Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[rant] la regola zero
Alessandro Piroddi (Hasimir):
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Nella discussione in cui con Moreno ci siamo battibeccati anche sulla Regola-0 in effetto ho notato (dopo) che io per abitudine associavo alla Regola-0 il generale esercizio di discrezionalità del Meister.
Ed ovviamente in questi termini anche il Master di Dogs fa "uso di discrezionalità" per esempio quando decide quanta opposizione mettere in campo contro i PG...e quindi anche in Dogs c'è la Regola-0.
Ovviamente, fatta un pò di chiarezza, stavo sostenendo una bestialità.
I apologize :oops:
Il problema però è anche quello.
La differenza fra "rule" e "system" persiste ANCHE in relazione alla Regola-0.
(maledetto principio di Lumplay, perkè sei così sottile e subdolo!? ...è proprio vero che il posto migliore dove nascondere le cose è In Plain Sight :roll: )
A leggere il testo del manuale la rule parla di "Master che può ignorare/alterare univocamente le regole".
Ma poi nella pratica questa attività si potrebbe (e spesso accade) svolgere benissimo anche SENZA la Regola-0, semplicemente manipolando i valori interni del gioco...
Se io GM voglio farti sopravvivere ad uno scontro non ho bisogno di barare; mi basta inventare eventi in-game che giustifichino un malus al tuo nemico, o decidere che proprio adesso è il momento opportuno per un Check di morale da parte del mostro (con appropriato malus tanto per andare sul sicuro).
O anche senza tali escamotage, perfettamente "legali" ma a volte decisamente "ineleganti", posso decidere che proprio adesso arriva la cavalleria, o il nemico viene richiamato a questioni più urgenti, o qualsiasi altra cosa.
Certo, la Regola-0 mi salva un mare di fatica...tiro un dado dietro lo schermo e annuncio l'effetto che desidero senza farmi tanti problemi...la presunta applicazione di "regole" è sufficiente a darmi l'alibi per qualsiasi cosa.
Quel "roll" iniziale rappresenta autorità.
Ma ke volevo dire?
Ah si...
Per cui laddove la Regola-0 sia quella in effetti scritta sul manuale, il 99% della gente (il 99% della gente in buona fede, se non altro) alza proteste perchè basa i propri ragionamenti su quella che invece, per loro, è stata da sempre la prassi del gioco.
La stessa Regola-0 (cioè barare) non è applicata sempre, ma solo "quando serve".
Il processo di DECIDERE se barare o meno è visto solo come un'altra innocente applicazione della discrezionalità del Master.
Da qui l'equivoco.
Imho.
A ben vedere, invece, se le regole sono sancite come "linee guida" il fatto che il Master non le infranga non cambia il fatto che tali regole sono e restano "linee guida"...anche se le segui pedissequamente e ti fai punto di non barare mai.
Per cui anche giocando nella maniera più onesta possibile, la Regola-0 resta presente ed in effetto.
Questa è una distinzione che, lo dico per dolorosa esperienza personale, non è affatto facile da digerire.
Eppure lo stesso negarla la ribadisce.
Io ignoro l'opzione di barare QUINDI il mio gioco non utilizza la Regola-0.
Peccato che tale regola sia presente sul manuale ed il fatto di ignorarla costituisca di per se una sua applicazione :P
Il problema però non è accademico e sul gioco di parola...è fattuale.
L'abitudine a considerare accessorie le regole sul manuale dona, di contro, un enorme peso ed autorità a quella che invece è la prassi abituale del gioco...i "fatti reali".
(il System per dirla come Lumplay)
Per cui il ragionamento diventa:
Io quando gioco (prassi) non baro...checchè ne dica il manuale!
A dirlo ADESSO non posso fare a meno di sorridere all'ironia, ma prima di arrivarci io semplicemente non riuscivo ad afferrare il passaggio logico!
E la cosa viene poi resa ancora più difficile da capire sempre dalla prassi.
Il Master (non malizioso) utilizza DAVVERO la sua totale autorità sul gioco con le migliori intenzioni.
Davvero mette una pezza ai buchi del sistema.
Davvero si sforza di dare ai giocatori quello che vogliono, di adattare le regole alle loro esigenze, etc
Per cui sentirsi dire "stai barando" suona come un'accusa di abuso o malafede...e cavolo la reazione non può che essere negativa.
Sentirsi dire "il tuo modo di giocare è gravemente bacato e rovina i giocatori e genera malcontento nel gruppo ed in realtà vi divertite pochissimo" suona come un'accusa di personale incompetenza, di presunta arroganza e dittatorialità, etc etc etc.
