Ma credo che più che una critica satirica l'intento fosse di fornire un'immagine di una classica sessione di gioco. Un po' per celebrazione, un po' per prendersi in giro e sfogare le frustrazioni, un po' per diverticisi sopra.
Ovviamente alcune cose sono forzate verso la chiave comica e surreale, perchè comunque l'intento è di intrattenimento leggero e non documentario noioso. E si sa che con i pirati le cose vengono meglio, quindi i pirati non sono solo nel gioco, ma anche nel film, adoro le scatole cinesi...
Lo scopo cambia l'obiettivo perchè se l'intento fosse stato di critica (pur satirica) il lavoro sarebbe stato sviscerare elementi che nella loro piena coscienza sono non funzionano e porli all'evidenza di tutti come non funzionanti, mascherando l'amarezza della cosa con la comicità che comunque la situazione riesce a provocare, al contrario le situazioni sono semplicemente lasciate passare, come se stessero accadendo in un gruppo normale, come se la telecamera fosse semplicemente un invisibile osservatore non partecipante, quindi le situazioni rimangono più reali e più ambigue, nel senso che a seconda del taglio di analisi offrono spunti di riflessione diverse, e diventa più difficile concordare cose effettivamente una tal scena vuole indicare.
A differenza del primo film mi sembra che l'intento fosse meno parodistico e molto più celebrativo, dove, comunque l'utilizzo della parodia è spesso coscientemente perseguito per provocare la risata...
Un ultimo appunto, secondo me la ragazza, è sì novella, ma conosce le regole, non a caso è rimasta due ore per fare il personaggio, semplicemente ha utilizzato le regole appena imparate per costruire un personaggio coerente narrativamente e regolisticamente, invece di seguire il cliche del guerriero standard..
Pensandoci questo è un buon esempio di come il problema dei cortocircuiti di gioco (il giocare Parpuzio ne è l'esempio più lampante, ma lo è anche il giocare alla Gygax) sia instaurato in persone che condividendo norme di gruppo implicite da tanto ne rimangono intrappolati (essendo implicite non ti accorgi che esistono, non accorgendoti non ti viene in mente che le puoi anche infrangere, o puoi chiederti se hanno davvero senso), una persona invece non intrappolata in tali regole e culture implicite (che non necessariamente vuol dire una novellina) può seguire una strada diversa ma che la porta ad ottenere in ogni caso la massimizzazione degli aspetti ritenuti interessanti per lei e dal gioco, e che anzi una spesso sono vie migliori di quelle seguite dalla cultura dominante.
Il che mi porta a una ulteriore riflessione... Ma qui mi fermo! Sto deragliando..
Comunque prendetemi con le pinze, al solito ho scritto per fornire il mio punto di vista, non per creare una discussione...
PS comunque sono convinto che il termine brain damage sia fuorviante in sè (anche se corretto dall'approccio forgita) io lo categorizzo più neutralmente come sottocultura di gioco.