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[domanda] perchè i GDr di 3a generazione sono solo indie?
Alessandro Piroddi (Hasimir):
La domanda originale aveva senso: come mai i gdr NW paiono nascere tutti dal sottobosco degli autori "amatoriali" invece che in seno a qualche casa editrice?
Comunque le cose che dice Moreno esemplificano perfettamente la ragione per cui spingo per chiamare questi giochi in maniera diversa dall'usuale "Indie" ... che identifica un metodo produttivo ma non il criterio di design, ed anzi cambia di senso da paese a paese.
La tendenza delle major a non fare più nulla di nuovo è preoccupante, però non è ancora una totalità.
(ma si potrebbe andare a sindacare sul fatto che le UNICHE major ormai siano WotC e WW ... ma va beh)
Varja è piccola, ma sforna varie serie di gdr originali.
Catalyst Game Labs deve far uscire un nuovoo gioco, Eclipse Phase (e si è arraffata CTech)
Mongoose sforna un mare di cose: da CTech a Noctum a Western City a Corporations.
Certo rispetto a WW e WotC è tutto un sottobosco ... ma si parla sempre di ambito mainstream e di gdr 100% Tradizionali.
Alessandro Piroddi (Hasimir):
--- Citazione ---[cite]Autore: vertigo[/cite]differenza tra indie e small press?
--- Termina citazione ---
Indie = amatoriale / autoprodotto
Niccolò:
--- Citazione ---Mi chiedevo come mai i giochi di 3a gen (NW) siano tutti indie e non anche giochi editati normalmente.
Dato che le risposte concettuali da cui nascono mi sembrano adatte a tutti i GDr perchè nessua casa editrice li prende in considerazione?
--- Termina citazione ---
per come la vedo io, il medium dei gdr mal si presta alle necessità di una casa editrice. queste necessità sono le stesse che hanno portato, poco a poco, alle degenerazioni della seconda generazione. alla fine i "parpuzi" per un editore hanno dei pregi: vendono a un mercato molto più grande della gente che ci giocherebbe, perchè sono coloroso e sbrilluccicosi e piacciono ai collezionisti. inoltre spesso permettono l'apertura di una linea editoriale da collezionare.
e i giochi di terza generazioni sono nati in contrapposizione ai difetti della seconda. anche quelli sociali (eliminare le prevaricazioni di status), culturali (eliminare rito e tribalità), economici (accorciare la filiera) ed editoriali (eliminare la nevessità di manualoni colorati ed espandibili da vendere ai collezionisti). per questo motivo potevano nascere solo in un contesto indie.
detto questo, siccome anche gli editori di gdr e i designer tradizionali sono semplici appassionati come noi e voi, nella stragrande maggioranza dei casi, la migliore qualità dei giochi di 3° generazione (unita al declino nel numero di collezionisti) sta poco a poco convincendo vari editori ad abbracciare (completamente o in parte) gli stili di design.
mattia somenzi:
--- Citazione ---[cite]Autore: Hasimir[/cite]Indie = amatoriale / autoprodotto
--- Termina citazione ---
-__- e poi?
quello che ho dato per scontato fino ad ora che è tutte le indie fossero small press, posso azzardare che sia una questione di diritti a fare la differenza ma personalmente non conosco giochi fatti pubblicare da terzi.. o comunque senza un controllo quasi diretto. credo che la mia pecca stia qui.. qualche esempio?
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Domon[/cite]per come la vedo io, il medium dei gdr mal si presta alle necessità di una casa editrice. queste necessità sono le stesse che hanno portato, poco a poco, alle degenerazioni della seconda generazione.
--- Termina citazione ---
Verissimo. C'è anche questo aspetto che avevo scordato di sottolineare nella mia prima risposta.
Che senso ha, per una casa editrice che richiede, per sopravvivere (pagare dipendenti, sede etc. ) uscite regolari a breve distanza di tempo, l'abbracciare filosofie di game design che consentono di giocare con un manuale di 40 pagine e non comprare mai più un supplemento? ;-)
Riguardo a indie/small press, aspettate un po' che ho problemi con i motori di ricerca per trovare le opportune citazioni... :-(
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