Gente Che Gioca > Sotto il cofano

[rant] la regola zero

<< < (12/32) > >>

Gabriele Pellegrini:
Bell'intervento Has, direi che stiamo rimettendo in carreggiata la carretta ^^

Eishiro:
comprendo cosa si intende per sistema 0 ora, non condivido ma comprendo grazie della spiegazione has

vorrei sottolineare una cosa



--- Citazione ---
Se il manuale mi dipinge vampiri che si struggono sulla propria perdita di umanità, ma poi il regolamento mi permette di compiere genocidi senza battere ciglio...
--- Termina citazione ---
.

questo è assolutamente falso, come molte altre critiche del genere che ho sentito su vampiri

scusa per l'appunto ma non ho potuto farne meno, visto che era un errore clamoroso

la metto in bold cosi si vede meglio
anche se il mio atteggiamento su GdR Ita può sembrare del fanatico che rompe solo per partito preso, io faccio domande per capire e per aumentare la mia cultura in materia, non mi interessa di vincere nessun conflitto su chi è meglio/peggio, solo conoscere.
Le domande che pongo non sono per demolire le vostre teorie, ma per capirle, che sia chiaro

Renato Ramonda:
Eishiro: io non sono un esperto di Vampiri (il tema non mi attrae minimamente), ma un sacco di giocatori esperti negli anni mi hanno detto che non e' difficile per un giocatore mantenersi su un livello di umanita' tale da non rendere ingiocabilmente mostruoso il personaggio.

Inoltre, e qua il discorso si farebbe tecnico, il regolamento premia meccanicamente chi gioca l'action man supereroe invece del vampiro alla Anne Rice. Hai voglia (e hai ragione) a dire nell'ambientazione che in quanto vampiro sei un triste succhione: le regole hanno un loro peso nella creazione di un "comportamento indotto".

Scegliere di mettere una regola significa sottolineare un aspetto. Personalmente mi chiedo che ci facciano delle regole di combattimento in un gioco come Vampiri (che continuo a considerare "Anne Rice: the RPG", poi correggetemi casomai), ad esempio. Non e' obbligatorio averle, tutt'altro.

Probabilmente non era nelle intenzioni degli autori, ma tant'e'. All'epoca probabilmente nessuno aveva ancora avuto l'idea radicale di mettere regole solo per quello che vuoi evidenziare, quindi le hanno messe per abitudine. Ma ormai son li'. Io negli anni ho sentito praticamente SOLO storie di gruppi di vampiri supereroi, con combo potentissime di discipline per diventare superveloci, dominatori e dannosissimi.

Moreno Roncucci:
Renato, Gabriele... avete ragione tutti e due, perchè Vampire... NON ESISTE!

Gabriele, tu hai giocato con IL TUO MASTER. Era lui il sistema. Il sistema si chiamava "Mario Rossi" o qualcosa di simile, non Vampire. Mentre tutte le persone che hanno postato i thread di cui parla Renato (e ne ho letti anch'io, a centinaia) avranno giocato con il "sistema" Luigi Bianchi, o Charles Browning, o Luis Freemont, o Carlos Batista, o uno qualunque dei diecimila regolamenti di vampire diversi, graze alla regola d'oro!

Ovvero, tutti quanti avete giocato a "sistema-zero", il sistema è ZERO (nome azzeccatissimo...), decide TUTTO il master. Quindi, con un certo master, l'interpretazione sarà premiatissima, con un altro sarà stroncata sul nascere

Quando hai la regola zero, il sistema sul libro non dice niente, non spinge niente, non facilita niente, non coordina niente, non regola niente, non serve a niente: decide tutto il master.

Leggermente più utile sono il flavour text e le illustrazioni (che almeno sono univoche, una figura è una figura, e non c'è scritto "disegnatevi le illustrazioni da soli", non ancora almeno...), ma siamo sicuri che Mario Rossi ne tenga conto?

E', effettivamente, la morte del game design. Che infatti nei gdr è rimasto moribondo, praticamente in coma, per un decennio, fino all'arrivo di Sorcerer, Burning Wheels e The Pool, e alla fondazione di The Forge.

Eishiro:
comprendo la tua posizione Renato, ti spiego perchè ci sono

Come hai detto tu ai tempi non c'era l'abitudine di mettere solo quel che serve (nel caso di vampiri servirebbero solo le regole per la degenerazione, la frenesia e poco altro, volendo vederlo dal solo punto di vista intimista)

Ma avere le regole per il combattimento permette di giocarlo stile Ann Rice, stile Blade, stile Dracula....come uno preferisce.

Il discorso sul mantenersi su livelli di umanità tali da non rendere il personaggio ingiocabile è possibile, se si fa i bravi.

Se si compiono malefatte a ripetizione il pg andrà ben presto verso la completa alienazione dall'uymanità, se le regole vengono seguite cosi come sono, anzi, se vengono seguite alla lettera finiresti col diventare un mostro dopo MOLTO poco.

Navigazione

[0] Indice dei post

[#] Pagina successiva

[*] Pagina precedente

Vai alla versione completa