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[MotW] From Russia with love

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Sonia Grossi:
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Dopo un mese, circa, ci ritroviamo per il solito appuntamento di caccia settimanale.
Ammetto che le pause lunghe mi fanno un po' calare il ritmo di gioco. Mi si raffredda notevolmente l'entusiasmo e ingrano male.
Sarà colpa di passate esperienze, in cui per riuscire a organizzare una sessione si passavano settimane a spostare gli impegni, non so.
Sta di fatto che sta volta ho trovato la ripresa più fiacca di quanto avessi voluto. Non mi sono nemmeno segnata tutti gli appunti. Babbè!

Ci siamo persi in chiacchiere, davvero tante, e non abbiamo combinato poi granché a livello di “caccia al mostro”. Io in primis, eh.
A fine della seconda sessione ancora non sappiamo con certezza cosa sia, cosa faccia e perché lo faccia.
Siccome nei misteri precedenti ho sempre fatto la parte di quella che cercava di organizzare le cose con un po' di criterio - perché sì, è una cosa che vorrei vedere in gioco. Una squadra che sa cosa fare, come farlo e che non fatica ad organizzarsi invece di lanciarsi a peso morto nei casini.-, sta volta mi sono detta “vedo cosa viene fuori, senza che debba far alzare la voce al pg”.
Fare la nevrotica anche in gioco è fisicamente stancante! XD
E il continuo litigio tra i pg, se in genere mette pepe, ad un certo punto diventa un po' ripetitivo.

Cioè, è come vedere una puntata di The Walking Dead.
Sai già cosa faranno i personaggi, perché si innescano meccanismi che si ripetono.
Anastasia vuole avere la situazione chiara e sotto controllo per non fare la figura dei polli e riportare più danni di quanti sia necessario e fa il generale nazista; Viktor parte come un mulo e si stressa se gli dai contro finendo mezzo nudo e sanguinante facendo sfoggio di mirabolanti poteri cosmici; Aleksei si mette nelle beghe, che tanto ascolta con un orecchio, ma sta già pensando a come aggirare la questione e finire sanguinante pure lui; Alina si irrita, si mette alle calcagna di uno dei due uomini del gruppo per provare a risolvere qualcosa e poi si chiude in un angolo a chattare con Veles se le cose piegano male.
In due misteri e mezzo le cose sono andate più o meno così una sessione si e una anche.

Seriamente? No, non è così che voglio giocare. Quindi provo a cambiare prospettiva,
Perché comunque mi diverto. I personaggi mi piacciono, le storie che nascono anche.


Fatto sta che, per riprendere le fila della chiusura dell'ultima sessione, mentre Alina fa ricerche su internet Anastasia prende Viktor da parte e gli dice che sa cosa gli sta succedendo. Si sta perdendo. Sta perdendo umanità e con essa i ricordi dell'uomo che è ora.
Lo mette di fronte alle foto che ha in salotto, gli chiede i nomi di chi vi è ritratto. E lui non li ricorda.
Lei lo sa perché lo ha sognato, ha sognato Viktor morire. E perché in qualche modo, dopo mesi e mesi in cui lui ha prima infestato i suoi sogni e poi è diventato un compagno di caccia, ha imparato a conoscerlo più di quanto si potrebbe pensare.
Anastasia poi sostiene che essere Umano lo rende molto più forte dell'essere solo “un mostro”. Cioè, la Terra è dei mostri o degli Uomini?
Essere un umano ti rende decisamente più forte. Ne è fermamente convinta.
Si sente senza ombra di dubbio superiore a qualsiasi creatura che abbia attraversato il Velo per vivere sulla Terra. Compresa Eva.
(Viktor non vuole farsi sentire da Alina, che è nella stanza accanto, e Francesca tira “act under pressure”. Fa 6. Siccome mi pare ci tenga abbastanza a non farsi sentire, decido di aiutare e con un 12 secco Viktor ha il +1 necessario a fare un successo. )
Ani dà una voce ad Alina, chiedendolo se c'è il caffè pronto, e dandole modo di distrarsi, così che Viktor ammetta che sta perdendo umanità per aver abusato della magia, ricorda che già in precedenza ha sentito Alina in pericolo e ha smembrato il proprio corpo per poterla raggiungere.
A questo punto Ani gli ribadisce di parlarne sia con Alina che con Aleksei, che devono sapere certi particolari del loro tutore.
Anastasia farà comunque il possibile per preservare l'umanità residua di Viktor, visto che lui confessa di tenerci. E questo le vale un paio di bacini sulla guancia, che accetta di buon grado. Basta che Viktor non esageri con le smancerie. eh.

