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Topics - Simone Micucci

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Pattumiera / Ehi, allora The Pool?
« il: 2010-12-13 12:43:06 »
non me lo dici com'è andata?? XD

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È una bella mattinata quando partite.
La vostra iniziazione è iniziata a metà inverno ed è finita in un radioso e soleggiato aprile, ed ora, Fratello Zion, Fratello Wiley e Fratello Cornelius si preparano per la partenza dopo essersi a lungo visti e conosciuti durante questo periodo passato insieme e con gli istruttori.

Vi viene data la posta, gli ultimi consigli, le armi e la benedizione dei vostri istruttori.

Dopo pochi giorni raggiungete il primo ramo lungo il vostro tragitto (avete la posta ordinata "per Rami di consegna" e quindi sapete qual è un Ramo da visitare solo dopo aver guardato dove è indirizzata la prossima posta).

Passate nel ramo due giorni meravigliosi. Magari sposate una coppia. Probabilmente benedirete qualche bambino e darete qualche consiglio a qualche ragazzino che vi guarda con gli occhi lucidi per l'emozione.

Ripartite nuovamente, guardando nella sacca qual è la prossima posta da consegnare.
Eagle Point (c'è un sacco di posta. Per il sovrintendente August e per svariate altre famiglie...sembra un Ramo che negli ultimi mesi ha molto comunicato persino con Bridal Falls).

Fratello Wiley guarda la posta perplesso e il nome del sovrintendente August. Non può sbagliare.
È Eagle Point. È il ramo in cui è cresciuto.

(PS: quali sono le vostre reazioni?)

Eagle Point è un ramo abbastanza grande (conterà circa mille abitanti) ed è costruito alle pendici di un monte, circondato da svariati boschi, un lago, un fiume e campi.
Ci arrivate dopo 5 giorni di cavallo, quando ormai Maggio è alle porte. Lo spettacolo che vi accoglie poco prima dell'alba vi comunica serenità. Una serenità fatta di campi e boschi rischiarati dalla luce della luna e dal placido scrosciare del fiume.

Siete ancora abbastanza distanti (ci vorrà una mezz'ora per arrivare al Ramo, che è abbastanza in alto), quando il vostro vagare, il rumore dei cavali, spaventa due animali selvatici (forse lupi?) che stavano spartendosi qualcosa in riva al fiume.
Qualcosa di nascosto tra i cespugli.
Riuscite a notare quelli che sembrano bradelli di vestito.

Cosa fate?

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Pattumiera / Moreno, è il caso di parlarne?
« il: 2010-12-09 17:16:29 »
gli ultimi whisper (quello di Khana a Ezio e me, e quello di El Rethic a me) secondo me fanno percepire una spaccatura molto più grande di quella che credevo.

Ma che diamine è successo?

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Citazione
[p]Caratteristiche:
Acutezza 4
Corpo 5
Cuore 2
Volontà 4[/b]
La praticità prima di tutto (1d8)
Sono bravo con il fucile (2d6)
Sono un Cane (1d8)
Ho un buon senso dell’orientamento (1d6)
Lavorare mi aiuta a riflettere (1d6)
Voglio riuscire a capire gli altri (2d6)[/p][p]Relazioni:
I Cani (1d10)
Ezechiele, del popolo delle montagne (1d10)
Edith, la mia fidanzata (3d4)
Dadi disponibili: 1d4, 2d6, 2d8[/p][p]Proprietà:
Il mio cappotto da Cane (2d6)
Il fucile con cui vado a caccia (2d6+1d4)
Il flauto di legno di Ezechiele (1d8)
Un ritratto di Edith (2d6)
Un coltello (1d6)
Un cavallo (1d6)
Una pistola (1d6+1d4)[/p]


Citazione
Nel conflitto di iniziazione vorrei che smettesse di considerare il cappotto solamente come un fardello


Ok, proviamo.
PS: questo è un conflitto a rovescio, un conflitto per cambiare! Tu farai la parte dei dubbi del tuo pg, della sua volontà di considerare il cappotto SOLO come un fardello, io invece prenderò la parte degli eventi che dovrebbero farti cambiare idea, che dovrebbero iniziare a fartelo vedere ANCHE come qualcosa di DIVERSO da un fardello.


