Gente Che Gioca > Gioco Concreto
Manda il tuo amico a giocare NON con te!
giullina:
Un fatto da non trascurare è che si tratta di una donna. Il pensare di "non essere capace" è una manifestazione tipica del ruolo sociale femminile - stare in secondo piano, tacere quando parlano gli uomini, non prevaricare. Si tratta di una forma mentis interiorizzata in modo molto diffuso, ed è particolarmente perniciosa perché è una norma culturale pervasiva e silenziosa: si manifesta anche in persone che sono comunque convinte di essere sicure di sé e autosufficienti. Non vorrei né sono in grado di riassumere in breve l'intero concetto, quindi mi limito a segnalarvi una pubblicazione molto interessante in merito: il libro Delusions of Gender (che a quanto pare è stato tradotto anche in italiano) presenta una quantità di studi psicologici affascinanti al riguardo, in particolar modo sulle difficoltà interne ed esterne incontrate da una donna nel momento in cui interagisce con un settore e/o dei valori tipicamente maschili.
In sintesi, quel che voglio dire credo che sia: da un lato c'è la difficoltà, in generale, del "buttarsi" - dall'altro c'è la difficoltà aggiuntiva dei ruoli di genere. Credo che sarebbe interessante porsi la questione da un punto di vista comune, quindi non (solo) dire al singolo "devi farti forza", bensì chiedersi se c'è qualche modo per rendere ancor più inclusiva la nostra comunità (che è un percorso che non avrà mai fine). Penso ad esempio ad applicazioni ispirate al post di Meg "Changing your micro-culture" che so che Mattia sta traducendo [Nota di Mattia "a beneficio di archivio": la traduzione finita è qui: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7434.0.html ]. Mi domando quindi: esiste un modo per strutturare un evento in maniera tale che le voci più silenziose, più marginali, possano essere incentivate positivamente a partecipare in autonomia rispetto alla persona dominante (l'amico esperto, il master storico, il fidanzato)?
Sicuramente la struttura a slot/prenotazioni delle con aiuta - c'è un gioco che voglio provare, e basta iscriversi per partecipare. Però mi chiedo se si possa aggiungere altro. Magari in qualche modo incentivare la creazione di slot per chi non ha mai provato un gioco? Un qualche sistema di priorità? (Massima a chi non ha mai provato niente, poi chi non ha mai provato quello specifico gioco, poi chi conosce il gioco).
Spero di non essere andata troppo sui massimi sistemi. Credo di essere rimasta IT sull'argomento di "come facilitare l'accesso", ma se l'intenzione è quella di collezionare esperienze piuttosto che espandere in direzione propositiva sono pronta a splittare.
Daniele Di Rubbo:
Trovo il contributo di Giulia molto interessante e non credo che sia andata off-topic.
Mattia Bulgarelli:
Ciao Giullina!
So che è un argomento che (eufemismo) ti sta a cuore.
E non sei l'unica, l' INCbook 2012 ha almeno tre articoli di 4 autori (2 maschi e 2 femmine) che parlano di argomenti correlati.
Così su due piedi, anche nella mia esperienza "non sono capace" è un modo tipicamente femminile di "tirarsi indietro", mentre un maschio, che non può ammettere incompetenza o di tirarsi indietro, pena la stigma sociale, tipicamente accampa scuse, invece.
Direi che finchè si parla di esperienze e di consigli su come includere un giocatore dubbioso in una singola partita siamo IT. Consigli su come rendere Con e altre manifestazioni più accoglienti per chi si aspetta di incontrare difficoltà, invece, meritano un thread tutto loro.
Manuela Soriani:
--- Citazione da: giullina - 2012-06-11 14:01:29 --- Mi domando quindi: esiste un modo per strutturare un evento in maniera tale che le voci più silenziose, più marginali, possano essere incentivate positivamente a partecipare in autonomia rispetto alla persona dominante (l'amico esperto, il master storico, il fidanzato)?
Sicuramente la struttura a slot/prenotazioni delle con aiuta - c'è un gioco che voglio provare, e basta iscriversi per partecipare. Però mi chiedo se si possa aggiungere altro. Magari in qualche modo incentivare la creazione di slot per chi non ha mai provato un gioco? Un qualche sistema di priorità? (Massima a chi non ha mai provato niente, poi chi non ha mai provato quello specifico gioco, poi chi conosce il gioco).
--- Termina citazione ---
Mi sembra un'idea straordinariamente intelligente e semplice da realizzare!!
Parlando sempre di ragazze che si avvicinano all'hobby (è IT perchè aiuterebbe a favorire i giocatori che provano ad inserire nuove giocatrici.)
Se (per esempio) io (che sono donna) presentassi l'evento: produco per gruppo di 4 giocatori -inesperti- un pilota di AiPS (gioco semplice, facile da spiegare e che si rifà ad un'immaginario molto popolare), secondo voi una ragazza che non ha mai giocato sarebbe più invogliata a "separarsi" dal suo gruppo standard per provare qualcosa di nuovo con qualcuno di nuovo?
Daniele Di Rubbo:
Secondo me sì: il sapersi tra persone ache loro inesperte aiuta a non sentirsi sotto esame. Poi, quando facilita una donna, in genere, ti mette più a tuo agio (ma forse questa è solo un’impressione infondata).
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