Gente Che Gioca > Sotto il cofano
[ Elar ] Commenti post-lettura
Niccolò:
immagino che si debba giocare con una certa "advocacy"...
tu che l'hai letto: cos'è che ti spinge a giocare con advocacy? c'è qualcosa?
Moreno Roncucci:
Simone, ti ricordi se durante la partita, le cose narrate (il contenuto della SIS, o della fiction se preferisci) modificavano il gioco reale al tavolo?
Per esempio, qualcosa tipo "se sei più in alto hai un +3", "se usi un oggetto improvvisato puoi tirare i suoi dadi" "se fai un escalation a sparatoria tiri anche Volontà", "se elimini un comprimario durante il flashpoint aggiungi un carta", "se hai una scena nel tuo set personale recuperi un uso di un tratto", "se usi violenza fai un tiro, se usi perfidia ne fai un altro", etc.?
Alessandro Piroddi (Hasimir):
Moreno, io posso dirti che da manuale quando fai un conflitto se narri cose "pertinenti" gli elementi detta tua scheda (poteri, abilità, equipaggiamenti) ottieni dei bonus.
Per cui in teoria si, esiste il concetto di narrazione tattica.
Niccolò:
mmmh, no: quello che descrivi è narrazione "tematica"...
la narrazione "tattica" è più legata a quello che sta succedendo, non a quello che c'è scritto sulle schede...
Alessandro Piroddi (Hasimir):
mmm... tipo: io su scheda ho il tratto "pistola" ... tu narri qualcosa, io dico "no, voglio che succeda quest'altra COSA" e nello spiegarti COSA io ci metto dentro che il mio PG in qualche modo usa la sua pistola.
Il GM giudica la cosa pertinente, ed io mi becco +1 carta da pescare nel conflitto.
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