Autore Topic: Misurando i propri passi - Transizione  (Letto 6979 volte)

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #30 il: 2009-08-04 14:09:30 »
Dunque, credo che Agon sia la scelta migliore, come dice Suna. Non so se esiste tradotto (o se esisterà, vedi primo intervento di Renato ^^).

In alternativa esistono anche un tot di giochi italiani, fatti da italiani che frequentano questo forum.
Dipende quanto vuoi spingerti nella sperimentazione, ma in ambiente fantasy hai la possibilità di collaudare sistemi completi (in fase di impaginazione/revisione), come Elar o sistemi in via di sviluppo, come Moonfolk.

Tieni sempre d'occhio il blog http://nuts-playtest.blogspot.com/ (che è anche nella mia firma) per eventuali ulteriori novità sul fronte italiano. :)

Ne approfitto per segnalarti che il 12 e il 13 settembre a Roma c'è la GiocaRoma, una convention dedicata al GdR in genere e secondo me se passi di lì, di cose ne trovi ^^
« Ultima modifica: 2009-08-04 14:15:24 da khana »
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Suna

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« Risposta #31 il: 2009-08-04 14:11:59 »
Ben detto, e poi c'è Lucca che è sempre meno lontana, e puoi star certo di trovare anche gli stand degli editori italiani :)
(di Roma non so nulla, non ci sono mai andato)

Ezio

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« Risposta #32 il: 2009-08-04 14:18:00 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Ogni giocatore. è giocatore a modo suo. Ogni master è master a modo suo. Una regola darà mille interpretazioni.


Da questa frase si capisce proprio che non hai mai provato un gdr coerente, o anche soltanto scritto come si deve. In cui non c'è bisogno di interpretare le regole, basta applicarle alla lettera ^^

Vedrai in Cani. Non c'è nulla di "interpretabile". È così e basta. Il sistema ti dice anche come fare a settare il tono in modo da andare incontro ai gusti di tutti. Scordati i sistemi farlocchi in cui ogni singola cosa doveva passare attraverso il filtro del Master, che doveva modificarla, ignorarla, falsificarla per farla funzionare.

Scordateli proprio.

Prendi il manuale, studialo e applicalo.
Se hai dei dubbi su come applicare, chiedi qui. Nel 99% dei casi i dubbi vengono risolti non dicendo: "Il mio gruppo fa così", ma dicendo "Questa frase, per l'autore, significa questo e questo. Questo è il modo corretto di interpretare quella regola".
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

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« Risposta #33 il: 2009-08-04 14:23:28 »
Citazione
...Questo è il modo corretto di interpretare quella regola

Un lapsus? ^^
« Ultima modifica: 2009-08-04 14:24:45 da Yaggo »

Suna

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« Risposta #34 il: 2009-08-04 15:16:00 »
C'è interpretare e interpretare. Ezio intendeva "intelligere", tu "storpiare".
Sofismi e scherzi a parte, è esattamente come dice lui. L'unico modo di 'interpretare' una regola in un manuale scritto bene consiste nel comprenderla e applicarla così com'è.
Cosa c'è di interpretabile (nel senso di equivocabile/storpiabile) nel fatto che l'alfiere si muova in linea retta e in diagonale negli scacchi? Che ti metti a fare i sofismi sul 'diagonale rispetto a cosa', o sul fatto che secondo la teoria della curvatura dello spazio rende il concetto di linea retta inapplicabile?
« Ultima modifica: 2009-08-04 15:18:47 da Suna »

Mattia Bulgarelli

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« Risposta #35 il: 2009-08-04 15:16:06 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Ogni giocatore. è giocatore a modo suo. Ogni master è master a modo suo. Una regola darà mille interpretazioni.

Occhio a non confondere tra "possibilità che offre la regola XYZ" con "cosa dice la regola XYZ".
Per esempio, in CnV nessuna regola dice quali sono i Rilanci "giusti", ma le regole delimitano cos'è un Rilancio "valido".

Il regolamento, se è ben scritto, dev'essere MOLTO, MOLTO chiaro del dire quali sono i diritti/doveri ^_- dei giocatori, e far capire bene chi-deve/può-fare-cosa.
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Ezio

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« Risposta #36 il: 2009-08-04 15:23:16 »
Confermo il Suna-pensiero.

Parafraso: Questa frase, per l'autore, significa questo e questo. Questo è ciò che l'autore vorrebbe dire in quel paragrafo
« Ultima modifica: 2009-08-04 15:24:16 da Aetius »
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« Risposta #37 il: 2009-08-04 15:43:23 »
Era (ed è) chiaro il senso, notavo solo quanto il linguaggio sia comunque "interpretabile" quanto nell'esplicito vi sia dell'implicito, insomma finiamo a trattare temi assai più complessi, semiotica, linguaggio, de saussure e tutta quella roba là.

Questo mi richiama alla grande problematica dei testi sacri, per dire di qualcosa che ha un peso notevole sulla vita dell'individuo e della collettività. Interpretare un testo sacro, o prenderlo così come è?

aldilà della polemica, ed è forse solo un sofismo in effetti:
Citazione
comprenderla e applicarla così com'è.