Procedono le giornate di addestramento al Tempio dei Cani. È una primavera lunga e soleggiata e i vari istruttori a Bridal Falls stanno istruendo quella manciata di ragazzi che diverranno i futuri Cani.
Si susseguono lezioni di tiro al bersaglio, lezioni di scritture, lezioni di teologia (coadiuvata dalle basi di lettura e scrittura per chi non le conosce), lezioni di atletica e lezioni di pazienza.

E in mezzo a queste ci sono anche momenti rilassati e momenti in cui, semplicemente, gli istruttori parlano con i futuri Cani.

È uno di quei momenti, poco prima del pranzo, che vieni chiamato, Fratello Cornelius, a fare due chiacchiere con il consiglio degli istruttori.
Hanno una piccola sala apposita, arredata da poche spartane sedie, un tavolo semicircolare (nel centro del quale siedi tu, e nella semicirconferenza i 5 istruttori che più stanno a contatto con voi futuri Cani).
Probabilmente si tratta di un piccolo ex fienile.

C'è un vago odore di cavallo, visto che tu e uno degli istruttori siete reduci da una cavalcata.

Dopo averti serenamente fatto sedere (nessuno è severo all'inizio di queste chiacchierate, c'è sempre un clima di serenità, quasi confidenziale) Hiram, l'istruttore, si va a sistemare al suo posto, all'estremità del semicerchio.
Gli altri quattro sono già seduti. Al centro del semicerchio il più anziano tra gli istruttori (l'Ex Cane con più anni di servizio) ti guarda sereno.

«Allora, Cornelius. Mi stanno dicendo tutti un gran bene di te, siamo molto soddisfatti di quanto ti stai impegnando.»

appoggia il cappello sul tavolo per grattarsi la testa dubbioso

«Eppure...eppure figliolo vediamo un'ombra nel tuo cuore. Sei spesso da solo, in disparte, isolato dagli altri. Dicci...c'è qualcosa che ti turba?»

170
Citazione

Caratteristiche :

Acutezza : 5d6
Corpo : 3d6
Cuore : 2d6
Volontà : 5d6

Relazioni :
Cornelius [1d6] : semplicemente il mio Salvatore
I Cani da Guardia della Vita [1d8]

Tratti :
"Sono un Cane, adesso devo essere il migliore" [1d10]
"Sono bravo nella caccia quindi a colpire un bersaglio in movimento" [1d6]
"Appartengo al Popolo della Montagna, il peccato fà parte di me" [1d10]
"Sono stato posseduto e mi dò la colpa, non sono stato abbastanza forte" [1d6]
"Sono freddo e a volte distaccato" [2d4]
"La Fede è la mia unica compagnia" [2d4]

Proprietà :
Fucile [2d8+1d4]: Questo grande fucile di ottima fattura è stato l'unico regalo che ho ricevuto da quando io ricordi, è arrivato un giorno al Tempio, speditomi da Cornelius, assieme c'era un semplice biglietto di augurio per la mia carriera da Cane, in allegato vi lascio un immagine

Pistola [1d6+1d4] : La pistola di ordinanza data ai Cani

Accetta [1d6] : Questa è l'arma che ha causato la morte dei miei amici e parenti, la porto con me anche se non la uso mai, è un segno tangibile del mio passato

Cappotto [2d6] : Questo capotto è di color marrone scuro, con sulla schiena il disegno che ho già allegato, un giorno l'ho trovato in mezzo a quelli spediti al Tempio dalle famiglie riconoscenti, si vede che è fatto con cura e attenzione, dev'essere scivolato in terra mentre ne cercavo uno, tirandolo sù e guardandolo ho capito che faceva per me

Dadi Disponibili : 4d6, 1d8

Conflitto di Iniziazione:
Desidero che Zion esorcizzi un Demone


È una fredda notte. Nonostante sia primavera e il giorno sia stato luminoso e caldo questa notte soffia un vento freddo e carico di cattivi auguri.
Stai leggendo nella tua stanza, quando senti bussare.
Apri la porta a Fratello Abraham, uno degli istruttori del tempio dei Cani. Ti guarda con sguardo comprensivo dicendo