Riunitisi con Alina, dopo lo scambio di confidenze, Viktor fa un incantesimo per vedere di localizzare Aleksei. Sul vetro della finestra, nella condensa del fiato del cacciatore, compaiono immagini visibili anche ad Anastasia e ad Alina. Quest’ultima riconosce il luogo. Aleksei sembra addormentato su un letto in una stanzetta dall’aspetto non esattamente pulito, in un edificio dall’aria abbandonata e trascurata. L’Orfanotrofio in cui Alina e Aleksei sono cresciuti.
(Perfetto! Alina conosce il posto, quindi ci si può organizzare prima di partire come muli. E non devo nemmeno fare troppe pressioni, voglio dire.. è palese che se conosci un posto condividi quello che sai, no? posso attenermi alla mia intenzione iniziale. Però magari è anche il caso di accennarlo, sai mai.)
Mentre Viktor fa mente locale su cosa sia efficace sugli spettri ed usa il suo passato oscuro per avere informazioni adatte, le ragazze si riorganizzano velocemente. Ed è in quel momento che suona il campanello e Viktor va ad aprire, trovandosi di fronte Olga, l’agente che lo ha interrogato solo qualche giorno prima.

(in effetti mi sarebbe piaciuto che diventasse un png ricorrente. Bravo keeper che ha usato un nostro momento di fiacca e chiacchiere per reinserirla!)

Viktor è al piano di sotto, nell'ingresso che parla con Olga e Alina va per rimettersi al portatile a fare chissà quale ricerca.
Nope. Wait.
(è un pezzo che in effetti Ani e Alina non hanno modo di parlare faccia a faccia, che non conto come “parlare” una telefonata impanicata per la scomparsa di Diego e un rito fatto per tirar fuori Viktor dal mondo degli spiriti. E soprattutto Alina era già stata al telefono e al pc in un paio di scene precedenti. Ho trovato fosse il momento di parlare tra personaggi. I miei due cent per smuovere la situazione.)
Il posto lo conosce, quindi Anastasia le leva il portatile di mano e le chiede semplicemente di parlare. A quanto pare gli uomini del gruppo hanno la tendenza a scomparire e loro due, uniche donne, devono poter contare l'una sull'altra se i ragazzi sono a loro carico. Insomma, fa leva sul girl power.
Le chiede di dirle cosa ricorda, come sono messi gli ingressi ed eventuali uscite. Insomma, con un foglio e una penna alla mano tracciano una mappina più o meno dettagliata e Ani si spreme le meningi per cercare di capire, sulla base di quanto intravisto sul vetro della finestra e dai racconti di Alina che le descrive i passaggi che usava lei per sgattaiolare via, se c'è qualcosa che non va in quel posto.
Ha fantasia da vendere e non teme di usarla.
(e io provo a sfoggiare la mossa che altrimenti non uso mai. Fervida Immaginazione, posso leggere una situazione anche senza essere in un posto, ma solo sentendone o leggendone la descrizione. Ahimè, tiro un miserabile 6. e_e ma Giulia mi aiuta e riesco a raggiungere il 7, anche se per lei dare una mano ha un costo. Ho comunque una domanda, e chiedo se ci sono pericoli che non abbiamo notato nella visione.)
Alina aggiunge particolari su particolari e sistema la mappina, così Anastasia non fatica a capire che è “troppo vuoto” un posto così ampio e che fino a qualche tempo prima era pieno di ragazzi. Il pericolo è in quella “assenza di vita”.
Mentre Ani giunge a questa conclusione, però, Alina ha la sgradevole sorpresa di sentire al suo fianco la Vecchia Signorina dell'Orfanotrofio. E riporta un altro livido sul braccio, dove si sente stringere dalle dita ossute della vecchiarda.
Non ha da morì male, sta vecchia!

