Autore Topic: Misurando i propri passi - Transizione  (Letto 6977 volte)

Misurando i propri passi - Transizione
« il: 2009-08-03 23:17:50 »
Gioco con una certa insoddisfazione con D&D 3e.
Prima di venire in questa board, non conoscevo neppure l'esistenza di questo fenomeno che va sotto il nome di New wave, il tenore delle discussioni l'aplomb ed in generale la comptenza e la ferratezza dei commenti mi hanno spinto ad iscrivermi per poter intervenire e dare il mio contributo ad alcuni dei temi che qivi si affrontano.
Tuttavia questo ha modificato le aspettative verso una transizione che paventavo dall'attuale gioco di ruolo tradizionale, verso un altro gioco altrettanto tradizionale (così pensavo ignorando l'esistenza di queste derive anti-simulazioniste).

Volevo provare un nuovo gioco che rispetto al d&d sia più flessibile, meno incoerente, senza livelli ne classi. Ma che avesse comunque la possibilità di vedere un pg crescere e modificarsi, di poter incastrare abilità, tratti o caratteristiche che diversifichino il personaggio. Il problema è che il mio gruppo è piuttosto reazionario, fantasy ad oltranza e d&d.  Ma io sono il master e ligio alla regola zero (ed al film wargame) proferisco: "strano gioco, l'unica regola vincente, è non giocare". Prevaricazione diemmesca! .(*)

Dunque giro a voi la domanda, con quale gioco transitare il mio gruppo dalle oscure forre del gioco macchinoso e gamista (credo), figlio del system zero (curioso come in meno di una settimana già adotto termini esoterici) alle lumiso vette del gioco new wave?
Alcune richieste:
Gioco in italiano
Dove i protagonista siano comunque i giocatori, eviterei un gioco narrativo nella misura in cui narrare una storia è più importante che giocarvi
Un gioco di ruolo
Possibilmente fantasy (gruppo reazionario)

Se poi c'è la possibilità di provarlo, in gruppi già esistenti la cosa sarebbe molto gradita, proprio per evitare errori di inesperienza su questo versante.

Ogni consiglio è gradito :)

(*)
Mi ha preso il colore arancio anche se non c'è nella tabella! muhahahaha!
« Ultima modifica: 2009-08-03 23:20:21 da Yaggo »

Matteo Suppo

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #1 il: 2009-08-03 23:35:01 »
Stai descrivendo il Solar System, l'unico problema è che non è (ancora) in italiano, ma la traduzione partirà a breve (vero? èé)
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Renato Ramonda

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #2 il: 2009-08-03 23:59:36 »
Si', ci sara' tra non molto :)
« Ultima modifica: 2009-08-04 00:01:08 da renatoram »

Niccolò

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« Risposta #3 il: 2009-08-04 00:22:48 »
Citazione
Dove i protagonista siano comunque i giocatori, eviterei un gioco narrativo nella misura in cui narrare una storia è più importante che giocarvi


questa richiesta non ha senso :) su questo forum si parla di gdr, mica di giochi di narrazione condivisa. l'idea che in un gdr narrativo si "narri" e non si "giochi il personaggio" è pregiudizio e inesperienza...

se per ora puoi cavartela con l'inglese, parti pure in quarta con tsoy

http://roleplaying.it/tsoy/tsoy.pdf

Matteo Suppo

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #4 il: 2009-08-04 00:32:49 »
O meglio, vieni a provarlo alla GnoccoCon di settembre
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #5 il: 2009-08-04 00:40:53 »
@Domon

Citazione
l'idea che in un gdr narrativo si "narri" e non si "giochi il personaggio" è pregiudizio e inesperienza...

La seconda che hai detto.


@triex

Mi sa che lavoro...

6 Settembre. Si son gia tornato a lavoro. :(
« Ultima modifica: 2009-08-04 00:47:24 da Yaggo »

Matteo Suppo

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #6 il: 2009-08-04 01:05:13 »
Ma è domenica éè
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #7 il: 2009-08-04 01:45:21 »
Lo so.

