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Parpuzio?!?
Giorgia:
Mentre tu hai risposto io ho editato il post (magari adesso è più chiaro)
Quindi la tua definizione di parpuzio è "in quella sessione di gioco il master, responsabile del mio divertimento, ha modificato a sua discrezione le regole del gioco"
--- EDIT ---
Inizio davvero a non capire ma a me sembra che i tuoi due ultimi post contengano definizioni diverse (nel tuo ultimo non fai riferimento alla regola zero)... vabbe aspetto e sento gli altri cosa rispondono
Niccolò:
parpuzio è quando si gioca così. a giocare così non modifichi davvero nessuna regola di gioco. semplicemente, scegli tu quali regole applicare, se applicarle, e come.
se quando un giocatore vuole che il suo pg scali una montagna il master hai la facoltà di rispondergli
1) ce la fai (decide lui)
2) non ce la fai (decide lui)
3) tira su destrezza, dimmi che risultato hai fatto e se hai fatto almeno 20 ce la fai (applicare una regola scritta nel manuale)
4) tira su destrezza, dimmi che risultato hai fatto che ti dico cosa succede (fingere di applicare una regola scritta nel manuale per poi decidere lui)
5) dimmi come vuoi scalare, che se mi piace la descrizione ci riesci (usare una regola non scritta nel manuale)
6) dimmi come vuoi scalare, che poi ti dico cosa succede (fingere di usare una regola non scritta nel manuale per poi decidere lui)
7) dimmi come vuoi scalare, ma se perdi abbastanza tempo e ti lamenti abbastanza per il quieto vivere ti dirò che ci riesci (usare una consuetudine nata nel corso di una vita di gioco)
8) ecc ecc
se il manuale di dnd nel vostro modo di giocare è li, nel punto 3), subordinato alla possibilità per il master di scegliere, in qualsiasi momento, uno degli altri metodi, che debba renderne conto o meno, è parpuzio.
per capire tutto il discorso devi capire che "il sistema di gioco" non è quello che c'è scritto sul manuale, ma quello che viene applicato al tavolo, che comprende anche tutta una serie di consuetudini reali ma implicite, tipo "non parliamo di stupri" o "se il dado cade dal tavolo si ritira sempre". parpuzio non è un manuale, è un sistema (che sia davvero di gioco o meno è argomento di discussione, secondo me no ma non mi scandalizzo se qualcuno lo considera un gioco). è una cosa che si fa tra persone, non una cosa scritta.
EDIT: in generale, cercare di capire qualcosa partendo dalla definizione è una partita persa. una definizione è un modo per separare una cosa da un'altra per le persone che già conoscono l'argomento e vogliono solo avere una separazione chiara. ma per capire l'argomento da zero non ti serve una definizione, ti serve una descrizione. e meglio ancora, ti serve riuscire a ricollegare questa descrizione a esperienze significative, e meditarci su.
Giorgia:
Da quanto dici io deduco che allora non posso applicare la definizione parpuzio ad un gioco, ma solo ad un modo di giocare e allora mi sa che non avevo capito niente prima (dato che lo definivo con esistenza della regola zero)
PS (anche un po' OT): le definizioni servono proprio a chi non conosce l'argomento per poter capire di cosa si sta parlando altrimenti la comunicazione è impossibile.
Moreno Roncucci:
Giorgia, Parpuzio non è una parola generata dalla rugiada del mattino. E' un termine che ho inventato IO e che quindi ha la definizione che gli ho dato io.
