L'esempio dell'aracnofobia mi piace. Proviamo a seguire questa linea di pensiero:
in Agon puoi fare eroi aracnofobi? ...mettiamo di sì, come colore. Quando ne hai fatto uno, esiste una meccanica che lo codifica? ...semplicemente, no. E perchè? Perchè sei li per giocare degli eroi della mitologia greca, con tutte le loro pomposità e le loro invincibilità... Essere o meno aracnofobi, non è rilevante all'interno del gioco, perchè non è funzionale ai fini di ciò che il gioco vuole fare.
E in D&D 4a? Cosa vuole fare quel gioco? I giocatori manovrano un gruppo di eroi nel più classico stile high-fantasy che vanno a far vedere al signore dell'oscurità di turno quanto sono capaci di fare male, e vincere. L'aracnofobia, o simili difetti del personaggio, qui c'entrano poco.
Morale della storia?
L'aracnofobia, anche se fa parte della fiction come color, non ha nessuna meccanica che la supporta, perchè non è parte dei modi che i designer vogliono incoraggiare per influenzare la fiction in questo gioco.
Noi fin adesso abbiamo preso in considerazione alcuni punti di contatto fiction-meccaniche, come le SkCh, il danno improvvisato e il modificare il campo di battaglia, che riguardano direttamente ciò per cui il gioco è fatto per fare: affrontare sfide in gruppo. L'aracnofobia come difetto dei personaggi, in D&D 4a, non c'entrerebbe proprio una mazza.
Anzi ringrazio i primi che hanno fatto quest'esempio e che ne hanno discusso più sopra, è uno spunto di riflessione interessante.