Ecco cosa è successo

I cani arrivano in città e subito capiscono, parlando con il sovrintendente e un anziano del posto, che la famiglia di fratello Virgil traballa pesantemente. Decidono quindi di andare a fargli visita, giusto per capirci un po' di più.
Arrivati alla casa trovano il figlio maggiore di Virgil, Cyrus, intento a far legna. Sotto richiesta dei Cani, li fa accomodare e chiama il padre.
Questo, interrogato, si limita a dire che i figli hanno qualche problema ad accettare la nuova moglie, sorella Medea, e la figliastra, sorella Sabina, e minimizza dicendo che in paese fanno sembrare la faccenda più grande di quanto lo sia davvero.
Ovviamente i cani non se la bevono e decidono di parlare coi figli. Il tono che usano per riferirsi alla matrigna e alla sorellastra non piace affatto ai nostri che subodorano la situazione ("il padre è debole e questi fanno i cazzi che vogliono"). Fratello Roland, uno dei cani, usa parole pesanti per riportare al loro posto i figli di fratello Virgil e li fa uscire dalla stanza. Decidono di andare a parlare con sorella Medea e la figlia Sabina. Questa, chiusasi in una gabbia di silenzio, raramente esce dalla camera da letto e schiva persino il tocco della madre. L'immagine di cosa possa essere successo comincia a prendere forma nella mente dei giocatori.
Quando i cani entrano nella stanza di Sabina però questa si scioglie e scoppia a piangere rispondendo alle domande dei giocatori con monosillabi.
Tutto è chiaro.
"Andiamo a prendere i due fratelli".
Peccato che nel frattempo siano spariti. Il padre afferma di averli visti allontanarsi verso la foresta. "Pare stessero andando a caccia... abbiamo un vecchio capanno non molto distante da qui".
I quattro saltano in sella ai cavalli e li lanciano al galoppo.
Arrivati nei pressi del capanno, i ragazzi si accorgono dei cani e scatta una breve fuga culminante con uno dei fratelli ferito alla gamba da un colpo di pistola di un cane (serata ricchissima di dadi pessimi per il sottoscritto).
I due vengono legati per i polsi, privati dei cavalli (l'odio del gruppo verso i due nel frattempo è cresciuto a dismisura), portati in città e rinchiusi in cella.
Cyrus e Hiram confessano senza troppi problemi e senza lasciar trasparire il minimo senso di colpa, ma solo paura: sono giovani e non hanno alcuna intenzione di morire. I cani se ne sbattono bellamente.
Fratello Virgil implora pietà per i figli, appoggiato dal sovrintendente.
"Sono ragazzi, non hanno ucciso nessuno! Possono cambiare! Io stesso vedrò di essere più severo nell'educarli!"
Non serve a nulla, i cani hanno deciso: vanno giustiziati.
I quattro chiedono al sovrintendente di allestire un patibolo in piazza. L'uomo irritato decide di lavarsene le mani. Ne approfitto per stuzzicare i giocatori.
"Questa comunità ha già sofferto abbastanza, MI RIFIUTO... cos'è, volete ammazzare anche me per questo? Fate pure."
I cani fingono di non sentire, prelevano i due ragazzi e li portano nel cuore della foresta. Dopo essere stati fatti inginocchiare, Cyrus scatta in piedi e tenta una inutile fuga. Viene centrato tra le scapole da un colpo di uno dei cani.
Fratello Hiram piange e singhiozza, chiede pietà, promette che non lo farà più, che è pentito. Un altro dei cani gli fa saltare la testa. (durante questa scena parte What Must Be Done in sottofondo. brividi)
https://www.youtube.com/watch?v=UFTd1DrkOMII cani riportano i corpi dei ragazzi a Virgil, così che possa seppellirli. Parlandogli, questo si fa scappare un paio di frasi inquietanti: rendo chiaro che nel dolore, alla ricerca di un capro espiatorio, nella sua testa sta prendendo forma l'idea che la colpa del cambiamento e della morte dei figli sia di Medea e Sabina. Col tempo Virgil cambierà e farà del male a moglie e figliastra, fino ad ucciderle.
I giocatori non sanno come prendere la faccenda e alla fine decidono di lasciare la città così.