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #8 il: 2009-08-04 03:00:56 »
Intanto Ciao Lorenzo e Benvenuto :-)

Concordo con chi ti ha consigliato il Solar System e Tsoy (che si basa sul Solar): Tsoy è gratis, ma in inglese.
Inoltre, il Solar System è ben studiato proprio per gestire campagne (cosa alla quale i giocatori di D&D sono molto abituati.. purtroppo).

Però.. però... io credo che possa esserti utile un cambiamento più netto. Prova con CnV (Cani nella Vigna, in italiano) che ti spiega tutto su cosa fare e/o non fare per giocare a questo tipo di giochi. E' un vero manuale per giocare New Wave.
Poni il tuo gruppo di fronte a vere scelte "morali" e fagli vedere che differenza abissale intercorre tra l'essere veramente protagonisti di una storia, invece che spettatori passivi della narrazione del gm.

Oppure prova con un gioco come NCaS (non cedere al sonno, in italiano): in questo caso l'ambiente familiare è quello della classica narrazione GM/giocatori (gm che narra gli effetti delle azioni, determina "difficoltà", ecc...) ma con la conflict resolution. In questo caso ottieni il vantaggio di "meccaniche quasi familiari" ma occhio a non ricadere nel "tradizionale" come stile di gioco: per questo ti conviene leggerti tutti i post che trovi qui su NCaS (fondamentale l'importana delle 5 domande!!) e sulle tecniche di Bangs e Framing aggressivo. E mi raccomando leggi molto bene il manuale che spiega come va giocato il gioco.

Perchè ti consiglio questi due titoli che non sono propriamente fantasy (nel senso di fantasy alla D&D)?
Perchè penso che il fantasy come "ambientazione di transizione" sia deleteria. Molto meglio fornirgli un gioco con forti richiami a cose familiari (quotidianamente familiari) che possono facilmente manipolare e che possono maggiormente sentire.

CnV è un'ambientazione "western fantasy"... dove quel fantasy sta a indicare il sovrannaturale presente (come i demoni.. che però sono invisibili) .. ma non ha nulla a che vedere col fantasy alla D&D. E questo è bene.. per iniziare a pensare al gdr in modo diverso dal tradizionale (scopriranno che per vivere storie immersive e interessanti non è necessaria la presenza di Draghi, goblin e palle di fuoco).
Poi.. se proprio ti serve il fantasy c'è sempre l'hack per CnV in italiano: Dragons in the Dungeon

Per quanto riguarda NCaS è un ottimo gioco di transizione, ambientato ai "giorni nostri" e con un elemento di sovrannaturale "horror" molto onirico e di sicuro effetto (piacerà ai tuoi amici.. non ho mai conosciuto qualcuno a cui non piacesse questa ambientazione).

Per le difficoltà che incontrerai a presentargli giochi simili digli semplicemente: "proviamo qualcosa di diverso per 2 -3 sessioni?".
Scopriranno che le storie interessanti si possono giocare e concludere benissimo in poco tempo senza necessitare di anni di gioco e campagne (alla D&D per intenderci ). Se vai e gli dici.. ok cambiamo GIOCO (che per un giocatore di D&D è come dire.. cambiamo Casa/Città/Nazione/Lavoro) probabilmente la prenderanno male :)
« Ultima modifica: 2009-08-04 03:18:53 da Lord Zero »
Lord Zero - (Domon Number 0)

adam

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« Risposta #9 il: 2009-08-04 05:01:14 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Dunque giro a voi la domanda, con quale gioco transitare il mio gruppo dalle oscure forre del gioco macchinoso e gamista (credo), figlio del system zero (curioso come in meno di una settimana già adotto termini esoterici) alle lumiso vette del gioco new wave?
occhio che il sistema 0 non c'entra niente col gamismo, anzi.
« Ultima modifica: 2009-08-04 05:01:47 da adam »
Alessandro

Ezio

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #10 il: 2009-08-04 09:52:09 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Dunque giro a voi la domanda, con quale gioco transitare il mio gruppo dalle oscure forre del gioco macchinoso e gamista (credo), figlio del system zero (curioso come in meno di una settimana già adotto termini esoterici)