Alina salta indietro come un grillo, e viene afferrata al volo da Viktor che nel frattempo è risalito in casa con Olga al seguito.
Ani sta per iniziare a spiegare cos'è successo ad Alina, quando si accorge della presenza della poliziotta. Mapporcaiquellabomba!
Momento di stallo, in cui Olga ed Alina vengono presentate e poi bisogna dare una spiegazione plausibile a quanto sta accadendo e al perché Aleksei non sia presente, ma anzi sia da andare a salvare. E in fretta, anche.
Anastasia riesce appena appena a non far prendere per tre pazzi scatenati i cacciatori, facendo leva sui propri scritti che si, molto spesso sono basati su storie vere e non su finzione. In un momento di trambusto psico-emotivo di tutti, pure Olga viene coinvolta nell'azione di recupero di Alek. E una volta a bordo del van puzzolente di Viktor, ad Olga vengono date altre spiegazioni, a partire dai graffi sulla fiancata del veicolo, che sono una prova effettiva dell'esistenza di creature non proprio simpatiche, alla presentazione di Veles.
Ani non è del tutto convinta né di volerla con loro né di volerle spiegare tutto ora, ha comunque perso un compagno di caccia e il proprio agente. Decisamente dare spiegazioni non rientra nelle priorità, ma ha già detto la sua e non ha nemmeno idee migliori per convincere Olga che continuano ad avere le rotelle al proprio posto e non vuole proprio che metta loro i bastoni tra le ruote. Sarebbe una seccatura inutile. L'unico modo è che ci sbatta il naso, in fondo. Lascia che a gestire la cosa sia Alina.

(a questo punto so che ci ho infilato un paio di manipolare volanti, ma ho trovato un po' lunga la parte delle spiegazioni. Sì, è stata una scena divertente, ci siamo rimbalzati battute varie ed eventuali,  ma non so se fosse necessario. Come quando nei film fanno lo spiegone e si perde di ritmo. Ci stava, ma forse andava inframmezzato con non so nemmeno io cosa. Senza contare che Aleksei era da solo, altrove, davvero da un sacco di tempo.)

Finalmente di fronte all’orfanotrofio, aggirano la recinzione, entrano nel cortile e Alina li guida verso il passaggio che va nella cantina. (secondo me ci stava un leggere la situazione, stavano facendo un’entrata in un posto pericoloso, ma io l’avevo fatta “da lontano” e non ho trovato logico rifarla. Ani la sua impressione già ce l’aveva. Quindi niente, semplicemente sono andati dentro. Magari potevo farla lo stesso. Mah.)
Per quanto attenti, nello scendere una scala impreziosita da tende di ragnatele, i nostri baldi eroi cadono in trappola. Doh.

Anastasia e Viktor si ritrovano a condividere di nuovo una visione, o almeno quella è l’impressione di Ani, quando entrambi invece di scendere gli scalini si trovano ad attraversare il campo innevato che lei stessa ha sognato. Ani prende Viktor per mano e continuare a camminare, quando lui ha una visione nettamente diversa da quella della Scrittrice. è sempre nel campo di battaglia, in mezzo alla neve, ma ha uno scambio con Eva, che termina con lui che la prende per il collo e poi la sbatte a terra. Peccato che quella che finisce a terra con un principio di torcicollo sia Anastasia, che in tutta risposta gli tira un calcio in una gamba e, mentre parte ad insultarlo, si trova a svegliarsi nel letto della camera di Diego, nel suo appartamento da scapolo a Barcellona.

E’ la notte in cui tutto ha avuto inizio.
Quando, dopo i festeggiamenti del suo venticinquesimo compleanno, è finita di nuovo a letto con l’agente ed ha avuto i primi terrificanti incubi.
Mettendosi a sedere nel letto si accorge che accanto a lei, completamente nudo, c’è Viktor.
Wait.
Lei è ben sicura che quella sia la camera di Diego e che Viktor lì non ci abbia messo mai piede. Almeno quella notte!
Dà una sbirciatina sotto le coperte, si assicura che sia davvero nudo, poi sgattaiola fuori e va a cercare Diego nel resto della casa.
Lo trova in cucina, che si prepara uno spuntino notturno. Dopo uno scambio di battute ad Ani viene un dubbio. Quello non è il suo Diego. E quella notte non è andata così.
Allora decide di porgli una domanda di conosce la risposta.
Gli chiede se è gay. (Di nuovo, sì. Ma sta volta, in fondo, è nel passato. Mioddio, che casino.)
Sarà pur bionda, ma ad un certo punto alcune cose le ha capite. E tra queste ha capito che Diego prova una non ben chiara attrazione per lei (sta scema. “attrazione”.. meh. Innamorato, cretina. Si dice innamorato! Vabbè.). E quando lui, con candore, le risponde di sì, lei gli piazza un diretto sul naso che lo fa sbilanciare fino a cadere di chiappe sul pavimento lucido della cucina.
In quel momento la raggiunge Viktor, avvolto nel lenzuolo - ma comunque con tutto in mostra.
E inizia la commedia degli equivoci-non-così-equivoci.
Anastasia ha anche lo scrupolo di vedere dove si è cacciato Diego, se è ancora a terra, ma è svanito nel nulla.
Oh, Viktor è un bell’uomo. Non è mica cieca. E ha anche una fantasia abbastanza vivace, da riempire le mancanze senza difficoltà. Sig!
Non che lui sia particolarmente discreto. Anzi.
(e il Keeper, l'infame, precisa che Viktor si sente addosso un odore che non è il suo. È il profumo di Anastasia.)
Viktor prima si annusa poi va ad annusare Ani, che starnazzando gli dice di smetterla.
Convengono che qualcosa non va, stanno rivivendo momenti del loro passato. Non è be n chiaro del perché Vik sia smutandato, ma poco importa! Davvero!
Se Aleksei, quando lo hanno visto prima, stava “dormendo” è probabile che a loro sia successa la stessa cosa. Viktor è certo che si possa camminare nei sogni, spostandosi da uno all'altro, ma per farlo è necessario rinunciare a qualcosa di proprio. A qualcosa di umano. A qualcosa a cui si è profondamente legati.
Praticamente ci si alleggerisce.
E allora Anastasia si offre di perdere qualcosa al posto suo. Lui sta già perdendosi, non serve che si sacrifichi. Lei è abbastanza umana per entrambi. Lo è davvero tanto. Umanissima!
È disposta a perdere la propria carriera di scrittrice per lui e per ritrovare Alina e Aleksei.
Viktor la stringe in un abbraccio e, passandole una mano sulla nuca inizia a disegnare simboli sulla sua pelle. Anastasia si appoggia quasi di peso a lui, non trattiene le lacrime per la rinuncia fatta con slancio, ma non a cuor leggero. E il rito ha inizio.





Abbiamo chiuso qui la scena, con la decisione di Anastasia di perdere una parte di sé come componente per la big magic e Viktor che dava inizio al rituale, e dopo un'altra scena di Alina e Alek s'è terminata la sessione.
In genere non sono un'amante dei sacrifici fatti per amor del drama. Ma in questo caso ho pensato fosse una cosa “bella” sacrificare qualcosa per un proprio compagno.
Poi, davvero, Ani è molto più umana di Vik per un sacco di motivi diversi. E visto che sono a pochi px dalla possibilità di cambiare libretto ci stava. Dà anche una piega diversa alla relazione tra pg e mette in crisi quella con Diego (diegoooo! non ci siamo dimenticati dittè!). Ed è un modo come un altro di farle abbracciare l'eredità del sangue. La sua famiglia le ha comunque trasmesso uno scopo più grande. Proteggere le persone comuni.

Ora devo scegliere che strada farle prendere. Se andare in direzione dell'expert, o dello snoop, o che so io. Ho due px di tempo per scegliere! Mehehehe.
Il libretto dello Scrittore, per essere stato in test, ha funzionato molto bene e non ha nulla in meno di quelli ufficiali. Le mosse sono funzionali e bel colorate, le storie sono ADORABILI (cioè! puoi avere un nipote!! Domenico, vecchia volpe!! XDDD)  Mi sono divertita ad usarlo. E le battute sulla Fletcher si sono sprecate. A Domenico ho riportato commenti più (non troppo, lo ammetto) sensati.

