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[Bacchanal]Actual Play - Primo baccanale e primo thread "hard"

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Moreno Roncucci:
Uffah, il link a "Succeed the Proscenium" non è più valido. Per fortuna l'avevo salvato, faccio prima a fare un copia-incolla:

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And more importantly, the game totally passed the test. So I've made four or five very minor clarifications to the text, word changes really. I've changed the specified number of Wine dice in the materials list from "eight times the number of players" to "five times the number of players, plus an additional five." And I've written 369 words of player advice:

      Succeed the Proscenium

      In Bacchanal, you are thrust by dice to the fore of the stage to fabricate and describe scenes of erotic transgression. If this doesn't induce anxiety, and the game isn't with your lover alone, then you aren't doing it right.

      Know also that the other players are an initially interested audience to the scenes you'll describe, but that you'll need to work creatively and take risks to maintain that interest. In the heat of play it's easy to focus your efforts on the creative demands of the dice. But you'll lose your audience if you do. Playing Bacchanal well is a matter of preserving and developing the interest of your audience despite the dice.

      And so, some tips:

      · Don't begin your story with an elaborate, wine- and blood-drenched cannibalistic orgy. It's too difficult to repeatedly escalate the debauchery if that's what the dice demand. Give yourself circumstances on which you can build.

      · Don't wholly craft your narrations as reactions to the demands of the dice, without a higher concern for story arc. As humans, our interest is more strongly held by the unfolding of a story than by a series of disparate and wildly reactive events. The trick here is in your handling of continuity and suspense. A mysterious erotic act, or vision, in a scene, can be explained, or surreally aped in a later scene. Hallucinatory events can have their shocking truths revealed in subsequent scenes.

      · Mix action with internal monologue in your narrations.

      · Consider, before narrating a scene, how you feel about what you're preparing to describe. If you're not feeling vulnerable, not nervous, consider what you might describe instead that would feel vulnerable. In a live game like Bacchanal, the interest of the audience is more powerfully captured by how you feel about what you narrate, than by the details.

      · On a related note, recognize that over-reliance on pornography and graphic violence in your scenes is a way of defending against exposure and vulnerability.

      · Control your anxiety by playing with people you trust not to hurt you, and with the knowledge that the emotion you bring to your play is what commands the interest of the audience.

Playing is a more powerful experience than the examples in the text might suggest. (And I couldn't be more thrilled.)
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Credo che questo risponda ai dubbi di Franco e Mauro.

Riguardo al mio esempio (che è preso dall'actual play di Edwards di cui ho messo il link più sopra, e si riferisce alla scena iniziale) le centinaia di spettatori non erano lì per indicare alcun dado, non c'è una corrispondenza 1:1 fra dadi e personaggi. Seguite le regole scritte e basta, non inventatevene di nuove che non ci sono :-)

(quindi, in alcune circostanze c'è una corrispondenza, ma solo quando è scritto nelle regole, non sempre)

Franco:
Semplicemente vedo la creazione delle scene in maniera molto teatrale.

Creo la scenografia, metto sul palco i protagonisti e tutte le comparse che voglio per quella scena.
Si alza il sipario, gli attori agiscono secondo "tema", che non vuol dire che tutti partecipano direttamente all'aumento dell'eccitazione o che altro, ma che assistono, sono presenti, all'azione.
Nessuno entra o esce a meno che non lo dicano i dadi, fino al cambio di scena.

Cambio di scena.
Si abbassa il sipario, sostituisco la scenografia, sostituisco tutti gli attori che voglio tranne il protagonista, si alza il sipario e via così fino alla scena finale.

Eccellenza stilistica sarebbe inserire nella scena iniziale, e nei cambi, tutti, ma non solo,  i dadi presenti nel bicchiere.
Questo lo ammetto è un'esasperazione della lettura dei dadi, ma il resto non mi pare.
 
Non ho mai sostenuto la regola 1:1 fra dadi e personaggi.
Anzi se uno associa il dado ad altro(es. Accusatore al crimine e non all'accusatore personaggio) la narrazione diventa più "facile" nel caso di "blocco nella scena", e più interessante e differenziata.
Ma se il dado viene associato ad un PNG credo che questo non possa entrare ed uscire liberamente dalla scena.
Avevo, e ho letto, "Succeed the Proscenium" ma non mi sembra dia delucidazioni sulla cosa.

Franco:
Ho riletto i due AP postati su The Forge:
[Bacchanal] GenCon demos and more
[Bacchanal] Three guys and a lot of wine

Il primo tratta di come gestire le "escalation", il secondo centra di più con il discorso scene-PNG-dadi.
Mi sembra che Czege punti molto sull'interpretazione non personaggio, dei dadi; ma dice anche che se prendi Compagno, il compagno entra fisicamente nella scena.
Bisogna portarselo in giro per la scena anche se non attivo, ovvero non ti salva, e quando lo devi scartare, non importa con che stratagemma, ma lo devi far uscire di scena.
Questo, per non creare inutili eccezioni, non vale anche per gli altri dadi/PNG?