Non credo tu abbia mai giocato gamista, anzi! Guarda, non c'è niente da disprezzare in un gioco che tende a creare una CA di timo Gamista/Simulazionista/Narrativista. In sé non è che una sia migliore di un'altra, e non sono neanche sette religiose. Sabato scorso ho giocato Spione (narrativista convinto e radicale), questo sabato aspetto con ansia Agon (gamista coi controcazzi).
Il consiglio è quello di fregartene per ora della teoria.
Non serve a giocare, serve a progettare giochi (vabbé, a me studiarla superficialmente è servito anche a fare una sorta di priming al cervello e capire come certi giochi andavano giocati, ma non ho mai approfondito e, non avendo velleità di designer, non mi interessa particolarmente approfondire).
Per capire come sono questi giochi... giocali e falli giocare. Se hai la fortuna di qualcuno che te li mostri, afferrala, altrimenti prendi un manuale, segui alla lettera quello che c'è scritto e via.

Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Dove i protagonista siano comunque i giocatori, eviterei un gioco narrativo nella misura in cui narrare una storia è più importante che giocarvi


Come ha detto Domon non è proprio così che funziona. Un gioco coerentemente narrativista ti dice di giocare i personaggi, di immedesimarti e di metterti costantemente dalla loro parte. Il sistema è tale che se ognuno dei giocatori fa così la partita virerà naturalmente verso l'analisi di alcuni presupposti iniziali, ovvero la creazione di una storia. Me ne sono accorto definitivamente in questa partita de La Mia Vita col Padrone. Fu splendido vedere come, giocando fino in fondo i personaggi e il sistema, ottenessimo esattamente quel tipo di storia che volevamo ottenere, senza dover neppure pensare e limitare le nostre scelte "per il bene della storia" (frase che ho usato molto, in passato, e ora aborrisco).

Secondo Shadow of Yesterday, più che il Solar System, per la semplice ragione che SoY ha già un'ambientazione fatta, mentre il SS è il sistema che ci sta sotto.

Secondo un po' meno Non Cedere al Sonno. È stata la mia primissima esperienza come Master narrativista e, anche se all'epoca ci divertimmo, ora mi rendo conto che non l'ho giocato come andava giocato, specialmente a livello di framing, impostazione aggressiva delle scene e aiuto ai giocatori nel compilare le domande.
Se però te la senti di studiarti un po' di topic come suggeriva Vittorio dovresti saltarci fuori.

Ah... benvenuto ^^
Aspetto con ansia l'AP del tuo primo gioco mind-blowing ;-)
« Ultima modifica: 2009-08-04 09:54:31 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #11 il: 2009-08-04 10:04:30 »
Ola Yaggo!
Ma toh, un altro folgorato sulla via di Damasco ^_*

Per cominciare, ti linko i topic di "outing" ( ;D ) di Triex e mio, sia per solidarietà che per darti l'opportunità di leggere cose già scritte da altri su topic simili al tuo.

Outing: Sono un Parpuzio ma sto cercando di smettere

Una campagna, sette anni in d20

Per il resto quoto quello che hanno scritto gli altri... E' vero che il Solar System (o Tsoy, che sono fratelli) è un gdr indie cammuffato da tradizionale, ma è anche vero che un bello "stacco" per cominciare potrebbe essere l'ideale.
Io, col mio gruppone "storico" di DnD, ho chiuso da poco una bellissima prima città di Cani nella Vigna, con grandissima soddisfazione di tutti quanti.

Che dire... Prova! L'importante è che, qualsiasi cosa tu scelga, non glielo presenti come "un gioco innovativo diverso da tutto ciò che avete provato e di gran lunga migliore" (cosa che probabilmente li metterebbe sulla difensiva e li spingerebbe a farsi dei pregiudizi), ma semplicemente come "un altro gioco", pur spiegando accuratamente cosa devono aspettarsi dalla partita.

