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[AP] INC e Kagaymatsu
Mattia Bulgarelli:
Decisamente toccante.
Credo che questo evento abbia creato una Tempesta Perfetta per una partita che più memorabile e unsafe di così non si poteva.
Il gioco originale parla di amore, e già è difficile parlarne.
L'hack parla di un tipo di amore che di cui è ancora più difficile parlare perchè, come ha detto Mario, si parla di "comportamenti che, negli anni, ti è stato detto in molti modi e toni diversi che sono sbagliati" (e la commozione che trasuda da questo AP dovrebbe rendere chiaro, se ancora qualcuno avesse dubbi, che non c'è nulla di "sbagliato a prescindere" o "contronatura").
Questo ha creato (ne parlavo con Moreno) una "barriera all'ingresso" perfetta: solo persone ESTREMAMENTE motivate e pronte a mettersi in gioco si sarebbero iscritte, e così è stato.
Inoltre: Manu, quando gioca, "gioca con passione", di quella vera. Ci crede e mette in scena personaggi, quando il patto tra giocatori lo consente, per colpire al cuore.
Come fa Manu a colpire così duro?
1) Recita, molto. Usa espressioni, mimica, toni di voce. È convincente perché i suoi personaggi sono sentiti e autentici. Li "vive".
2) Picchia duro con la dolcezza. Con piccoli dettagli che significano molto. Usa simbologie (la spada spezzata, per esempio, come simbolo della volontà di combattere che il ronin aveva perso... Manu mi ha detto che era decisa, nella sua mente, dall'inizio, anche se non è saltato fuori se non molto avanti nella partita).
Anche nelle partite di Angelica in cui mi fa da "spalla", in cui lei fa i Legami femminili, non ha bisogno di fare molto, mediamente: fa personaggi carini e "normali", amabili per questo.
Non so come sarebbe nella parte di un Uomo o Donna del villaggio, ma Kagematsu le viene maledettamente bene.
Manuela Soriani:
Questa partita mi ha colpito talmente tanto da spingermi ad iscrivermi al forum per condividere con voi i miei più sentiti ringraziamenti.
Io sono una persona molto (ok, MOLTO) emotiva (Mattia dice che ho emozioni che sono più grandi di me... ^^'), ma quando ho riletto l'AP di Mario non ho potuto fare a meno di piangere di nuovo!
Ho pianto perchè voi non avete idea di quanto fossero simili le emozioni che provavo io.
Mario è riuscito a descrivere quello che è successo in un modo che mi ha davvero toccata.
Così la memoria non me lo potrà mai rubare.
Dovevo scrivere il mio primo messaggio in questa discussione.
Ora sarò educata e correrò a presentarmi.
^_^
Giulia Cursi:
Accidenti Mario mi hai fatto piangere di nuovo!
E' stato davvero bello assistere, ma allo stesso tempo è stata una sofferenza tremenda, perché avevo una voglia matta di abbracciare Mario e Manuela che non potete immaginare. Ma sapevo che se lo avessi fatto avrei sbagliato, avrei rotto un'atmosfera magnifica, mi sarei intromessa in qualcosa che non mi riguardava. C'erano talmente tanti sentimenti a quel tavolo, talmente forti che avevo paura a fare anche il più piccolo rumore! Avrei smesso di respirare se avessi potuto!
Nella mia partita a Kagaymatsu anch'io ho scelto di puntare sull'Innocenza, quindi ti comprendo bene Mario, ma di questo parlerò in un mio AP.
--- Citazione da: Mr. Mario - 2012-05-21 18:21:15 ---Avevo preso un sacco di impegni per il sabato sera, fatto promesse che non ho mantenuto e per le quali mi sento molto in colpa. Ma non potevo assolutamente prevedere tutto questo.
--- Termina citazione ---
Ancora lo ripeto: stai tranquillo che se avessi interrotto quella giocata per un qualsiasi motivo ti avrei strozzato!
--- Citazione da: Mr. Mario - 2012-05-21 18:21:15 ---Arriviamo al punto in cui io e Daniele abbiamo Paura zero, ed entrambi siamo pronti a tentare di chiedere la promessa. Diavolo. Questa sarà l'ultima scena, la resa dei conti. Daniele, io non ho parole per ringraziarti di aver lasciato andare me. Ti devo un favore grande come una casa. Spero che la cosa non ti abbia fatto male come il contrario avrebbe fatto male a me.
--- Termina citazione ---
Poco prima di quella scena ho parlato un po' con Daniele, anche lui era "provato", ma aveva un atteggiamento sereno ed entrambi abbiamo parlato di come Mario si tormentasse.
Dopo che ti ha lasciato il posto per la promessa l'ho ringraziato e lui mi ha guardato come per dire: non potevo non farlo!
Questi sono il tipo di gesti che rendono un'esperienza come questa bella e condivisa, il genere di cose che ti fa' creare un legame anche con persone che conosci solo da qualche ora.
Cavoli ancora mi scendono le lacrime! Sono proprio una piagnona! :P
Fabio Succi Cimentini:
Intanto sono davvero colpito da quanto ha scritto Mario, come se servissero altre cose forti per questa giocata. Ma è stato un altro segno di quanto bella sia stata questa giocata.
E poi... mi ha convinto su quanto scrivere, sull'accantonare il timore di rileggermi e sentirmi sdolcinato. Qui è in fondo uno spazio su cui condividere, e l'ho già fatto anch'io tempo fa, quindi perchè ritrarsi?
Vediamo dall'inizio.
