Archivio > General
Morale, Giocatori e Personaggi (split)
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
E non sto nemmeno parlando solo di role-playing. La gente cala un po' la maschera persino quando gioca a Risiko...
--- Termina citazione ---
Esattamente. Quando interviene l'aspetto ludico si tende non solo a calare più facilmente la maschera ma anche a estremizzare. E qui bisogna pure stare attenti :)
Se l'intento sociale non è chiaro e se manca quel rapporto di fiducia e complicità necessaria affinchè l'esperienza ludica sia piacevole per tutti, non è detto che lo sia.
Vittorio Del Bianco - [Lord Zero]:
--- Citazione ---[cite]Autore: Antonio[/cite]
ma sono più rilassato perché sto giocando o perché gioco solo con persone che mi fanno stare più rilassato? cioé dipende dal fatto che gioco di ruolo o che ho fatto una scelta precisa delle persone con cui gioco
--- Termina citazione ---
Entrambe le cose. Se decidi di giocare di ruolo con delle persone, lo fai immagino, con persone che non siano "spiacevoli" per te. Se l'intento sociale è chiaro e comunemente condiviso non hai altro di cui preoccuparti se non di evitare sistemi che favoriscano la rottura di quel contratto sociale (vedi i problemi che affliggono i tradizionali).
Se vuoi dicutere con amici di vari argomenti di politica ad esempio, e l'intento comune è chiarito ("discutiamo pacatamente e criticamente senza faziosità e pregiudizio"),
allora sei in una situazione favorevole tanto quanto quella di prima.
Ma allora dove sta la differenza? Nell'aspetto ludico. Quel "giocare" che per Davide è, ad esempio, un ostacolo all'espressione di se, è invece un potente mezzo che abbatte molte nostre riserve e maschere che quotidianamente indossiamo. Magari ne creiamo altre (i personaggi ad esempio), ma stavolta lo facciamo consapevolmente per esprimerci e non per nasconderci. E c'è una bella differenza. :-)
Paolo "Ermy" Davolio:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite][p]io non mi aspetto di interpretare le mie posizioni, ma mi aspetto (e spesso chiedo) che siano gli altri ad interpretarle.[/p]
--- Termina citazione ---
Forse, come ho visto spesso in altri giocatori, lo fai già ma non te ne rendi conto ;)
Ti spiego perchè con un Actual Play:
la sessione finale della prima città di Cani col mio gruppo storico di D&D. Siamo alla chiusura, momento topico: ci sono tre personaggi su quattro morti. Ci sono quindi tre "scene finali" da descrivere.
Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni per vincere il conflitto, provocando la morte del "Cane zelante e fanatico" (dandogli fuoco), ha descritto come infine il suo PG vede i Demoni durante la morte, che hanno volti umani distorti, e che lo chiamano affettuosamente ad avvicinarsi, come se lui fosse uno di loro. Nessuno mette veti.
Il giocatore del "Cane zelante e fanatico", di buona famiglia e fermo nella Fede, descrive come, mentre arde tra le fiamme, cerca di rilassarsi per vedere infine la luce... Ma non ci riesce, trovando solo il dolore delle fiamme e la perdizione dell'oblio. Nessuno mette veti.
La giocatrice del "Cane orologiaio", logico e calcolatore, ucciso dai colpi di pistola del Cane fedele, ha descritto come il suo personaggio muore lentamente ma dolcemente, e come mentre cade a terra il suo orologio rotto, a cui era affezionato, torna a funzionare segnando l'ora esatta. Nessun veto, anzi, tanti complimenti immediati per la scena.
Cos'hanno fatto questi tre giocatori in questo modo? Hanno giudicato i loro stessi personaggi, esprimendosi tramite la dichiarazione della scena di morte. Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni, come anche il giocatore del Cane fedele, hanno giudicato i loro personaggi come "malvagi" e li hanno condannati ad una morte priva di virtù. La giocatrice del Cane orologiaio, invece, ha giudicato il suo personaggio come virtuoso, aggiungendo una metafora positiva alla sua morte.
Tutti e tre hanno dato un giudizio sulle azioni dei propri personaggi attraverso queste scene, probabilmente senza rendersene del tutto conto.
Capisci cosa intendo adesso? ;)
rgrassi:
--- Citazione ---[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]Capisci cosa intendo adesso? ;)
--- Termina citazione ---
Credo di si.
Penso che ognuno di noi lo faccia in ogni atto della vita, anche al di fuori del gioco.
Il fatto è capire se queste profonde considerazioni portino a delle ripercussioni al di fuori di quel tavolo e di quella sessione, perchè se vado per strada e mando a ca**re il primo lavavetri che passa (senza manco chiedergli un tiro) tutto questo profondo 'scavare' è servito a qualcosa (a parte fare una chiusura "figa" di una sessione di gioco)?
E ovviamente, stando attendi a non scadere dalla morale al moralismo (penso che prima o poi sarò accusato di questo.
Rob
Niccolò:
--- Citazione ---Ti spiego perchè con un Actual Play:
--- Termina citazione ---
+1 kudos points 2 u!
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa