Comunque capisco cosa intendi. Da qualsiasi esperienza di gioco si può imparare qualcosa. Io personalmente ho scritto parecchie volte delle mie esperienze con d&d e altro, e vi ho trovato dei concetti per me preziosi.
Il problema è che si poteva tranquillamente fraintendere il tuo thread come "Eccomi, comuni mortali, sono venuto a spiegarvi come si gioca", per i toni, l'argomento, e soprattutto il nickname e l'avatar (senza offesa eh, ma colorano quello che scrivi della saccenza e dell'antagonismo del personaggio).
Su questo forum abbiamo avuto la nostra buona dose di "Maestri", al punto che qualcuno è parecchio guardingo.
Riguardo all'argomento specifico della tua giocata, vorrei aiutarti, ma non so bene cosa dire. E' una cosa comune, con gli actual play. Si impara molto di più da una giocata che va male che da una che va bene.
Se intendevi osservare che se il GM rispetta certi principi si ottengono determinati risultati, hai ragione. E' uno dei fulcri del Mondo dell'Apocalisse. Se intendevi osservare che le interruzioni del gioco dovute a regole macchinose affaticano il gioco, hai ragione. E' uno dei fulcri di un sacco di giochi, come Fiasco. Se intendevi parlare di come dare delle linee guida al GM gli allegerisce il lavoro, hai di nuovo ragione, è materiale di Trollbabe, Cani nella Vigna, Mondo dell'Apocalisse.
Quindi, di nuovo, che tipo di osservazioni ti vengono in mente? Può essere tranquillamente che per qualcuno di noi siano cose che sembrano ovvie, perché esplorate già in decine di altri giochi, ma non tutti hanno le stesse esperienze.
Dimenticati di parpuzio, della teoria forgita e delle altre stronzate che son state accennate. Rimani su quello che è successo al tavolo. Fai attenzione al linguaggio del corpo degli altri, a quando esitano, a quando ti guardano per sapere cosa fare. A quello che dicono, come lo dicono. Che tono di voce usano, o parlano in prima o terza persona? Parla con loro, dopo la giocata. Parlate di cosa è andato strano, di cosa è stato fighissimo.