Giulia Cursi:
Mi trovo alla mia prima esperienza col gioco, ho cercato di variegare le mosse di Alina in modo da farle fare un po' tutto e "tappare i buchi" del gruppo quando serve.
Soprattutto visto che spesso rimane da sola o in coppia con un altro pg, ma devo dire che ogni tanto non sono proprio sicura di muoverla bene.
Dopo la pausa è stato un po' lento il recupero in generale, ma sapevo cosa fare all'inizio, investigare in una direzione ben precisa e ci avrei messo poco.
Poi ho visto che il dialogo tra Ani e Vik era molto bello e non volevo interrompere, soprattutto dopo il successo di Francesca, quindi ho fatto un'altra cosa che mi premeva da un po', cioè sondare un attimo il passato di Alina.
Ho diverse cose che voglio fare nella sessione di stasera, spero di riuscire a ingranarle tutte aiutata dal fatto che ad un certo punto saremo tutti in scena.
Incrocio le dita che Viktor sia vestito al suo arrivo, o tra lui e Alek nudi sarà un casino muovere sta povera ragazza. XD

Mi appunto da una parte:
- Recuperare Olga.
- Recuperare Diego.
- Ammazzare la vecchia.

Sonia Grossi:
Come mio personale parere il "tappare i buchi" non è la scelta migliore per far crescere un personaggio durante l'arco narrativo, specialmente se stai approcciando un gioco per la prima volta (ma nemmeno le volte successive, volendo) e lo devi anche capire.
Per me funziona che scegli il tipo di personaggio che vuoi giocare e magari sì, vedi un attimo di scegliere qualcosa che non sia già stato scelto dagli altri. Però poi segui l'evoluzione del pg in gioco.. ma non per riempire zone bianche.
Scegli mosse e avanzamenti adatti al pg perchè gli calzano, non perchè possono servire. Nulla serve _per forza_.

Se poi hai dei dubbi, se ne parla o sul momento o a fine HO.
E credo di parlare a nome degli altri anche in questo caso.
Invece di farmi iniziare a spammare gif a caso XD mi blocchi e magari dici cosa non ti è tornato. ;)

Giulia Cursi:
No, le scelte che prendo per mosse o altro le faccio in funzione del personaggio, è solo che a volte ho sentito il bisogno di non fare quello in cui Alina va forte, ma puntare su altro.
Poi comunque se qualcosa non va proprio ne parlo, difatti alla fine della sessione scorsa abbiamo parlato a lungo. ^^

Posterò il prossimo resoconto appena lo scrivo, annuncio intanto che sono riuscita a fare un sacco di cose. Adesso mi serve esperienza. u.u

Giulia Cursi:
Pagina 3

Questa sessione è stata un po' incasinata, perché finché non siamo usciti dalla prigione dei ricordi ogni scena era ambientata in un luogo diverso.
Purtroppo riprendo dopo diverso tempo che non scrivo, quindi segnerò i punti salienti.
Avrei voluto fare un riassunto più dettagliato, ma tocca trovare il tempo e la forza per riordinare le idee e in queste settimane non ci sono riuscita.

Mi ritrovo nel parco vicino all'orfanotrofio.
Cemento, un'altalena arrugginita e erbacce che crescono selvagge ovunque.
A terra c'è il cerchio di evocazione che avevo fatto per chiamare il Vento del Nord, alzo lo sguardo e vedo:
Anastasia con l'aria distrutta e con addosso solo calzini, mutande e una canotta.
Viktor coperto solo da un lenzuolo.
Aleksei poco più dietro messo come Viktor.
Stavo per maledire la salopette che ho addosso, che fa tanto bambina di campagna, quando cambio idea e ringrazio di essere vestita.
Imbarazzo e corro verso Ani abbracciandola, ho visogno di sapere che è reale.
Anche perché gli altri due potrebbero essere altri prodotti della mia fervida immaginazione.
E invece no, sono proprio Viktor e Alek.
Cerchiamo di metterci d'accordo su cosa fare quando il terreno si spacca e inizia a tremare, di conseguenza scappiamo perché figuriamoci se abbiamo voglia di vedere cosa esce fuori!

Il Keeper mi chiede "Alina sei sicura che quel giorno tu non abbia richiamato altro oltre al Vento del Nord?" io rispondo che no, Alina non è per niente sicura.
Mi segno questo dettaglio con l'intenzione di indagarlo più avanti.

