Gente Che Gioca > Gioco Concreto
Manda il tuo amico a giocare NON con te!
Mattia Bulgarelli:
In questo thread...
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,7037.msg156213.html#msg156213
...Enrico ci dice che la sua fidanzata ha la sindrome del "non sono capace".
Enrico dice anche una cosa molto intelligente più sotto, che riporto qui.
--- Citazione da: Enrico Ambrosi - 2012-06-11 01:48:52 ---Il punto è che vorrei che provasse, almeno uno slot, a giocare senza di me. Non perché non la voglia tra i maruans ma perchè credo che potrebbe servirle per vedere altri "stili" di gioco. Non so se ha senso come cosa.
--- Termina citazione ---
Io credo che questa cosa non solo "ha senso", ma è proprio, tipo, "la meglio cosa che puoi fare".
Così non avrà la pressione subconscia, che ho visto millemila volte, di guardarti per capire "la cosa giusta da fare".
Vedi, io ho una teoria (da confermare, vedi sotto lo scopo del thread): che NESSUNO può IMPARARE NULLA se non concede mentalmente al suo insegnante l'autorità di insegnarglielo.
Esempio: Ezio mi racconta di come si fanno le chizze → io devo fidarmi che lui mi sta dicendo le cose giuste.
Se tu (Enrico) sei al tavolo, la sua figura di riferimento sei probabilmente tu, e ogni gesto, accenno, commento, diventa un "sovrascrivi" su quello che il Facilitatore di quel gioco sta tentando di trasmettere. Inconsciamente, pur con tutta la migliore volontà di lei, tua, del Facilitatore.
Se tu non ci sei, la "figura di riferimento", la "persona da cui trarre informazioni" diventa il Facilitatore di quella partita, che può DAVVERO insegnarle qualcosa di nuovo. Che poi riporterà a te e al suo gruppo.
IN QUESTO THREAD: pareri, commenti, opinioni riguardo alla vostra esperienza personale su situazioni simili.
Giocatori convinti che "non sono capace" e come li avete "sbloccati" (eravate voi stessi? Era un altro?).
Sono benvenutissimi sia gli aneddoti circostanziati (quella volta che Tizio ha portato il suo amico Caio al tavolo...) sia le esperienze più ampie (ho fatto centinaia di demo del gioco X e ho visto che di solito succede che...).
Anche esperienze in altri campi non-ludici (o ludici in altro settore) vanno bene, se si parla del rapporto tra "fiducia" e "apprendimento". Se si divaga troppo, la regola è la solita: split.
[Discorsi "sui massimi sistemi" = cestino immediato. Già sapete, vero? Vale per tutto il forum, non devo mica ripetermi... ^_-]
Dairon:
Non ho capito se però per "situazione simile" si intende l'amico che dice di non essere capace (e come l'avete, uhm, "capacitato"), o quella volta in cui avete capito che Tizio per capire come fare una cosa doveva farlo con un altra persona che non foste voi.
Daniele Di Rubbo:
Io sono perfettamente d’accordo con Mattia: la via è quella. Nella mia esperienza, specie negli ultimi tempi, ho cercato di fare in modo che i miei amici giocassero con altre persone persone proprio per questa ragione. E ci ero arrivato per vie indipendenti. Mi fa piacere vedere che altri la pensino così, perché allora vuol dire che forse, per una buona volta, ci ho davvero azzeccato.
@ Dairon: penso entrambe le cose.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Daniele Di Rubbo - 2012-06-11 10:50:06 ---@ Dairon: penso entrambe le cose.
--- Termina citazione ---
Yep. Entrambe le cose. Se si collegano, è pure meglio.
Mauro:
Secondo voi perché ho portato mio fratello prima all'arConate e poi alla INC? E Will alla INC?
Semplicemente, da me non c'è l'ambiente per avere una prima esperienza seria con giochi coerenti, o comunque è difficile; meglio buttarli in un posto dove ci siano persone che davvero vogliono giocare a quei giochi e che li affrontino seriamente, in un ambiente diverso da quello noto e stranoto.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa