(Situazione: Celeste è cotto, sedotto e spogliato, ma alla realizzazione del fatto che è ermafrodita Diana è stata colta da una sorta di moto misto tra imbarazzo e disgusto. C'è un gelo fin troppo percepibile)
Uso il corsivo perchè non mi mette il BBCode e non ricordo il codice giusto per il rosso :°
E' come un volo che si spezza, vedere quell'espressione sul volto di lei.
Queli occhi prima sgranati, poi contratti, forse impauriti, o forse solo schifati... non li dimenticherà. Saranno una coltellata nel cuore, un marchio del fatto che c'è qualcosa di sbagliato nel mondo, e in lui per primo. Per questo non si sente deluso: non è un errore di lei, e forse lei stessa all'inizio voleva soltanto usarlo. E' fragile e volubile, Diana, e lui non può farsi prendere dalla rabbia. No, è qualcosa di sbagliato di principio.
Lui vuole Diana: da quando lei lo ha stretto, dal primo bacio a cui ha reagito con timidezza, anche da quando per la prima volta ha sentito le loro voci intrecciarsi. Vuole stringerla, unirsi a lei, fare di lei la voce che lo accompagnerà nel vuoto. Il suo piccolo angelo terreno; ed è per questo che non può accontentarsi della propria imperfezione.
Le darà se stesso, quello che è più in profondo.
E allora si calma.
E allora, mentre ancora sono immobili e lei - contro la parete, con la bocca socchiusa che cerca di dire qualcosa, il lenzuolo premuto contro il petto - sembra quasi più piccola, Celeste resta seduto sul letto, le mani a coprirsi - prima per proteggersi dal suo sguardo, ora per concederle una tregua allo shock - e la guarda. Un contatto a occhi fissi, i suoi che sorridono.
E comincia a cantare, con un mormorio basso. Una melodia senza parole.
E' la mia voce che volevi, pensa, e che hai voluto accanto alla tua per arrivare alle vette. E' quella la prima cosa che ti piaceva di me, e allora ti guiderà di nuovo. La sua voce è forse più roca del solito, più appesantita dal suo sudore, dal cuore che pulsa nonostante la calma apparente, dal terreno bisogno di essere con lei: e il canto è lento e seducente, ma cerca ancora quella calma angelica. Cerca quel mare o cielo blu di ogni sfumatura, perchè possa avvolgere Diana e calmare i suoi dubbi: farle capire che non c'è nulla da temere, che anche nell'imperfezione lui è quello che cerca.
"Sono io il tuo angelo", canta piano a lei. E si alza, ma nessun passo: la attende.
[ Cambio di Realtà: attraverso il canto, Diana viene infusa di calma e desiderio, di nuovo. Celeste potrà averla. ]
Spero di non essere stato troppo morboso, mi piacciono le atmosfere sensuali e 'sospese' ma imbarazzo e divento una capra XD
Comunque lo sto spingendo verso il delirio egocentrico, e ciò mi piace un sacco.