosa. Celeste aiuta o no? Immagina di sapere qual'è il fine del Cambiamento. Vuoi davvero che Chiara cancelli anche il fatto di essere down? Celeste (o anche tu) lo considera un problema, tanto da aiutare qualcuno a fare in modo che non esista? Non guardare a quanto sarà difficile il tiro o al fatto che ci sia di mezzo l'Ombra. Celeste cosa farebbe? E tu cosa ci vuoi comunicare "muovendo" Celeste?
Una volta risolto questo punto possiamo passare a settare la diff.
Fabio Succi Cimentini:
Sono incazzato come una iena perchè proprio mentre postavo prima s'è impallato il sito, risultato: rant perso. Non imparo mai a fare le copie di backup dei commenti grossi.
Comunque.
Prima di tutto, a pensarci, mi sono sentito di nuovo in difficoltà ma anche stimolato. Bello, anche se (o per il fatto che?) trovo sempre una certa pesantezza, che nega ogni "è un gioco, dai, qualunque cosa scegli andrà bene".
Credo però che alla fine farò permettere il Cambiamento. Perchè? Perchè in questo caso non vedo Celeste ad agire come farei io (e come modo per esprimere la mia posizione non c'è soltanto farla esprimere al Personaggio, right?). Perchè lui diverso lo è nato, ne conosce il disagio e quindi si sente in diritto di decidere che Ludovico merita di non provare le stesse cose, di essere messo a una condizione normale. Come vedo la sua Visione, alla fine è abbastanza tagliata con l'accetta e porta a risolvere le posizioni problematiche assimilandole alla sua idea di norma e serenità. Quindi alla fin della fiera non si preoccuperà tanto della coscienza del ragazzo, lui vorrà fare in modo che il seguente corso di eventi risolva la situazione di squilibrio di prima.
Però non vorrei che questo passasse liscio. Vedo due due ragazzi, convinti di essere altruisti (ma se scaviamo, Chiara per come la vedo io vuole sentirsi una Dea buona, appagare la propria insicurezza, e Celeste accontentare la persona che desidera e che ritiene - Chiara a parte, per ora - l'unica sua pari), che stanno imponendo a un'altra persona quello che secondo loro deve desiderare come condizione unica e fondamentale di serenità. Di per mio, come Fabio, già ho molti dubbi sulla condizione 1) di Ludovico, essere in una disarmante fragilità e dipendenza dalla macchina e soprattutto possibilità di relazionarsi agli altri drammaticamente tagliata... verso la sindrome di Down, la 'disabilità' comunque, credo che non possiamo darci, noi 'sani', il diritto di pensare che sia una vita meno degna di essere vissuta, che non possano sentirsi felici. Il diritto e dovere di decidere per loro di stravolgere, eliminare (che sia anche prevenire o rendere mai esistita) questa vita. E' una posizione che tengo non senza dubbi, senza pensare che potrebbe essere ipocrita proprio perchè detta da 'sano', ma la sento così.
Quindi quello che sta facendo Chiara, quella che sto facendo avallare da PG, per me è una cattiva scelta. Se prima ho chiesto a Emanuele di cambiare la mira del Cambiamento, ora in fiction lo appoggerò ma voglio vederne l'ambiguità. Come se, non so, Celeste sentisse alla fine che nella sua Visione c'è una voce in meno, che il canto s'è fatto più spoglio, il colore più scialbo. Ma per ora purtroppo non mi vengono idee che non siano mosce sul come comunicare.
Mi spiace un po' perchè ci avevo profuso più parole, logorrea e impegno a scrivere prima. Qui cerco di essere un attimo più sintetico.
Emanuele Borio:
È più che ovvio che Chiara non lo stia facendo per altruismo puro e sfrenato, bensì perchè gode nel far felici gli altri secondo quello che lei crede che li farà essere felici. Questo però è vero anche per chiunque che si ritenga altruista, alla fine lo fa per una soddisfazione personale, tranne che in un caso, forse. Il caso in cui il favorire qualcun altro, lo lasci a bocca asciutta o gli produca del danno, ma anche in questo caso è possibile che lo faccia "per sentirsi a posto con se stesso" o per sentirsi come se avesse fatto "la cosa giusta", quindi per me Emanuele, se devo esprimere una mia opinione morale, e mi piace una cosa insensata farlo e soprattutto scoprirlo attraverso un Gioco di Ruolo, nessuno ha il diritto di cambiare il destino altrui, nè tanto meno di imporsi sulla volontà degli altri, anche perchè sono il primo a sostenere che quando voglio fare la "mia buona azione quotidiana", potrò dire di farlo per fare felici gli altri(e in effetti male non fa, giova a me e agli altri), ma il motivo principale che mi spinge è che mi fa star bene fare felici gli altri(appagamento personale).
Perciò se io fossi lì in quel momento, probabilmente non deciderei di rimuovergli la sindrome, anche perchè sarebbe un cambiarlo completamente, quasi come creare una persona falsa. Questo è stato il mio primo pensiero. Poi però ho immaginato davvero di essere lì, in quella stanza, a guardare i volti di tante persone che soffrono per le condizioni di una persona malata, a cui è stato tolto da non si sa cosa il diritto di avere una vita normale, e ho provato a immaginare di avere il potere per cambiare le cose, e cazzo, più ci pensavo più ero strasicuro che in quel momento avrei fatto qualunque cosa in mio potere per cambiare le cose. Molte volte nella vita capita di dover fare una scelta che lede la libertà di qualcuno, ma se questo è fatto per il bene di altre persone, o a volte anche della stessa, e crea la felicità, nonchè molte opportunità aggiuntive, allora è una cosa che va fatta, non sarà giusta, ma è una scelta difficile che occorre fare.
Per esempio, io non ucciderei mai e poi mai una persona, neanche fosse per una giusta causa(difficile pensare a un omicidio per una giusta causa), in quanto non ho il diritto di decidere chi vive o chi muore; però, se mi trovassi davanti a una persona, e per qualche motivo sapessi che se non la uccidessi quella stessa persona ucciderebbe sicuramente molte altre vite, nonostante io creda di non avere assolutamente il diritto di decidere della vita di qualcuno, in quel particolare momento, avendo la facoltà di scegliere, sì, la ucciderei, e non farei la cosa giusta, assolutamente, e probabilmente vivrei con il rimorso per il resto della vita, sì.... La vita non è per forza giusta, e a volte devi scegliere tra un'azione sbagliata e una ancora più sbagliata, già... Che fregatura.
A volte si è obbligati a giocare a essere dio.
P.S.: Ripeto che scoprire queste tematiche in un GdR è una figata insensata e aggiungo che ho backuppato questo messaggio prima di inviarlo, metti caso che si cancelli ò_ò
In questo messaggio spero di aver espresso bene sia la mia morale sia quella di Chiara(che fondamentalmente, essendo giocata da me, è molto sotto il mio controllo), e di essere riuscito a spiegarmi bene.
Fabio Succi Cimentini:
--- Citazione ---[cite]Autore: Meme ò_ò[/cite][p]La vita non è per forza giusta, e a volte devi scegliere tra un'azione sbagliata e una ancora più sbagliata, già... Che fregatura.[/p][p]A volte si è obbligati a giocare a essere dio.[/p]
--- Termina citazione ---
Chapeau.
Giustamente, comunque. Io sono uno più che teorico che pratico e ragiono molto a principi e "dare l'esempio", le tue argomentazioni sono assai valide e... diamine, servirebbero davvero una partita e una birra dal vivo :°
E sì, questa partita si sta rivelando sempre di più una scoperta e una sfida. Non sto a dire ancora l'ultima parola perchè aspetto di venire ancora più stupito dalla continuazione, ma sono davvero contento di giocarci. Andiamo avanti così, damn.
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