«Fratello Zion. Cornelius mi ha parlato della tua situazione e di come hai dovuto sopportare il male dentro di te. Ho notato la sofferenza con cui porti certi pensieri dentro di te, che ti staccano dagli altri, e ho pensato di darti una mano»

ti invita a seguirlo (sto dando molto per scontato creando la scena, abbi pazienza, e se vuoi interrompermi in qualche punto fallo nel tuo prossimo post e riprendiamo da lì) fino ad una piccola stanza con al centro un letto nel quale è adagiata una bambina pallida.

la stanza è claustrofobica, piccola. Con una sola finestrella in alto dalla quale filtra una luce argentea.

«Oggi pomeriggio questa bambina è stata a contatto con un animale portatore di male. Un serpente. E qualcosa è entrato dentro di lei...sta delirando da oggi pomeriggio, ha la febbre alta, e parla in una lingua che non dovrebbe conoscere...penso che vedere la situazione dall'esterno ti aiuti ad affrotnare i tuoi demoni»

ti mette una mano su una spalla mentre la bambina febbricitante balbetta un paio di parole in una lingua sconosciuta.
Cosa fai?

171
Citazione

acutezza 4
cuore 5
corpo 3
volontà 5

tratti:

più che la fede mi affido al buon senso 2d6
a sparare non me la cavo male 1d8
l'esperienza degli altri non mi incute rispetto (nel senso non rispetto i saggi e gli anziani) 1d8
non sono proprio empatico con i cavalli 1d4
ho un debole per il gentil sesso 1d6
non sto zitto quando dovrei 1d6

relazioni: rimanenti 2d6, 1d8
mia madre, povera donna (per avere un figlio come me) la serbo sempre nel cuore 2d6 (mi piace metterla nella scheda)
Ben: amico e compagno di corso a Bridal Falls 1d8
i cani 1d6

oggetti:

la mia pistola: fregata al mio compagno di corso con una scommessa vinta barando. sappiamo entrambi come è andata e per questo ci vogliamo bene ancora di più: 1d6+1d4

la foto della mia famiglia. stropicciata e strapazzata ma la porto sempre con me: 1d4

il mio cappotto: sono ricamati molti animali delle mie parti che vivono intorno al grande albero della vita prosperando intorno ad esso. un serpente si attorciglia attorno ad un ramo un po' più secco degli altri a ricordarmi che il marcio è sempre pronto ad assalire ogni paradiso (i miei amano i simbolismi) 2d6

voglio imparare a nuotare!



Bè, iniziamo:
PS: siccome siamo in un PbF mi prendo qualche libertà in più per ragioni di tempo raccontando qualcosa che dovresti far te (sei incoraggiato a far lo stesso con i PnG). Se qualcuno ha qualcosa da ridire lo faccia notare. ^^

È una giornata di sole battente e le lezioni erano un pò troppo noiose, quindi tu e Ben ne avete approfittato per una piccola fuga.
Siete arrivati in riva al fiume, in un punto in cui è particolarmente largo, dove la corrente è forte (anche se non troppo, non sono mica le rapide del niagara ^^) e l'acqua assume un'apparenza rinfrescante.
Ben fissa l'acqua con aria accaldata, si asciuga la fronte con una manica, quindi butta a terra la giacca ed inizia a sbottonarsi la camicia.

Poi si gira a fissarti "Che fai? Non ti fai un bagno?"

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Tronk l'ho già reclutato a forza.
Chi altro c'è?

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Dunque, ispirato dal ritrovamento del manuale di Trollbabe sto organizzando una partita e chiedo un consiglio agli esperti per quanto riguarda le serie dei conflitti.

Posso fare conflitti che si risolvono vincendo o perdendo 3 serie.
Posso fare conflitti che si risolvono vincendo o perdendo 2 serie.
Posso fare conflitti che si risolvono vincendo o perdendo 1 serie.

Quando, nella vostra esperienza e per i vostri gusti, è meglio applicare le varie serie? Come fate ad individuare se il conflitto è da 1 serie o da 3?

174
immaginate un grande territorio fatto di tante lande, un pò come i planisferi fantasy, dove i vari stati sono tematicamente diversificati.