Muovendoci è come se la scena cambiasse leggermente, in lontananza ci siamo io e Vik che andiamo verso il suo furgone.
È il girono in cui mi ha portata via dall'orfanotrofio.
Anastasia e Aleksei si avviano decisi verso il retro del furgone che è aperto e dove a detta del ragazzo si era nascosto per scappare.
Ani apre le porte e dopo aver detto "È ora che cresci ragazzo!" si alza la canotta e gli mostra le tette.

Lascio a Sonia lo spiegare perché Ani ha fatto questo.

Sta di fatto che improvvisamente è come se i ricordi di Alek si riscrivessero e l'Aleksei reale ricorda quella volta in cui Ani gli mostrò le tette.
Bene siamo nel mondo del metafisico magico, cerchiamo di non fare idiozie.

Non ricordo bene cosa sia successo poi, ma Alina si è ritrovata in un altro ricordo.

Aeroporto di Mosca.
Ho in mano un cartello con su scritto Anastasia.
Guardo Ani venire verso di me con aria stanca. Le chiedo perché non mi ha mai detto dei suoi incubi fino ad ora e lei risponde che era certa l'avremmo presa per pazza.
Mi sembra una spiegazione assurda, visto che sono stata adottata da un tizio che fin da subito ha sostenuto essere il Vento del Nord e io stessa sono tutto che normale.
Però la vedo che è insofferente, che vuole andarsene e cerco di calmarla.
La fermo appena in tempo prima che si butti di sotto, convinta che questo l'avrebbe fatta uscire dal sogno.

Manipolare 7-9 e lei accetta di non farlo.

Magari funzionerebbe anche, manon voglio vederla morire! Nemmeno per finta!
Inizio a guardarmi intorno, osservo ogni dettaglio per trovare tutte le incongruenze con i miei ricordi, voglio vedere oltre la magia e sapere se stiamo tutti bene.

Use magic e faccio 6, uso un punto fortuna perché sono stanca pure io di stare a girare in tondo.

Ho la netta impressione di aver già visto passare quel gatto nero... un gatto in un aeroporto?!
Apro gli occhi per un attimo, vedo che noi siamo nello stesso scantinato e dormiamo, vicino a me c'è Olga e ha una piccola ferita sulla testa, come se qualcuno l'avesse colpita.
Riferisco tutto a Ani e poco dopo sentiamo le voci di Viktor e Alek che ci chiamano.
Sono riusciti a scappare e a svegliarci! YAY!
prendiamo Olga e andiamo via a casa di Ani, una volta lì la donna con un aiuto crea un portale nel salotto per raggiungere Diego.
Diego è seduto sotto un albero in mezzo alla neve, sembra stare bene.
Momento di felicità di tutti e siamo tutti assieme.

In questo momento chiedo agli altri se posso fare una scena veloce con Alek, perché voglio dare una smossa al rapporto tra di loro.

Prendo Alek per mano e ci chiudiamo in una stanza, ho una domanda importantissima.
Gli raccondo del ricordo in cui ero in stanza, c'era lui nudo e arrivava Vlad urlando che lui mi ama.
Quella cosa non è mai successa nella realtà e io non mi sarei mai immaginata una cosa del genere, voglio sapere se magari...
E Alek dice "Ah... quindi lo hai sentito anche tu. Si, beh..."
No fermi tutti, lo guardo e gli chiedo se è vero.
E lui con tutta l'indecisione del mondo dice:
"Si, mi piaci." pausa "Una cosa del genere."
>.>
Gelo. Posso vedere la Regina delle Nevi che si copre con una pelliccia lamentandosi degli spifferi.
Cerco di capire bene cosa voglia dire, ma il succo è che sono tipo 5 anni che gli piaccio.
5 ANNI?! E non me lo ha mai detto!
Come ho fatto a non accorgermene e capirlo?!
Sto per dire qualcosa e lui mi bacia, senza preavviso.
Quando il bacio finisce gli dico che ci devo pensare su e che se mi bacia un'altra volta lo picchio! >.<

Con calma posterò anche l'ultima sessione, sto cercando di cogliere gli spunti degli altri per non far ristagnare la storia tra i personaggi e vediamo come va.
Ho fatto anche altri due tiri, ma non me li ricordo, aspetto di essere a casa perché dovrei averli scritti su un foglio. XD

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