Senza polemica, ma la fase di lettura e comprensione, e quindi di soggettività è ineliminabile.

Ad ogni modo, non divago, ovvio che hai ragione, così come ho colto il senso del discorso di Aetius.


@Korin
La regola dice delle cose (utilizzando il linguaggio), è la fase esplicativa (mi si passi il termine)
Quelllo che la regola fa è un gradino successivo è la traduzione concreta nel piano attuativo. (ancora una volta clemenza per un termine estemporaneo!)

Il legame tra l'esplicativo e l'attuativo è il soggetto (interprete --->nel senso che interpreta il testo e restituisce una traduzione di esso sul piano pratico) o ho frainteso?
« Ultima modifica: 2009-08-04 15:44:43 da Yaggo »

Ezio

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« Risposta #38 il: 2009-08-04 15:49:51 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]finiamo a trattare temi assai più complessi, semiotica, linguaggio, de saussure e tutta quella roba là.


No, per favore. Questa è una community di giocatori di ruolo. Atteniamoci al gioco e a quello che si è visto giocando.
Inutili farsi pippe mentali sulla semiotica e l'esegesi quando non si parte da qualcosa che si visto, provato, giocato.
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Mattia Bulgarelli

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« Risposta #39 il: 2009-08-04 16:23:22 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite][p]@Korin
La regola dice delle cose (utilizzando il linguaggio), è la fase esplicativa (mi si passi il termine)
Quelllo che la regola fa è un gradino successivo è la traduzione concreta nel piano attuativo. (ancora una volta clemenza per un termine estemporaneo!)[/p][p]Il legame tra l'esplicativo e l'attuativo è il soggetto (interprete --->nel senso che interpreta il testo e restituisce una traduzione di esso sul piano pratico) o ho frainteso?[/p]


(rileggo la frase 4 volte, fa un caldo boia qui dove sono e le mie facolta mentali sono diminuite)

Quello che volevo dire, riformulo meglio, è più o meno questo che segue.

Una regola ha mille interpretazioni (di significato) se è scritta male. Dubito che "puoi far avanzare la pedina di 3 caselle" o "puoi aumentare di 1 la caratteristica XXX o YYY, se vuoi" o "il Rilancio non può essere equivalente alla Posta intera" siano difficili da capire o ambigue. In questo punto, NON deve esistere "interpretazione" della regola, la regola più è chiara meglio è per tutti!

La stessa regola, in gioco, produce dei casi concreti: il giocatore fa avanzare la pedina o no, il giocatore aumenta XXX, YYY o lascia tutto così, il giocatore farà un Rilancio che NON coincide con la Posta oppure si troverà costretto a riformularlo.
Qui, invece, esiste un'applicazione delle opzioni offerte dalla regola (cioè lo svolgimento del gioco) ed è qui che si esprime l' "interpretazione" in un altro senso.

L'importante è non confondere i due significati, sennò si finisce come i poveretti che dicono fesserie tipo che "i giochi NW ti dicono come devi giocare il tuo PG, non c'è libertà". -__-;
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

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« Risposta #40 il: 2009-08-04 16:31:32 »
chiaro, pare la teoria dei giochi di wittgestein, la differenza   tra stati di cose e fatti.
Semplificando al massimo, tutte le opzioni possibili all'interno delle regole sono stati di cose, quelli che si realizzano effettivamente sono fatti.

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« Risposta #41 il: 2009-08-04 16:54:04 »
Ottima scelta Lorenzo: vedrai che CnV ti darà molte soddisfazioni :)
Ma non sottovalutare NCaS ... non è un horror come si intende solitamente. Visto il prezzo, fossi in te lo prenderi! E mi procurerei pure AiPS, LMVcP .. e pure Agon (c'è anche Anime Prime gratis in rete) :)

Questo perchè scoprirai quanto un sistema di gioco new wave sia realmente diverso da un altro offrendo esperienze che vanno ben al di là del semplice cambio di colore. Come tu stesso affermi, cambiare ambientazione in D20 non muta l'esperienza di gioco (ed io aggiungerei pure che non muta anche al cambio di sistema di gioco se questo è un parpuzio).. mentre nel caso dei new wave il "colore" è solo colore. Diciamo che esistono 1 sistema tradizionale (sia esso D&D, vampiri, ecc..) vs 20000 sistemi new wave.

Infine mi aggiungo al coro di chi dice: usa le regole esattamente come sono scritte. Sembra un'ovvietà (ed in effetti lo è) ma per un giocatore abituato ai sistemi 0 è facile cambiare, ignorare, "barare", ecc... ingorando di fatto il sistema, concentrandosi solo sul colore del gioco. Ma attenzione: ho visto giocatori tradizionalisti arrivare ad una sorta di interpretazione "boardgamistica" dei regolamenti che li portavano ad usare il sistema come un insieme di mosse da fare. Evita anche questo come la peste.. si tratta sempre di gdr, solo che sono coerenti! Ad esempio, ricordati che in CnV TUTTO il sistema è subordinato alla fiction (anche le singole "azioni" dove ci sono tiri di dado) :-)
Lord Zero - (Domon Number 0)

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