Cielo, le risposte sono veramente assurde... Nel migliore dei casi si reggono su una logica traballante e sono esposte male, nel peggiore le critiche gli sono volate sopra la testa, tanto che spesso e volentieri commenta con un semplice "Non vedo dove sia l'errore", anche se è stato detto... Sic...
Quello che mi spiace è che alla fine Centi non è tremendo come altri autori (come il temibile GL! Un vero Bravo Master suppongo

), ma ovviamente visto che è un giovane autore di fantasy italiano (non che in italia altri generi non soffrano questo problema c'è da dire) è incensato a prescindere, messo sotto una campana di vetro e ammirato come irraggiungibile... Ma in generale in Italia ci piace questo mito dell'artista irraggiungibile (penso a scuola dove anche il più fesso degli autori di un tempo è un dio e i suoi racconti trasudano temi importanti anche quando dice fregnacce), vai a capire...
Tutto molto bello, ma come si spera che gli autori migliorino se al loro debutto sono già in cima? Mah!
Un paio di punti divertenti delle risposte (in corsivo le citazioni):
(pag. 104) Seguì un lungo momento di silenzio, che si interruppe unicamente quando il sole svanì oltre le montagne, con l’accensione dei fuochi lungo le strade del villaggio.
Se aveste letto il romanzo (ops!) sapreste che di sera, nel villaggio del “Lethae Argenteo”, i fuochi vengono accesi da persone in carne ed ossa, non magicamente. Le persone emettono rumore; il crepitare stesso delle fiamme è “rumore”.Perché suppongo che di giorno nel villaggio di Lethae Argenteo la gente stia a casa a fissare le macchie sul soffitto, di notte invece accendono fuochi facendo casino, vai a capire... (inoltre se il crepitio delle fiamme vale come "rumore", anche la natura di per se tende ad essere rumorosa, ben più delle fiamme! Anche il vento fa rumore...)
(pag. 91) [il nilha] Aveva le stesse proprietà del jual, un tessuto in grado di tenere stabile la temperatura corporea, ma era anche molto resistente.
Nel romanzo spiego che il nilha è un metallo. Ha le stesse proprietà del jual – tessuto – ma, per forza di cose, è più resistente. Mi spiegate dov’è l’errore grammaticale?Il "ma", questo sconosciuto, abbiamo capito di cosa si tratta, ma è scritto male, ha le stesse proprietà del jual
ed è anche molto resistente... O comunque il ma in questo caso è ambiguo, lascia intendere che ci sia correlazione tra la temperatura corporea e la resistenza, andrebbe evitato... A senso ci arrivi, ovvio, ma cavolo! Lo scrittore sei tu mica io!
(pag. 23) Intorno a lei, il fetore della morte, cadaveri mutilati senza un barlume di vita.
Se qualcuno si fosse degnato di leggere il romanzo per intero, saprebbe che esiste una maledizione chiamata Valoj. E’ una maledizione che separa lo spirito dal corpo, lasciando gli uomini tra la vita e la morte. L’espressione “cadaveri senza un barlume di vita” sta a sottolineare proprio questo. Nella visione, la Custode vede la battaglia di Motrea. Battaglia dove viene usata questa maledizione. Bastava continuare la lettura.Non per niente, ma cadaveri presuppone essere "morti", se sei tra la vita e la morte non sei un cadavere, sei tra la vita e la morte.
Il cadavere è un morto morto (e nemmeno
per gran parte morto, ma morto!).
Nel caso si sarebbe potuto dire "corpi senza un barlume di vita"...
E altre cose, ma sono noiose... Insomma, cavolo... Ok che è impossibile fare un lavoro esente da critiche ed ascoltare tutte le critiche è impossibile, ma liquidare punti importanti con un'alzata di spalle è così odioso...