Ora immaginate che questa lande siano virtuali e si chiamino forum.
Ci sono le jungle infestate dai troll della tana del goblin (e i capi delle città stanno recentemente bandendo i troll dai loro confini, almeno temporaneamente).
Ci sono le montagne brulle e perigliose di Gi-Dierit'Alia, c'è la tana del drago, che a dispetto del nome è un posto tranquillo. Ci sono le carovane di gente che gioca stanziate nei terribili e scomodi territori di vanilla.

E adesso immaginatemi, munito di bastone, che attraverso queste lande. E mi chiedo: "quand'è che si smette di essere uno di quelli che fa domande per iniziare ad essere uno di quelli che da risposte?".

Roberto Grassi risponderebbe "quando hai studiato il manuale del narratore di Levity" (scusa Rob, ma la tentazione era troppo forte =P ).
Le domande non smetti mai di farle, quantomeno a te stesso (ovviamente se sei una persona curiosa e aperta), ma le risposte....eh, quelle ce le hai quando inizi a farti una tua idea di come gira il mondo. Forse non sono davvero risposte, diciamo che sono più pareri e riflessioni che vengono fuori a questo viandante virtuale quando incrocia il proprio punto di vista con quello di qualcun altro.

Qualche giorno fa ho scritto dei miei gusti sulla conversione di meccaniche in fiction.
Quel discorso era nato da alcune riflessioni sull'arbitrarietà del master nel gioco tradizionale.
E guarda caso, pochi giorni dopo spunta fuori un discorso simile su gdritalia che entro breve cambia leggermente per andare a trattare della differenza che passa tra le "Regole" e la "Fiction".

Per fare un'esempio di alcune narrazioni di AiPS e di come io giocatore non verrò penalizzato se il mio personaggi subisce qualche avversità. Io sono liberissimo di narrare come salvo la mia bella rompendomi un braccio, o rovinando giù per una discesa rocciosa, senza trovarmi con una penalità di 3 al prossimo conflitto perché ho un braccio rotto. In sostanza non vado a perdere influenza IO GIOCATORE, anche se il personaggio subisce delle conseguenze IN FICTION poco piacevoli.

E allora qualcuno mi ha fatto una domanda innocente. Probabilmente un'obiezione che gli pose qualche giocatore, o un problema riscontrato al tavolo.
Mi ha detto:
Citazione
A difesa del fatto che le "cose" della Fiction, dovrebbero avere un aggangio nella meccanica, è dovuto al fatto che ciò che non ha effetto in termini di gioco, allora non ha effetto nella Fiction...praticamente qualsiasi cosa venga narrata e non abbia effetto in termini di gioco, allora può essere ignorata come se non fosse mai accaduta: il tuo personaggio viene frustato? Lo ignoro e faccio qualcos'altro (non "stringo i denti", lo ignoro come se non accadesse); ti si è rotta una spalla? Uso il braccio senza problemi; ti tieni a malapena in piedi? Continui a far tutto senza nessun problema; eccetera, eccetera.


Io sorrido a leggere questa "obiezione" (il mio interlocutore è stato di mente molto aperta, capendo perfettamente le mie spiegazioni successive). Perché? Se non accade in gioco non ha effetto sulla fiction....come se la fiction NON fosse una parte importantissimi del gioco.

Eppure la sua obiezione è valida.
A volte ci troviamo a giocare con dei giocatori (sopratutto giocatori esperti di tradizionale...i master di tradizionale questi problemi sembrano averli in percentuali minori) ai quali serve di sapere un'informazione tipo "hai subito 3 danni alla gamba destra, che si rompe. Riduci la tua velocità a 2, inoltre se non ricevi cure mediche di grado Elevato entro 3 giorni ti va in cancrena e perdi altri 1 HP a giorno", altrimenti sono convinti che il personaggio non subisca ripercussioni di alcun tipo.

Premesso che questo tipo di gioco NON è sbagliato, ma è sbagliato applicare questo ragionamento in tutti i giochi.
In realtà in tutti i giochi di ruolo noi giochiamo principalmente per la fiction. La produzione di fiction è una prerogativa del gioco, non può essere bypassata ed è assolutamente deleterio confondere le REGOLE con la FICTION.

