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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
Marco Costantini:
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]E' questione di mettere un velo tra quello che faresti realmente in quella situazione e quello che invece fai nella finzione con un personaggio che non ti rappresenta "davvero".
--- Termina citazione ---
Secondo me questo è un punto cruciale (ma che tra l'altro mi pare già affrontato, quindi non capisco perchè tornarlo a ripetere). Esprimere se stessi (la propria morale, se vogliamo essere stringenti), non significa far muovere il personaggio proprio come faresti nella realtà.
Facendo un esempio sciocco, posso ad esempio esprimere la mia condanna alla violenza giocando un torturatore ed il giudizio (sempre negativo) che esprimo sulla violenza può avvenire in mille maniere:
Posso giocare un torturatore che alla fine si redime
Posso giocarlo coerentemente violento fino alla fine, approfittando del fatto che il sistema di gioco farà in modo che gli altri che giocano con me lo mettano in difficoltà su questo tema
Posso giocarlo coerentemente violento fino alla fine, e far emergere cosa ne penso davvero io commentando out-game
Posso giocarlo coerentemente violento e nel frattempo far vedere come intorno a lui quella stessa violenza provochi danni
Insomma, le possibilità sono infinite e in nemmeno un caso ho espresso la mia morale agendo come farei nella realtà.
rgrassi:
--- Citazione ---
Insomma, le possibilità sono infinite e in nemmeno un caso ho espresso la mia morale agendo come farei nella realtà.
--- Termina citazione ---
Certamente. :)
E' proprio per questo che intendo dire che non ricaviamo molto se pensiamo di 'capire' la morale dei giocatori dal gioco di ruolo.
Negli esempi che fai la cosa più importante è il tuo commento ouf-of-game (o la percezione out-of-game degli altri partecipanti rispetto a quello che fai) che è molto più importante di quello che fai fare al personaggio.
In altre parole, io credo che sia "a livello sociale" che emerge la morale, più che a livello di gioco... ma posso ovviamente sbagliarmi.
Rob
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]Negli esempi che fai la cosa più importante è il tuo commento ouf-of-game (o la percezione out-of-game degli altri partecipanti rispetto a quello che fai) che è molto più importante di quello che fai fare al personaggio.
In altre parole, io credo che sia "a livello sociale" che emerge la morale, più che a livello di gioco... ma posso ovviamente sbagliarmi.
--- Termina citazione ---
Questo è già nella definizione di Creative Agenda: il "reward" si ha sempre a livello sociale. Il narrativismo non fa eccezione.
Ma credo che ti sfugga ancora QUANTO siano mischiati in gioco le espressioni del giocatori con l'atto del giocare. Non sono fasi separate come le esponi tu (anche se quasi tutti i gdr narrativisti consigliano anche una fase di commenti e riflessioni successiva al gioco vero e proprio).
Per tornare a fare un esempio già fatto credo 5-6 volte in questo thread: il gioco Sorcerer prevede espressamente che il GM infligga tiri di umanità per ogni azione che A LUI COME GIOCATORE sembra violare il concetto di "umanità" previsto per quel gioco,anche se i personaggi "in character" non lo riconoscerebbero come tale. Durante il gioco un giocatore esprime il suo giudizio morale senza mai uscire dal gioco. E non è un caso unico.
Ma torniamo sempre ai soluti discorsi: sono cose che OVVIAMENTE sembrano impossibili o molto difficili partendo da un esperienza di gioco "tradizionale". Bisogna provarle... :-)
rgrassi:
Moreno... che ti devo dire... non mancherò. :)
Sono solo riuscito a giocare CnV con Michele. Appena possibile mi farò una partita con te.
D'altra parte non mi sfugge affatto quanto siano mischiate le espressioni dei giocatori e l'atto del giocare, dato che promuovo un sistema che cerca proprio di enfatizzare questo aspetto e per cercare di esaltarlo toglie persino quello che sino ad ora avevano di più caro i giocatori e cioè il loro personaggio.
Rob
Niccolò:
--- Citazione ---Altrimenti dovrei dedurre che sino a quando non hai giocato "story now" eri uno scemo che si autofustigava? Credo di no.
--- Termina citazione ---
io ho il coraggio di ammettere che col senno di ora, si, mi sento di esserlo stato.
--- Citazione ---
E' proprio per questo che intendo dire che non ricaviamo molto se pensiamo di 'capire' la morale dei giocatori dal gioco di ruolo.
--- Termina citazione ---
strano. per me gli stessi dati mi sembra facciano capire chiaramente che invece è possibile.
non emerge "a livello sociale". emerge nel giudizio personale di ciascuno, come coseguenza del gioco. e tra l'altro mi sembra che confondi il gioco in se, con la sua "fiction" (o il sis, diciamo)
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