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Risoluzione a conflitti e confusione sui medesimi

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Moreno Roncucci:
Dunque, Mauro, se ho capito bene, io tuoi dubbi sono:

1) Perchè il combattimento di D&D sarebbe conflict resolution, quando a vederlo sembrerebbero una serie di task?
2) che differenza c'è fra avere come opposizione una cinta muraria e non un personaggio? Perchè non sarebbe un conflitto?

La prima è facile:  Il combattimento di D&D è conflict resolution semplicemente perchè IN QUEL REGOLAMENTO si usa SOLO PER COMBATTERE. Cioè solo in caso di conflitto contro uno o più avversari. Questo NON dice che D&D sia un sistema conflict resolution (anzi, non lo è: è un sistema misto), ma dice che QUELLA SPECIFICA REGOLA che VIENE USATA SOLO IN CONFLITTO è conflict resolution.  Perchè? Perchè viene usata solo in caso di conflitto. E basta? Sì, basta.
Perchè non è task resolution? Perchè quelli non sono task. SEMBRANO task, per come sono chiamati, ma...   cosa sono gli HP? Perchè un personaggio normale ne ha più di un cavallo? O più di un Drago, a certi livelli? Quando colpisci un personaggio con 70 freccie e lui ancora corre e guizza come se non avesse un graffio...  erano veramente task, quelli di prima? Veramente SEI RIUSCITO A INFILARGLI 70 FRECCE NEL CORPO? O è solo una maniera di chiamare un tiro che in realtà non ha nulla a che vedere in realtà con il "colpire" nella fiction?

Per la seconda, semplicemente, guarda la definizione di Edwards: "Sorcerer rolls should always be conflict resolution. They rely on the situation including a conflict of interest among fictional characters or entities.". E Vincent Baker: "Conflict resolution rules are the rules you follow when it's time to resolve a conflict of interest between characters in the fiction.". Si parla SEMPRE di personaggi (o di entità nel caso di Sorcerer che prevede distinzione fra personaggi e demoni). Un albero, di solito, non è un personaggio. Una staccionata non è un personaggio. In un gioco veramente a conflict resolution "pura", come Sorcerer, non si tira MAI per salire su un albero. Ma proprio MAI. Chiaro fino a qui?
In un gioco invece a task resolution (com'è D&D fuori dal combattimento), DA REGOLAMENTO, si tira sempre, a meno che il GM non decida che il task è poco importante e dia il successo automatico. Ma si tira il task.
CERTI giochi, SOLO ALCUNI giochi, FANNO ECCEZIONE. SOLO in QUEI giochi, E NON IN ALTRI, è lasciata una gabola, una scappatoia. QUESTI giochi, nel loro REGOLAMENTO (e quindi NON E' UNA COSA GENERALE) consentono, se al GM gli tira, di far tirare anche per arrampicarsi su un albero. Semplicemente dicono "usa il regolamento come se l'albero fosse un NPC". COME SE L'ALBERO FOSSE UN NPC .

COME SE.

Questo NON trasforma l'albero in un NPC. QUESTA E' UNA GABOLA PER RIUSCIRE A FAR FARE UN TIRO AL GIOCATORE IN ASSENZA DI CONFLITTO.

Guarda il tiro di 4d6+influenza demoniaca in CnV per arrampicarsi su una scogliera. Significa che la scogliera è maledetta e demoniaca? Significa che nella fiction si ribella e agisce attivamente contro i cani? O significa semplicemente che il sistema lascia una gabola, un trucchetto, per il GM che proprio non può vivere senza far tirare per una cosa  simile? Spiegando poi bene, e ripetutamente nel manuale, che un bravo GM non farebbe mai tirare per superare la scogliera, ma se insegue qualcuno farebbe tirare contro quel qualcuno, senza gabole?

Distinguiamo cos'è un conflitto nella fiction da così una risoluzione di conflitti nel sistema.

Un conflitto, nella fiction, è SEMPRE con un avversario. Non è MAI con un albero, con una scogliera, con una parete. NON IMPORTA COSA TIRI PER CAPIRE SE CE LA FAI O NO, NON E' UN CONFLITTO.