In realtà nella maggior parte dei giochi noi non le confondiamo. Faccio due esempi beceri, sperando che sia comprensibile dove voglio arrivare.

In d&d 3.5 non c'è scritto che se vado in giro saltellando a piedi uniti ho una riduzione di velocità. Eppure io non mando in giro il mio PG saltellando a piedi uniti come fosse Snoopy. Perché? Da regole potrei. Perché non mi piace.

In D&d 3.5 le cariche (a differenza della corsa) non stancano il PG e possono essere fatte all'infinito. Eppure io non mando in giro il mio PG costantemente a movimento doppio. Perché? Potrei. Perché non mi piace.

Vampiri - c'è scritto che un personaggio con forza 4 + Potenza 2 può sollevare un motorino sopra la testa, eppure io non mi presento all'Elysium con il motorino sopra alla testa, anche se da regole potrei. Da regole del mondo di gioco intendo. Che poi è mancanza di buon gusto o violazione della Masquerade è un'altra questione.

Ora, per chiarezza, chiamerò questo gusto particolare che non mi fa andare in giro saltellando "Coerenza con la Fiction" (termine che ho inventato ora, non so se esiste già e probabilmente non è un buon termine, ma cercate di essere clementi).

La Coerenza con la Fiction è quello che ci aspettiamo da una data situazione in un dato setting, ed è compito di tutti i giocatori (master compreso) rispettare questa coerenza. Come? Seguendo il proprio gusto estetico e sforzandoci di fare quello che ci piace.

In AiPS avere una gamba rotta cosa significa? Non hai un valore di velocità dimezzata, ma se stai giocando una serie realistica (e non hercules) vedrai che non andrai in giro a correre, a saltellare, a fare acrobazie (a meno che non ci sia un qualche elemento di fiction che lo giustifica; magari hai bevuto la pozione di Asterix. O magari il tuo PG si rigenera), perché se poco poco ci provi gli altri giocatori (i GIOCATORI, non i PG) ti guarderanno strano, chiedendoti "ma...tu non avevi una gamba rotta? Non puoi correre"
e tu cosa gli rispondi? «Ah, frega sta ceppa. Mica c'è un valore di velocità! Faccio quello che voglio. Anzi sai che faccio? Volo! Mica ci sono regole che mi dicono che non posso volare!!»

Se si è deciso per tenere un certo tono e il PG si rompe un braccio, ma un giocatore semplicemente lo ignora quel giocatore sta rovinando la coerenza con la fiction di tutti. Se la cosa infastidisce (e dovrebbe, perché rompe le premesse che TUTTI si sono dati) gli si farà notare.

Io me ne sono accorto quando abbiamo giocato una serie sui supereroi.
Uno di loro era invulnerabile e capace di generare esplosioni. E nessuna di queste due capacità era un Vantaggio. I suoi vantaggi erano "Sbruffone" "Il Mio Maestro" e "Mia Cugina". Il fatto che fosse invulnerabile e che potesse generare esplosioni erano tutta Coerenza con la Fiction!
Normalmente i personaggi sanno camminare e correre, se hanno una pistola possono sparare, se hanno le ali volano, possono soffiare su una candela, possono bere l'acqua dalla fontana. Lui poteva anche generare esplosioni ed era invulnerabile. Semplicemente usare o meno queste sue capacità non gli portava alcun vantaggio nei conflitti, era molto più interessato a far vedere i suoi legami e il suo caratteraccio.

In un gioco come AiPS sta ai giocatori, alla loro maturità e ai loro gusti portare in fiction gli elementi che ritengono interessanti. E sta a loro stessi salvaguardare la loro Coerenza con la Fiction.
Per una qualsiasi persona "profana di gdr" che gioca ad AiPS è normalissimo che se il suo Protagonista si rompe una mano poi quella mano NON LA USA. Eppure ci sono dei giocatori che hanno bisogno di veder scritto "-2 ai tiri per colpire se hai una mano rotta". Ne ho incontrato solo uno nella decina di serie che ho fatto e dopo che si è scontrato un paio di volte con il MIO gusto per la fiction (alla quale tengo particolarmente) ha capito che doveva rispettare determinati criteri di realismo, come concordato all'inizio.