La definizione è: "il master dice cosa i personaggi vedono, sentono, percepiscono. I giocatori dicono al master cosa vogliono fare i personaggi, il master gli dice che cosa devono fare per provarci (tirare dadi, scegliere carte, parlare in character, spendere punti - il metodo usato volta per volta è a discrezione del master, anche se diversi manuali consigliano sistemi diversi), e poi una volta che lo fanno gli dice se ci riescono o meno, narra cosa succede e descrive le conseguenze"
Questa definizione è scritta nero su bianco in un thread (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,112) messo nell'elenco delle letture consigliate a chi vuole parlare ne forum di questi argomenti (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=4214.0). In pratica, un libro di testo per la "scuola" del forum. E non vai a dire al professore a scuola che no, "hanno mangiato" si scrive "anno mangiato" perchè hai visto qualcuno che scazzava e quindi "le opinioni divergono" 8)
(da qui il mio ruolo di "bacchettatore di chi sbaglia le definizioni nel forum", cioè di Big Model Watch: se non distinuiamo fra chi usa la definizione giusta e chi scazza, queste discussioni diventano una farsa. Come spesso avviene in altri forum dove si parla di queste cose ed è garantito e tutelato il diritto di tutti a dare la definizione che vogliono, invece di tutelare la correttezza e il senso delle discussioni)
Notare che è praticamente la stessa definizione data da Niccolò, parola per parola. Questo perchè Niccolò ha studiato. Altri no e sparano definizioni diverse.
Prima del parlare del perchè poi se ne parla come fenomeno sociale e come singole tecniche contemporaneamente, ti devo far vedere una figura:
http://big-model.info/
Cosa vuol dire? Che l'atto del giocare di ruolo non è un piatto e non è un puntino, ma è una serie di cose ciascuna contenuta nell'altra.
Se dici "lo attacco", cosa hai fatto? Hai detto una parola (ephemera) che è anche usate una procedura di gioco che attiva la possibilità di lanciare un dado (tecnica) che ha un corrispondente nella fiction nel fatto che il tuo personaggio ne attacca un altro (esplorazione) anche se in realtà siete amici attorno ad un tavolo che giocano e non stai attaccando nssuno (contratto sociale).
Ora, come fai a giocare senza una di queste cose? Prova a giocare stando zitta e muta (senza ephemera), con la gente che ti guarda senza capire cosa vuoi dire (senza tecniche), senza immaginare assolutamente nulla (senza esplorazione), o magari dicendo "ti attacco" alla prima persona che vedi per strada che manco ti conosce (senza contratto sociale)
Questo è vero per qualunque partita di qualunque gdr mai giocato da qualunque persona in tutto il mondo. E ti meravigli che sia vera per Parpuzio?
Che Parpuzio non sia un tipo di contratto sociale? Che non abbia effetto sulla storia? Che non ci siano tecniche che la mettono in atto? Che non cambi nulla su quello che avviene in gioco?
La cosiddetta "regola zero" è una confusa, pasticciata, ipocrita giustificazione per tutto questo. Ma si giocava così anche prima, si gioca così anche quando la regola zero nel manuale non c'è.
Perchè il sistema di gioco (l'insieme delle tecniche usate) non corrisponde al manuale. Il manuale non salta su per giocarsi da solo. Il manuale non gioca al tuo posto. Se una regola non la usi, cosa conta che sia scritta nel manuale? Non esiste nel tuo gioco, non c'è nel tuo sistema. E in nessun manuale trovi scritto "non far giocare le elfe a Mario", ma se al vostro tavolo è una regola, fa parte del vostro sistema di gioco.
Questo è un brevissimo bignamino, se vuoi approfondire, ci sono i link nel thread che ho citato.
[edit: crosspost con gli ultimi 4 post]
Moreno Roncucci:
Aggiungo una cosa, vorrei far notare un punto che a molti sfugge:
Questa parte della definizione:
"il master dice cosa i personaggi vedono, sentono, percepiscono. I giocatori dicono al master cosa vogliono fare i personaggi, il master gli dice che cosa devono fare per provarci (tirare dadi, scegliere carte, parlare in character, spendere punti - il metodo usato volta per volta è a discrezione del master, anche se diversi manuali consigliano sistemi diversi)...
è completamente scollegata da questa:
...e poi una volta che lo fanno gli dice se ci riescono o meno, narra cosa succede e descrive le conseguenze"
Il GM ASPETTA che il giocatore faccia quello che deve fare, ma non è detto che questo abbia la minima influenza sulla sua decisione. Il GM DECIDE cosa avviene, e l'esito dell'azione del giocatore è un "suggerimento" come tanti, che può ignorare.
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