A volte è anche vero, ma tante altre volte il povero Master non è colpevole di nulla se non di aver seguito lo schema "comune" di gioco, promulgato dai manuali, dagli altri giocatori, etc.
Per cui è comprensibile una reazione negativa a chi, in due parole, distrugge tutto ciò che hai fin'ora conosciuto come UNICO modo di fare gdr...e per di più puntando il dito specificamente contro di te, il Master.
In pochi fanno notare che altrettanta "colpa" risiede nei giocatori che, abituati male, generalmente PRETENDONO di avere tutto servito, pronto e perfetto, dal Master...per cui poi se qualcosa va storto è colpa sua che non ha fatto bene, è colpa sua che non ha capito, è colpa sua che bla bla bla.
Problema:
quando FAI notare questo, inevitabilmente scatta la reazione negativa dei giocatori...che a loro volta si sentono colpevolizzati per quello che viene illustrato come un metodo di gioco largamente fallimentare.
E' un fottuto campo minato SE parli con gente intellettualmente onesta ed aperta.
Figuriamoci con chi si schiera per partito preso.
Figuriamoci se una o entrambe le parti non sono magari assi della diplomazia e, magari inavvertitamente o comunque per ragioni non contingenti, si esprimono in maniera percettibilmente aggressiva/sarcastica/canzonatoria/etc.
Non mi stupisco dunque del leeeeeeeento e diffiiiiiiiicile progredire di queste discussioni.
Sono invece confortato dal fatto che la "prassi" sembri superare tali ostacoli, vedendo come la traduzione e quindi diffusione di questi giochi sia lo strumento migliore per aprire menti altrimenti chiuse...vuoi per miopia, vuoi per ostinazione, vuoi per ripicca, vuoi per auto-difesa.
Gabriele Pellegrini:
... e come dicevano i Borg: -"La resistenza è inutile" :lol:
Leonardo:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Dal tri-star system, "Tri-stat DX", 2003, pagina 85:
Cheating: Just Do It!
If you want your players to think you are the best Game Master in the
world, you only have one option: cheat, and cheat often. Never make a
single dice roll without thinking to yourself, “Hmmm ... if I cheat and
change the result of this roll, will I make it a better game?” In the games
of Game Mastering and role-playing, there are no rules about “being fair,”
“sticking to the dice roll,” or “being honest with the players.” There is only
one rule: make your game the best it can be. Gott würfelt nicht: “God
does not play dice,” said Einstein, and neither should you. Dice are
only a tool to suggest how you should make up your mind. You make
the decisions, not the dice.
--- Termina citazione ---
Ahahah! Sono andati a scomodare perfino Einstein per scrivere questo passaggio e come ciliegina sulla torta sono andati a prendere proprio una delle frasi di Einstein meno felici (Einstein si riferiva al suo rifiuto concettuale verso la meccanica quantistica che oggi è una delle branche della fisica che ha prodotto i migliori risultati). E' una specie di contrappasso.
Mauro:
--- Citazione ---[cite] Hasimir:[/cite]La differenza fra "rule" e "system" persiste ANCHE in relazione alla Regola-0
--- Termina citazione ---
Sulla differenza tra "regola" e "sistema", a livello di teoria nel saggio sul Narrativismo Edwards smette di fare riferimento alle regole, che sono da lui considerate solo come il testo scritto, che può riferirsi a qualunque cosa nel modello, ma che di per sé come termine non ci appare. Ovviamente in attesa di smentite, avessi detto un'idiozia :lol:
--- Citazione ---laddove la Regola-0 sia quella in effetti scritta sul manuale, il 99% della gente (il 99% della gente in buona fede, se non altro) alza proteste perchè basa i propri ragionamenti su quella che invece, per loro, è stata da sempre la prassi del gioco.
La stessa Regola-0 (cioè barare) non è applicata sempre, ma solo "quando serve".
Il processo di DECIDERE se barare o meno è visto solo come un'altra innocente applicazione della discrezionalità del Master.
Da qui l'equivoco
--- Termina citazione ---
Penso nasca anche da almeno un'altra cosa: la Regola Zero di fatto è "Il master può cambiare le regole", ma moltissimi la vedono come "Si possono cambiare le regole", ossia come la libertà che c'è solo (?) nel gioco di ruolo di poter cambiare le regole come si vuole (come se il produttore potesse evitarlo e ci fosse bisogno di una regola per permetterlo...), da cui la prima replica "Ma la Regola Zero non è quello", "Ma cambiare le regole è una delle cose piú belle del GdR" (?), "Ma se non si possono cambiare le regole come si fa quando il sistema non funziona?" (a parte che nulla vieta, se ne usa un altro?), e simili.