..e attento quando usi termini specifici forgiti, è facilissimo usarli a sproposito se non ne sei molto ben documentato (io lo faccio spesso XD).
« Ultima modifica: 2009-08-04 10:07:20 da Paolo Davolio »
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #12 il: 2009-08-04 10:29:59 »
Probabilmente , la scelta di effettuare una transizione netta, un gioco che costituisce una cesura con il tradizionale è la cosa migliore per provare le virtù di questi giochi. Personalmente le novità mi intimoriscono, ma mi piacciono molto (sono una persona curiosa) per cui provare setting differenti non mi crea nessun problema, così come abbandoanre un sistema conosciuto (d20), anzi sono proprio favorevole a cambiare sistema di gioco. Comunque lo si mascheri cambiare l'ambientazione rimanendo nel d20 lo trovo molto limitante, è difficile spiegarvi come, ma mi pare una finta novità.

La mia richiesta di gioco in termini di transizione morbida, si riferisce propriamente a due questioni pertinenti:
1) Sarò in grado di gestire questo approccio? Riuscirò a non cadere in trappole mentali dovute a una introiezione continuata di quelle che sono le regole del gdr tradizionale, insomma riuscirò a trascendere l'imprinting tradizionalista?, queste perplessita ben sono indicate qui.

2) Riusciranno i miei giocatori a scavalcare le loro differenti posizioni per provare il nuovo? sono tutti legati al gioco tradizionale, per ragioni assai differenti, non ho alcun dubbio che abbiano le facoltà di gestire o interpretare un nuovo gioco, temo solo che anche in loro l'imprinting sia radicato.

Come diceva battisti: "Lo scopriremo solo vivendo", Cani nella vigna mi intriga molto, (ed è in italiano)

Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite][p] ...proprio per gestire campagne (cosa alla quale i giocatori di D&D sono molto abituati.. purtroppo).[/p]


Perchè una campagna è intrinsacemente sbagliata?

Non cedere al sonno già mi intriga di meno, l'horror non è nelle mie corde, in alcuna declinazione, la suspence, il trhiller, la tensione, ma l'horror no.
Comunque il cambiare sistema è inevitabile, io sono il master, e mi son rotto.
« Ultima modifica: 2009-08-04 10:57:09 da Yaggo »

adam

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #13 il: 2009-08-04 10:33:35 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Comunque il cambiare sistema è inevitabile, io sono il master, e mi son rotto.
come ti capitsco :D
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Perchè una campagna è intrinsacemente sbagliata?
di per sé no, ma il gioco a breve termine è un'altra delle novità che chi non ha mai provato altro che il tradizionale spesso rifiuta a prescindere. Come se la bellezza di una storia sia collegata alla sua longevità, in un senso o nell'altro.

ps: se hai davvero problemi con l'inglese, vai di cani e scoprirai l'illuminazione.
« Ultima modifica: 2009-08-04 10:34:35 da adam »
Alessandro

Ezio

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Misurando i propri passi - Transizione
« Risposta #14 il: 2009-08-04 10:39:32 »
Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]Perchè una campagna è intrinsacemente sbagliata?


Non è intrinsecamente sbagliato. La maggior parte dei gdr narrativisti si sviluppa su campagne di 3/5 sessioni o più. Quello che si sente come restrittivo è il concetto di campagna epocale di D&D. La 4a ammette candidamente che per finire il gioco (30° livello) ci vogliono mediamente 3 anni.
Ora molti di noi percepirebbero come uno spreco quei tre anni passati a fare la stessa cosa, mentre c'è un panorama così vasto e vitale da esplorare e scoprire nuovo ogni volta.

Tutto qui ;)

Citazione
[cite]Autore: Yaggo[/cite]1) Sarò in grado di gestire questo approccio? Riuscirò a non cadere in trappole mentali dovute a una introiezione continuata di quelle che sono le regole del gdr tradizionale, insomma riuscirò a trascendere l'imprinting tradizionalista?, queste perplessita ben sono indicatequi.


Certamente si, anche se ricorda quello che ha detto Renato qui:

Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite][p]Ah, ecco cosa stavo dimenticando! Ed e' piuttosto importante![/p][p]Tutti questi giochi... migliorano con la pratica! Se la prima partita va maluccio... la seconda probabilmente andra' meglio!
Se la prima va bene... la seconda andra' ancora meglio![/p]


È sempre vero. Probabilmente alcuni dei tuoi giocatori non lo accetteranno, e vorranno tutto e subito, ma tu tieni dure ;-)
« Ultima modifica: 2009-08-04 10:49:02 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

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