Ripeto: in realtà questo gusto lo applichiamo costantemente, ma senza rendercene conto. È lo stesso gusto per la fiction che in d&d4 non ci fa andare in giro nudi dentro una tormenta di neve (tanto non ci sono le regole per morire assiderati), a meno che, per ragioni di fiction, il nostro PG non è in grado di resistere nudo a quelle condizioni (magari è un prode eroe barbaro e gli spiriti della natura non lo fanno congelare).
È lo stesso gusto che ci fa "parlare strano" quando interpretiamo un nobile di palazzo "che ha l'urgenza di conferir con lor signori, onde potervi esporre lo mio problema et consegnarvi remunerativa ricompensa se lor signori riuscissero a risolverlo". ^_^

Solo che si applica anche ad altri eventi, come "ti rompi un braccio" o "perdi la tua spada".

Faccio l'ultimo esempio: qualcuno mi disse che in AiPS se hai un'arma da fuoco oppure no non cambia niente. E io gli risposi che invece cambia tutto. Non cambiano le TUE (del giocatore) possibilità di avere voce in capitolo, ma cambia tutto quello che puoi fare.

AiPS - Sei un debole impiegato e in un vicolo di notte ti assalgono 5 teppisti. Non hai armi con te. Hai possibilità di mettere un conflitto per farli scappare spaventati? O per ucciderli?
E invece la stessa identica scena non cambierebbe radicalmente se tu fossi armato di una pistola?
Non cambierebbe radicalmente se tu fossi zoppo e disarmato? Potresti scappare? Certo, ancora si, ma di sicuro non a piedi. ^^
E se tu fossi capace di generare esplosioni e invulnerabile le poste possibili non sarebbero diverse?

LA FICTION È INDISPENSABILE, anche se qualche volta le gente se ne scorda e crede che "anche se è fatta di fuoco ed esplode se non fa 10d6 non è un'Esplosione di Fuoco".

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Gioco Concreto / Ecco perché non mi piace Montsegur
« il: 2010-11-24 23:06:35 »
Ecco, metto un titolo del genere così la gente accorre inferocita a difendere il gioco. In realtà l’argomento parla di altro. =P

Scherzo, indirettamente parla proprio di questo invece.
Tutto è iniziato uno o due giorni fa, da una serie di discussioni infinite su un altro forum. Io non partecipavo finché non è entrato un argomento che mi è caro, cioè la gestione dell’arbitrio del master.

Sull’argomento dell’arbitrio del master mi sono dilungato in una mia personale disquisizione, sulle mie esperienze e le mie riflessioni. Chi volesse leggerlo può tranquillamente chiedere che glielo passo.

Comunque grazie a quell’argomento ho dovuto fare un’autoanalisi personale, andando a cercare quali sono i momenti di maggior soddisfazione per me durante la giocata.
E credo di aver individuato uno schema comune.

Io adoro trasformare “dati meccanici” in fiction. Mi piace tantissimo AiPS, quando si scoprono le carte e si vede chi vince e chi perde e viene il momento di dover narrare come.
Adoro incorporare i tratti nei rilanci quando gioco a CnV. Per me è proprio un momento di soddisfazione vedere un bel rilancio che incorpora tratti in modo elegante, oppure che riesce a incorporare più di un tratto insieme.
Mi piace tantissimo la creazione dei personaggi in Fiasco. Mentre la “risoluzione delle scene” mi dice molto poco.
Allo stesso modo le scene di Rivelazione di Sporchi Segreti sono un vero e proprio momento di goduria ludica. Si estraggono i personaggi, si tira la relazione…et voilà. Bisogna andare a toccare la fiction per includere quei risultati.