Gli si fa notare che la vera regola è un potere dato solo al master, e che questi non deve nemmeno chiedere ai giocatori se sono d'accordo, al che partono le repliche piú disparate: "Non è vero", "Chiunque può cambiarle", "Uno che lo faccia non sa fare il master" (anche fosse, e allora?), "Ma cosí cambia il regolamento" (?), "Ma i master hanno sempre chiesto se si era d'accordo" (anche fosse, e dubito che sia esistito un master "Ho fatto un uno ma vorrei ignorarlo, posso?", è una sua concessione, non è la Regola Zero a dire quello), ecc. Anche Wikipedia fino a qualche tempo fa riportava la definizione in pratica come la possibilità di cambiare le regole. Dura fargli capire (1) che non avere la Regola d'Oro non significa non poter cambiare le regole, che (2) tale Regola dà quel potere al master e solo al master, e (3) che se il master a volte chiede conferme per assicurarsi che i giocatori gradiscano... meglio per loro, ma non era tenuto a farlo.
L'equivoco non nasce solo dalla difesa di un modo di giocare, ma anche, e almeno nelle discussioni fatte da me forse soprattutto ("soprattutto" viste le repliche, partite dal "Ma la Regola Zero non è quello"), dal fatto che non c'è coscienza di cosa sia davvero la Regola Zero. Certo, se fosse "Si discute se cambiare una regola, e, se si è d'accordo, la si cambia", il discorso sarebbe diverso; ma per dire quello serve una regola?
Fabio "Shia":
--- Citazione ---[cite] Mauro:[/cite]
CUTTONE
--- Termina citazione ---
Il problema relativo alla definizione della c.d. "Regola Zero" o "regola d'oro" ha tanta cause in realtà:
la mancaza di un lessico condiviso: il BM propone una base comune terminologica con la quale si può discutere, ma se un utente decide che per lui non è così non puoi certamente obbligarlo (molti poi abusano di questo fatto, mandando in vacca le discussioni solo per avere ragione, ma questo è un altro problema e IMHO riguarda la gestione dei forum da parte dei loro amministratori - non di Narrattiva, sia chiaro).
da qui deriva il secondo probelma: la babele di definizioni, provocata anche da alcuni testi di GdR che hanno variamente identificato e declinato sotto il nome di regola zero di tutto e di più.
la mancanza di maturità e di propensione al dialogo: è brutto da dire ma l'atteggiamento da "bimbominkia" di molti, tanti (troppi?) utenti (fortunatamente non dei presenti sia chiaro) è frutto fondamentalmente di una pessima educazione; mi rifaccio più precisamente ad un thread su un altro forum, in cui la risposta di un altro utente ad una mia frase è stata più o meno "io con i gdr ci gioco come mi pare e tu puoi dire ciò che vuoi, ma non potrai mai farmi cambiare idea" (ovviamente detto in modo un pò più colorito).
Con soggetti del genere un dialogo è proprio morto in partenza quindi perchè perdere tempo con loro?
peraltro mi fa anche sorridere uno dei luoghi comuni tirati spesso fuori dai c.d. "sostenitori" della regola aurea, ossia il demandare al "gruppo" la decisione di cosa cambiare e come cambiarlo.
Il gruppo non è certamente quel "consesso di pari" a cui si fa riferimento; ci sono delle dinamiche sociali ed interpersonali che non vengono prese minimanente in considerazione ma che alla fine incidono eccome su TUTTE le decisoni che vengono prese, ivi comprese quelle riguardanti le regole di gioco.
Ed alla fine il peso dei soggetti "socialmente forti" schiaccerà inevitabilmente il parere dato da quelli più deboli; ma questo certamente non porterà ad un giocare migliore PER TUTTI come si vuole dare ad intendere, anzi probabilmente alcuni avvertiranno quelle decisioni come delle imposizioni.
Potrei anche andare avanti ma secondo me basta questo per dire che il dialogo sulla "regola oro o zero" è già esaurito in partenza perchè:
- o si concorda sulla definizione emersa su questo ed in altri topici di questo forum;
- o si rimane a discutere per decenni su cocnetti così fumosi da non approdare a nulla;
Cyaz!!!!
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