Ciao Yaggo,
allora, prima due considerazioni, poi il mio consiglio.
Come altri hanno detto, qui nessuno è anti-simulazionista a priori, e il gamismo aborre la regola zero perché si fonda su una conoscenza molto dettagliata delle regole allo scopo di sfruttarle per primeggiare. Io sono un gamista convinto di base (anche se come tutti questo non mi fa escludere i giochi narrativisti a priori, ci mancherebbe), e ti posso assicurare che anche quando giocavamo a quella spazzatura di D&D3e con il mio gruppo, se il master barava mi infuriavo. Con Vampiri non era altrettanto facile smascherare i tentativi di imbroglio, e lo trovavo frustrante proprio per quello.
Una delle cose che impari subito con i giochi indie è che gli un tempo tanto disprezzati powerplayers hanno una raison d'étre.
Inoltre in un gioco narrativista non è vero per niente che si narra una storia. La storia deve essere il sistema a crearla con le sue meccaniche, mentre i giocatori pensano a giocare il proprio personaggio. Nessun gioco narrativista pone al centro la storia, perché diventerebbe story before (hai già deciso la storia prima di giocare), ovvero railroading (se i personaggi deviano dal tuo tracciato, li malmeni finchè non tornano sui binari), ovvero parpuzio/incoerente/casinaro.
Ciò premesso, vorrei capire qualcosa di più sul tuo gruppo prima di consigliarti. Come li identificheresti? Amano giocare il lato psicologico dei personaggi? Si divertono a massimizzare le schede per avere i maggiori vantaggi in combattimento? Amano di più le sfide o le scene di narrazione che le separano?
A seconda della risposta ti direi di cominciare da un gioco gamista o narrativista. Io comincerei l'approccio soft evitando di scardinare la creative agenda in cui più si identifica il gruppo.
Ciò detto, per ora giochi gamisti in Italiano non ne esistono. Va di moda la pornografia emo strappabudella (gut wrenching emo porn) quindi per forza di cose il narrativismo. Se però vuoi affrontare l'impresa, Agon è assolutamente il gioco gamista da provare. L'ambientazione è la Grecia mitica, ma ci vuole poco a cambiarla in qualcosa di più fantastico, se vuoi.
Se invece vuoi un approccio soft al narrativismo, trovo che Non Cedere Al Sonno sia un buon approccio. Non è troppo difficile entrare nell'ottica, anche se richiede un certo lavoro da parte del master nell'assicurare il framing aggressivo. Tenere i personaggi sul filo del rasoio è necessario, altrimenti non ti godi il gioco.
Certo è che se sei abituato alla mole di preparazione che richiede D&D3e, NCAS sarà una passeggiata.
Non è fantasy. E' un horror onirico e delirante. Però le meccaniche sono molto ma molto divertenti.
PS: Cani è una lettura obbligatoria, ma non è per niente un approccio soft. E' l'approccio più hardcore tra tutti i giochi pubblicati in Italiano, e rischia di non funzionare specie per i gruppi alle prime armi che finiscono spesso e volentieri per giocare i cani come se fossero dei Torquemada. Se questo succede vuol dire che non state giocando a Cani, attento

I personaggi devono mettere in discussione la morale e le proprie decisioni, e dubitare. Se no non ha senso giuocare un gioco simile