(Al contrario trovo noioso il processo inverso. Quando devo convertire la fiction in dati numerici. D&D, ti cade addosso una torre…quanti danni sono? Mondo di Tenebra devi scappare da un toro inferocito, quanti successi ti servono? Quanta forza dovrebbe avere un toro inferocito? 5? Come Mike Tyson? Allora 6, come un elefante? Conta un cazzo di niente? Mah)

In Cthulhu (Chaosium mi pare, quello d100) c’era un sistema di creazione del PG che adoravo. Non bisognava pensare a niente prima, tu tiravi le caratteristiche e intanto creavi il pg per giustificarle.
Tiro per la Forza. Molto bassa. Mmm, forse sono un bimbo, forse sono molto anziano. Magari malato.
Tiro per la Taglia. Alta. Sono quasi 190cm. No, non sono un bambino. Magari sono un vecchio, o magari non sono in salute.
Tiro per la Costituzione: alto. No, ho una salute d’acciaio…mi sa che quella forza bassa è dovuta a una cicatrice, un dolore costante che mi impedisce di usare la mia forza fisica. Si! Sono un uomo d’azione. Alto, grosso, tormentato dai reumatismi di vecchie cicatrici. Mi piace.
Poi tiro per l’intelligenza. Alta.
Tiro per l’Educazione. Normale per il 1930. Scuole indispensabili. Poi probabilmente ho lavorato. Persona sveglia…direi che ho lavorato in mare, come marinaio, uomo di fatica, tutto fare. Ho spesso accompagnato ricercatori, magari proprio il PG di tizio.

Mi divertivo un casino a fare i PG in quel modo.
A quanti capita la stessa cosa? Di provare gusto e soddisfazione quando bisogna adattare la propria creatività ai paletti imposti dal gioco.


E grazie a questa recente riflessione credo di aver individuato una cosa che mi manda in bestia di Montsegur. Riconosco che è un signor gioco. Mi piace giocarci (ci ho giocato ben tre volte ^^), ma mi manca la componente “meccanica” da tradurre in fiction. Non lo reputo un difetto del gioco, ma è, forse, qualcosa che non mi ha mai fatto scattare nei suoi confronti quella sensazione di “ma che figata!!” che ho provato con altri giochi (o con alcuni momenti di questi).

Ne ho discusso con la mia coscienza, che mi ha detto che quella componente meccanica da tradurre in fiction potrebbero essere le tre domande, che probabilmente, oggi che ci ho ragionato, non ho mai davvero esplorato adeguatamente. Nota per il futuro: prossima partita di Montsegur dedicarsi di più alle domande.

176
Gioco Concreto / Regola 0 - tutti i giochi sono uguali
« il: 2010-11-23 15:47:50 »
È in whisper perché voglio parlarne specificatamente con te, almeno in questa prima fase.

E ne parlo qua perchè sulla tana è oggettivamente impossibile.

Se ho capito bene sostieni che la regola 0 fa coincidere il master con il system, rendendo i giochi tutti uguali, si, ma solo per 1/5, essendo il system soltanto un componente su cinque dell'exploration.

Prima di continuare vorrei sapere se la mia mente da contadino ha capito bene. ^_^

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Generale / Heavy Metal Guy
« il: 2010-11-22 23:16:18 »
non lo conoscevo....che figata. XD

Tipo un cassiere metallaro!

XD

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EtrusCON 2011 / [CON] EtrusCON - Montecatini
« il: 2010-11-17 23:35:07 »
Segnalo questa CON per tutti gli interessati: EtrusCON; facendo notare che il DrZero della Tana del Goblin non è il Dr. Zero di GcG.

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Gioco Concreto / [NCaS] - I papiri di -Spiegel-
« il: 2010-11-13 09:21:23 »
Per qualche strana ragione negli ultimi mesi mi son trovato spesso nella situazione di dare consigli e pareri su NCaS, sulla sua ambientazione, sulle sue meccaniche e su partite andate più o meno bene. Rischiando addirittura di passare per uno che ci capisce qualcosa.
Fatto sta che mi son trovato a spargere per la rete post titanci, e in un'ultima discussione mi son reso conto che qui su GcG non ci sono molti discorsi del genere, quindi ho deciso di mettervene a conoscenza, raggruppandoli qua.

Chiunque voglia contribuire con sue riflessioni, con sue partite, con sue esperienze, con sue idee, in modo da allungare il papiro è il benvenuto sul topic.

Idem se avete fatto interventi per la rete potete ricopiarli pari pari qua, magari inserendo il link di provenienza per evitare che determinate riflessioni vengano decontestualizzate.

Ok, cominciamo

180
non su GcG, ma qua su gamesacademy si stanno organizzando.
Io son interessato ad aderire.
Altri? XD

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