Moreno Roncucci:
Non sono inutili eccezioni: ci sono tiri di dado che impongono certe cose (cambiare scena, non cambiare scena, venere ti porta dal compagno, i soldati ti arrestano, etc.) da REGOLA. Quelle, appunto, sono REGOLE.  Puoi puoi dire "bella questa regola su Pluto, voglio applicarla anche ai Satiri", ma è un tuo gusto estatico, non una regola del gioco. E il testo di Czege che ho citato prima mette in guarda da questo perché può rovinare il gioco.

In the heat of play it's easy to focus your efforts on the creative demands of the dice. But you'll lose your audience if you do. Playing Bacchanal well is a matter of preserving and developing the interest of your audience despite the dice.

· Don't wholly craft your narrations as reactions to the demands of the dice, without a higher concern for story arc. As humans, our interest is more strongly held by the unfolding of a story than by a series of disparate and wildly reactive events. The trick here is in your handling of continuity and suspense. A mysterious erotic act, or vision, in a scene, can be explained, or surreally aped in a later scene. Hallucinatory events can have their shocking truths revealed in subsequent scenes.

Questo è quello che dice Czege. Quello che dice Moreno Roncucci è che in scena ci sono sempre tanti satiri quanti sono i dadi, e poi entra bacco, e poi esce bacco, e poi rientra bacco, e poi riesce, e poi arriva un solo soldato, e poi esce, e poi esci tu, e poi rientri, etc, il gioco diventa una palla e basta. Per questo le regole ti danno la libertà di interpretare come ti pare e di narrare quello che vuoi, rispettando semplici vincoli.

Il fatto che non puoi narrare il compagno se non in certe circostanze, per esempio, non dovrebbe essere un eccezione? Ma se ritrovarlo è lo scopo del gioco!  :-)

Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: Franco[/cite]L'esempio di Moreno non è pertinente, perchè si riferisce a qualcosa regolamentato dai dadi:
scarto un dado Vino e aggiungo i 400 PNG presenti nell'anfiteatro dalla scena dell'altro giocatore
--- Termina citazione ---

No, leggi l'esempio: "Puoi aggiungere un battaglione di 400 NPG quando ti pare senza spendere alcun dado. Quello che dice quella regola è diverso, è una cosa che PUOI FARE SE fra gli innumerevoli e incontabili decine e decine e centinaia di npc che inserisci (notare che nell'actual play Edwards inserisce un anfiteatro pieno di migliaia di spettatori) ce n'è almeno uno con determinate caratteristiche". Moreno ha detto che puoi inserire 400 PNG senza spendere dadi (e quindi non rientra nella regola dello scartare un dado Vino), e che, se tra quei PNG ce n'è almeno uno con determinate caratteristiche, puoi scartare un dado Vino.
Ma l'esempio parte dall'idea di "aggiungere un battaglione di 400 NPG quando ti pare senza spendere alcun dado".


--- Citazione ---[cite]Autore: Franco[/cite]Credo sarebbe più facile discuterne avendo un tuo AP, per capire dove sono secondo te i confini di una scena, quanti elementi posso cambiare in essa senza che diventi un'altra
--- Termina citazione ---

Solitamente, nella partita che ho fatto c'è stato un cambio di luogo: dalla piazza al vicolo, dalla strada al tempio (sono casi pratici della partita), ecc. Nel vicolo, sono stati creati, in un turno dopo la creazione della scena, dei barboni (e dire "Erano lí fin dall'inizio, ma li nomino solo ora" o "Arrivano ora" non cambia nulla, ai fini pratici).


--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]il link a "Succeed the Proscenium" non è più valido
--- Termina citazione ---

Ho dato il nuovo collegamento qui. Aggiunta: e il nuovo collegamento è questo (secondo messaggio).


--- Citazione ---[cite]Autore: Franco[/cite]Si alza il sipario, gli attori agiscono secondo "tema", che non vuol dire che tutti partecipano direttamente all'aumento dell'eccitazione o che altro, ma che assistono, sono presenti, all'azione.
Nessuno entra o esce a meno che non lo dicano i dadi, fino al cambio di scena
--- Termina citazione ---

In base a quale regola? O, prendendo la maniera teatrale di creare le scene che citi, in teatro non succede mai che un personaggio esca senza che finisca la scena? A, B e C litigano; C esce, A e B continuano. La scena non è finita, un personaggio è uscito.
Visto che non c'è nessuna regola che leghi l'ingresso/uscita di PNG all'inizio/fine della scena, perché agire come se ci fosse? Se ci piace cosí ovviamente va bene, ma in questo caso crea solo problemi.


--- Citazione ---[cite]Autore: Franco[/cite]Ma se il dado viene associato ad un PNG credo che questo non possa entrare ed uscire liberamente dalla scena
--- Termina citazione ---

Per PNG associati a dadi (Plutone, ecc.), no, l'ingresso non mi pare libero; per tutti gli altri, compresi quelli creati sul momento dal giocatore, non vedo nulla che lo neghi.

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