Cybertroll, in tre parole: Non è vero.
Che un png cada dal cornicione può essere rilevante. ESTREMAMENTE rilevante.
L’ultimo degli stormtrooper probabilmente è un dettaglio, ma la principessa Leia (png) è narrativamente rilevante.
Se sono un PG in fin di vita e quello stormtrroper potrebbe spararmi se non cade, improvvisamente diventa importante per i numeri al tavolo. E narrativamente importante per me, visto che il dado potrebbe portare alla mia elisione dal gioco. Magari anche in un momento che genererebbe per il mio personaggio il classico “finale di letame”.
Contrariamente alle reiterate boutade fatte su GdR italia, quello che proponi come soluzione non è il gioco alla darkdrow (no R0, giocato da rule player, con policy “let the dice fall where they may”). E’ un DRIFT di un sistema classico. Basato sulla ricerca del consenso, ma DRIFT. Alla faccia dei proclami di fare il “rule player”. E se il consenso non si trova, che si fa?
Ed è un drift che mi lascia abbastanza perplesso. Se qualsiasi regola del manuale può essere riscritta dal consenso fra i giocatori, master escluso, perché dovrei comprare il manuale e non far decidere direttamente al gruppo? Risparmio tempo, energie e denaro. Inoltre la cosa, organizzata così, porterebbe me giocatore a fare (o come minimo controllare, almeno in parte) opposizione per il mio personaggio, che è sempre un male.
E sulle CD: se non c’è consenso? Se la fissi come vuole A e salta su B che dice che è una puttanata (magari citando un poco di precedenti), che si fa? Si cerca ancora il consenso del gruppo? E se non c’è? E se la proposta di A sembra una stronzata enorme a TE, una violazione di tutte le regole di coereza stabilite fino a quel momento, che fai? Ingoi e zitto?
Inoltre il tuo ragionamento parte dall’idea evidentemente errata secondo cui tutti i possibili outcome di una azione sono desiderabili per i PG e producono buona fiction, che NON è vero. Perché significherebbe che TUTTE le storie possibili ed immaginabili sono belle. E basta andare un poco al cinema per vedere che non è vero (noleggiate Anatomy o Bats, e poi mi saprete dire).
Per quello che concerne la presunta bassa o grande consistenza numerica delle persone che vedono i problemi che tu sostineni non esistano, o al peggio siano masturbazione i pochi onanisti, non ho prova migliore di kodt.
“Knights of the dinner table” è il geek comic più longevo della storia del fumetto americano (almeno quella degli ultimi quaranta anni). È arrivato quasi al numero 160, *13 anni* ininterrotti di pubblicazioni (credo quasi 20, se si considerano le strisce su rivista: due decenni di presenza sul mercato è "storia collettiva")! E parla del gioco disfunzionale di un gruppo disfunzionale, e del mondo che ci gira intorno. Se il classico fosse il paradiso che sostieni, nessuno capirebbe le battute (come nessun “under 20” ride della battute sui socialisti o comprerebbe le raccolte dei disegni e caviglia di Cuore). Ma se viene acquistato ininterrottamente da quasi un quinto di secolo, è segno che a capire le battute sono veramente in tanti, e non uno sparuto gruppettino.