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La mini-rivoluzione dei Nanogame RPG

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imbrattabit:
Chiaro che i nanogames sono molto più ridotti, il mio era più che altro un raffronto di concetto rapportato ai tempi: l'idea di fare un gdr il più minimale e portabile possibile. Era il '95 ed i concetti che esprimete erano sconosciuti (in Italia poi). Si asciugava soltanto il design, ancora non si arrivava a pensare di cambiarne l'ottica, tanto che quei prodotti venivano considerati indie.
A mio parere quello fu un primo passo verso concetti che si sono affermati dopo, come quelli di concentrare le regole e ridurre al minimo l'impatto iniziale (per questo non capisco che intenda Hasmir con "molte pagine da leggere, un sacco di regole" erano tutto il contrario).

Non so quale fosse il successo sperato a detta dell'editore l'obiettivo di sicuro non era farci i soldi (non sarebbe potuto essere altrimenti), la bassa tiratura si è esaurita in breve ma nessuno si immaginava qualcosa di diverso da un flop, sebbene non "poderoso".

PSa mio avviso un non appassionato di gdr non ci si appassiona neanche con un regolamento di mezza pagina.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: lollapalooza - 2013-06-13 11:17:13 ---PSa mio avviso un non appassionato di gdr non ci si appassiona neanche con un regolamento di mezza pagina.

--- Termina citazione ---

Può piacere o non piacere, ma c'è una bella differenza tra dire "ehi, vuoi provare? Ci mettiamo solo 3 ore a fare le schede, poi la settimana prossima giochiamo" e "ehi, vuoi provare? Ci mettiamo solo 10 minuti a spiegarti come funziona".

imbrattabit:

--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2013-06-13 11:37:30 ---Può piacere o non piacere, ma c'è una bella differenza tra dire "ehi, vuoi provare? Ci mettiamo solo 3 ore a fare le schede, poi la settimana prossima giochiamo" e "ehi, vuoi provare? Ci mettiamo solo 10 minuti a spiegarti come funziona".

--- Termina citazione ---

Verissimo.
la cosa facilita molto l'impatto iniziale, per un obiettivo divulgativo (che poi è anche nell'idea dei progetti di cui parliamo) è senz'altro un approccio indicato (chiaro, va bene anche per altri scopi).
Ho solo il dubbio che, una volta afferrato il concetto, basti la semplicità per trasformare un non appassionato in un appassionato di gdr.

Simone Micucci:
No la passione nasce dalla persona, e persone diverse si appassionano per motivi diversi.

Ma la semplicità di base di alcuni giochi permette un approccio diverso con il pubblico, che fondamentalmente prima non esisteva o era estremamente raro.

Oppure era un approccio che io all'epoca (quando non conoscevo alternative) ritenevo "poco onesto". Cioè saltare tutta la fase di preparazione dei personaggi e dell'avventura per far giocare un personaggio già fatto con un modulo già scritto...

Alessandro Piroddi (Hasimir):
32 pagine A6 sono "tante pagine" per chi non è iniziato ai gdr e si sente proporre "dai facciamo un gioco".

Allo stesso modo, 32 pagine A6 di regole regoline e regolette (no perchè hai Forza Destrezza e Costituzione, la spada causa 1d6 danni, però il GM deve tenere a mente che) sono "tante regole".

Questo intendevo.
Se poi consideriamo che moltissimi fra i gdr indie hanno di base la medesima lunghezza o meno, davvero non ha senso paragonare i "Giochi del 2000" con gli attuali nanogames.

Questo senza nulla togliere a, come Eugenio faceva notare, il pionieristico sentimento di voler (già nel '98) offrire un gioco "minimale".

La mia notazione di "flop" era solo una risposta alla domanda di Mattia sul come mai una simile innovazione (per l'epoca) non avesse riscosso successo, ma anzi (come testimonia lo stesso Angiolillo altrove) aveva fatto storcere moltissimi nasi e prendere per matti i fautori del progetto.

Mentre la risposta di Moreno (IMHO) penso scaturisca più che altro da una discussione parallela, sulla Tana dei Goblin, dove al mio articolo la reazione diffusa è stata più o meno "Embèh? Noi nel duemille già lo si faceva, non vedo nulla di nuovo" ... che NON è quello che ha scritto Eugenio, ma siccome un pò lo ricordava ecco scattare il raffronto di Moreno.

Poi non sò.
Personalmente di là mi stò sforzando di evitare polemiche (e BAN >_<) dicendo l'ovvio (per me) ... cioè che non ci vuone una cippa a fare un parpuzio-light (4 regole incoerenti in croce e poi decide tutto il GM) mentre sti nanogame sono, cavolo, giochi coerenti e funzionanti spesso persino masterless!
Il tutto in un biglietto da visita, altro che 32 pagine A6 :P

Era invece sensato menzionare i Giochi Bonsai della DaVinci ... è un pò meno difficile fare un boardgame nello spazio di una carta da gioco (esistono millanta giochi QUASI piccoli così) però è certo un risultato notabile :)

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