Una tecnica usata in un sistema di gioco per dirimere conflitti, è una tecnica di gioco usata in un sistema. Una fra mille. Ciascuna diversa dalle altre. Queste mille metodologie per stabilire chi vince un conflitto vengono classificate (oltre che per l'essere diceless o dicefull, con carte o con dadi, furtune in the middle o at the end, etc.) come "sistemi di risoluzioni a conflitti" perchè RICHIEDONO, per essere usate, la presenza di due parti in causa, due parti in conflitto.  Alcuni giochi prevedono di risolvere SOLO i conflitti, permettendo al personaggio di fare tutto quello che vuole altrimenti (CnV) o lasciando la scelta al GM (the pool). Altri sono misti, per alcune cose usano la loro risoluzione a conflitti, per altre usano una risoluzione a task (D&D). Altri ancora prevedono tiri di task, ma utilizzando sempre la risoluzione a conflitti, tramite un "artifizio" matematico: si inventano un avversario inesistente e lo considerano l'albero su cui ti arrampichi. QUESTA COSA DIPENDE SOLO DAL SISTEMA. NON DALLA FICTION.

Quindi, perchè non la si fa in D&D? Perchè il sistema non la prevede. Prevede invece di usare tiri di task
Quindi perchè si può fare in CnV? Perchè il sistema la prevede, anche se la sconsiglia.
Quindi, perchè non si può fare in Sorcerer? Perchè, anche se sarebbe fattibile con facilità, il sistema la proibisce espressamente.

TartaRosso:
Ok le cose cominciano a chiarificarsi almeno per me.

Faccio però alcune domande.


--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Altri ancora prevedono tiri di task, ma utilizzando sempre la risoluzione a conflitti, tramite un "artifizio" matematico: si inventano un avversario inesistente e lo considerano l'albero su cui ti arrampichi.
--- Termina citazione ---


Allora questa sopra è comunque una conflict resolution ? La mia risposta sì ma aspetto conferma :) .

In AiPS chi è l'avversario dal punto di vista della fiction? Dal punto di vista del sitema è il produttore. A volte dal punto di vista della fiction sono dei png ma a volte no.
Così però sembra che il conflitto di intenti sia tra me e il produttore.
Riporto un esempio da una giocata reale.
Il mio pg guidava un gruppo di schiavi nel deserto. La sera prima eravamo stati attaccati da scorpioni giganti e alcuni di loro erano stati avvelenati dal veleno degli scorpioni.
Sta per arrivare una tempesta di sabbia. Il problema del mio pg era "sarò all'altezza di proteggere la mia gente?".
Il mio pg ha deciso che gli altri proseguissero. Lui sarebbe rimasto insieme ai malati sotto al tempesta di sabbia. E' venuto fuori un conflitto. La posta era far arrivare sani e salvi i malati alla fine della bufera (avevo vantaggi opportuni).

Il conflitto di intenti era contro "l'ambiente" reso avversario fittizio?

So che possono sembrare domande inutili ma rispondete per me sono più chiarificatrici di molte altre.

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]1) Perchè il combattimento di D&D sarebbe conflict resolution, quando a vederlosembrerebberouna serie di task?
2) che differenza c'è fra avere come opposizione una cinta muraria e non un personaggio? Perchè non sarebbe un conflitto?
--- Termina citazione ---

3) perché in D&D scalare un albero non è un conflitto, stante la possibilità di considerare avversario anche un oggetto? Non rispondere ancora, forse ho capito la risposta.
Tu dici che «Altri [sistemi] ancora prevedono tiri di task, ma utilizzando sempre la risoluzione a conflitti, tramite un "artifizio" matematico: si inventano un avversario inesistente e lo considerano l'albero su cui ti arrampichi»; quindi perché la CD di D&D non può essere l'artifizio matematico per considerare l'albero avversario inesistente?
Non so se sia la risposta giusta, ma mi è venuta in mente una possibilità: i conflitti sono solo tra personaggi.
Posso considerare personaggio un oggetto.
Quindi un oggetto può entrare in conflitto.
Ma, visto che ci entra in quanto personaggio, devo risolvere il conflitto con le regole che il sistema usa per risolvere i conflitti tra personaggi.
D&D non lo fa.
Quindi non è un conflitto.
Giusto?


--- Citazione ---[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Il sistema di D&D per impressionare Mary non fornisce nulla (se non la discrezione del master, che magari può utilizzare la prova riuscita come bonus sul successivo tiro di charisma per influenzare il livello di reazione di Mary- da neutrale ad amichevole per esempio). In AiPS il riuscire a scalare l'albero non è nemmeno rilevante (avrei potuto narrare che arrivava in cima.. senza cambiare il "risultato" o anche cambiandolo) .. non è detto che l'intento non si raggiunga altrimenti
--- Termina citazione ---

Vero, ma sostituisci il combattimento alla scalata e hai la stessa cosa: Timmy combatte per impressionare la sua promessa sposa, Mary. Il mio intento non è vincere il combattimento, quello non è nemmeno rilevante, io voglio impressionare Mary; ma il sistema non mi dice se ci riesco, quindi non penso sia quella la discriminante.

Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:

--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]Vero, ma sostituisci il combattimento alla scalata e hai la stessa cosa: Timmy combatte per impressionare la sua promessa sposa, Mary. Il mio intento non è vincere il combattimento, quello non è nemmeno rilevante, io voglio impressionare Mary; ma il sistema non mi dice se ci riesco, quindi non penso sia quella la discriminante.
--- Termina citazione ---

Ma questo dipende come al solito dal sitema: D&D non ti fornisce un sistema flessibile e potente come quello di AiPS per la gestione dei conflitti. In D&D l'unico conflitto possibile è il Combattimento (posta fissa in altre parole).

Prova a fare un esempio di scena con la famosa scalata.. e poi proviamo a discuterne: gli esempi aiutano molto di più.


--- Citazione ---[cite]Autore: TartaRosso[/cite][p]In AiPS chi è l'avversario dal punto di vista della fiction? Dal punto di vista del sitema è il produttore. A volte dal punto di vista della fiction sono dei png ma a volte no.
Così però sembra che il conflitto di intenti sia tra me e il produttore.
Riporto un esempio da una giocata reale.
Il mio pg guidava un gruppo di schiavi nel deserto. La sera prima eravamo stati attaccati da scorpioni giganti e alcuni di loro erano stati avvelenati dal veleno degli scorpioni.
Sta per arrivare una tempesta di sabbia. Il problema del mio pg era "sarò all'altezza di proteggere la mia gente?".
Il mio pg ha deciso che gli altri proseguissero. Lui sarebbe rimasto insieme ai malati sotto al tempesta di sabbia. E' venuto fuori un conflitto. La posta era far arrivare sani e salvi i malati alla fine della bufera (avevo vantaggi opportuni).[/p][p]Il conflitto di intenti era contro "l'ambiente" reso avversario fittizio?[/p]
--- Termina citazione ---

Il conflitto era tra l'essere all'altezza della situazione e il non esserlo. La posta imho mi convince meno dell'intento (l'intento è un conflitto interessante, la posta che hai definito molto meno). Infatti se lasci l'intento come posta (sarò all'altezza?) lasci possibilità più interessanti alla narrazione. Potresti essere all'altezza anche non riuscendo a salvarli tutti ad esempio. :-)

Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:

--- Citazione ---[cite]Autore: TartaRosso[/cite]Il conflitto di intenti era contro "l'ambiente" reso avversario fittizio?
--- Termina citazione ---

Vorrei rispondere in modo più preciso a questo. Il conflitto è un concetto molto più semplice di quello che si pensa solitamente (e spesso è sufficiente la semantica della parola stessa). Quali erano le parti in causa in questo conflitto particolare? La risposta non può essere univoca. Dipende da tanti fattori.. in generale è come ho detto sopra ma si può approfondire ancora un po il discorso.

La posta in gioco dipende tanto dalla situazione che ha portato al conflitto quanto dalla natura dei protagonisti coinvolti. In questo caso, ad esempio, cosa HA il personaggio e cosa VUOLE OTTENERE invece? Ha scarsa fiducia in se? Essere all'altezza significa vincere la sua insicurezza? Allora "l'avversario" del suo conflitto sarà Personaggio all'altezza della situazione vs Personaggio insicuro. Cosa si vuole raccontare con quel conflitto? quale problema si vuole evidenziare, quali conseguenze interessanti potranno essere suscitate da quel conflitto? I conflitti vertono sui desideri (e lo dice pure il manuale di AiPS :-) ).

In altre parole, cosa rappresenta questo conflitto per il personaggio? Dalla risposta a questa domanda si può determinare con semplicità "l'antagonista"... ma più spesso si vedrà che non sarà realmente necessario farlo.

E come al solito dipenderà tutto dal CONTESTO! La fiction è importante in un gdr, estrapolare elementi a caso ed esaminarli al microscopio è fuorviante ed inutile: la fiction determina la natura della situazione e dei protaginisti, e quindi la posta come anche il conflitto. Salvare persone dal deserto potrebbe non essere nemmeno un conflitto in alcuni contesti! :-)

Prendo un esempio da AiPS pag. 48:
Chris ama Mary, ma Mary si sposerà con qualcun altro tra 5 minuti.
Chi è l'antagonista di Chris? dipende dal contesto..
E' "l'altro"? forse.. o forse è la timidezza di Chris che questi dovrà "battere" prima che sia troppo tardi confessando il suo amore a Mary?
Individuare la natura del conflitto non è poi così difficile. :-)

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