Io mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Credevo che sarebbe rimasto il villaggio, quindi un contesto sociale pervasivo che ti giudica. Pensavo che Kagaymatsu potesse molto facilmente andare a vertere su quello: sul sentire un'attrazione o un legame come sbagliato, sul senso di colpa, sullo sfidare le regole o non, sul sentirsi sbagliati o non.
E avevo per un po' di tempo guardato la proposta dello slot, valutato dubbi e interessi, fatto poi la scelta non senza perdere una certa ansia... proprio per quel motivo, perché per vari motivi è un punto su cui mi sento coinvolto.
In realtà è andata a toccare qualcosa di molto diverso.
E' vero che, come diceva Manuela, l'omosessualità resta qualcosa di proibito anche tra le mura del tempio della foresta; se ti scoprono, e infatti il più terribile dei gesti disperati, quello utilizzabile solo dopo avere consumato la passione con Kagematsu, è minacciarlo la loro relazione. Ma quando giochi un ragazzo o un uomo che per la propria responsabilità si trova isolato dal resto del mondo, dalle donne anche, quando è la situazione stessa a non potere mettere fra le tue mani un padre di famiglia o un giovane in età da matrimonio, le cose cambiano.
Per me almeno sono cambiate. Non esattamente da cancellare il fatto che giocassimo l'amore fra uomini, non da platonizzare tutto all'estremo, non da cancellare la difficoltà nel giocare i (pochi, pochissimi) momenti di interazione fisica, ma cambiate. Probabilmente avrei potuto direzionare la mia parte di gioco su quell'argomento ma mi sono accorto che a quel punto volevo puntare su altro. Cosa fosse quell'altro, non so: ma non ho perso la fiducia che sarebbe stata una giocata forte, significativa, e così è stata.
Ryu è uscito fuori in modo strano. Ho guardato a Innocenza e Fascino, ho sbirciato le schede altrui per notare un 2-5 e un 5-2, pochi secondi dopo ho riempito gli affetti di botto. Mappe, la madre (non è praticamente mai comparsa nei discorsi, ma mi piaceva avere una presenza femminile in questa vita che dovevo ancora creare), il punto più alto del tempio. Ho pensato ad un personaggio diviso tra intelligenza e rigore. Ho cambiato tre o quattro volte Innocenza e Fascino, indeciso su dove mettere il 3 e dove il 4 (che alla fine è andato a Fascino ma, influenza sui tiri a parte... ha davvero contato?)
Alle mappe ho aggiunto delle poesie: con la descrizione è diventato Ryu, lo scrittore dalle mani salde. Tra l'altro la mano ferma è ricomparsa senza che ci pensassi nel Cane che avrei giocato il giorno dopo: la coincidenza mi è venuta in mente a freddo, ci ho pensato su e non è venuta fuori essere una coincidenza. Per nulla.
Partiamo da una cosa.
Kagematsu, o meglio Takumi, era splendido. E' verissima una cosa uscita più volte al tavolo: se il ronin viene usato come mera opposizione ai personaggi, se è lì solo per mostrarsi freddo e ritorcergli contro le avances, c'è molto in rischio. Qui invece avevamo una creatura dolcissima, che ad ogni espressione sul volto di Manuela esibiva una delicatezza, un 'bambino interiore', una dolcezza incredibili. Sì, mi sembrava di avere davanti un uomo-bambino, un angelo, qualcosa di simile, e più venivano fuori le sue incredibili tristezze, i suoi sensi di colpa, più mi sentivo vicino a lui e totalmente intenerito.
E ok, una confessione che potrebbe imbarazzarmi molto: quando immaginavo Kagematsu, spesso lo vedevo con capelli molto chiari. La descrizione era lampante, eh, la bellissima immagine-regalo pure, ma in quel momento l'istinto mi portava lì. Un'associazione con quella delicatezza angelica? Essere così convinto dalla resa di Manuela da portarmi dietro alcuni dettagli della persona sul personaggio? Non so. Probabilmente non conta una vera ragione, forse è un altro segno di quanto il 'realismo' non contasse proprio nulla.
L'inizio è stato tranquillo. Stavo pian piano giocando Ryu come un giovane uomo responsabile, controllato, convinto della propria responsabilità e del doversi mantenere perfetto per assolvere al proprio compito. Aveva nostalgia di casa e della madre, certo, ma manteneva un amore per le cose contemplando la natura e scrivendo. All'inizio ho cominciato a sentire l'ammirazione da parte di Ryu, l'idea - da parte mia e quindi in lui - che il ronin fosse uno spirito. Poi arriva una scena ambientata sulla tettoia del tempio dove Ryu ama ammirare il paesaggio per segnarne nella memoria i cambiamenti e preparare un'altra mappa ancora, e parte con questa immagine: un'aquila che vola nel cielo sopra la sua testa, che lo oltrepassa. E quando il monaco gira il capo, il ronin è davanti a lui.
L'ammirazione, l'innamoramento, la mia convinzione di avere davanti ad una creatura magnifica, sono partite principalmente da lì.
Poi in quella scena sono riuscito ad ottenere la presentazione. La prima volta che abbiamo sentito i nomi Kagematsu e soprattutto Takumi, ed era mia. Ho sentito pure io molto orgoglio in quel momento, e anzi non ha fatto che aumentare la partecipazione
La scena successiva è stata più dura. Era appena accaduto un lutto nel tempio, sentivo Ryu ancora troppo saldo, troppo attento, troppo 'buono' e quell'avvenimento, assieme alle mie considerazioni, non poteva che avere un risultato: il tracollo. Ecco, Ryu era stato attento e impeccabile nel cordoglio collettivo: solo che quando era da solo a preparare la salma, tutto ha ceduto e le lacrime gli hanno rigato il volto.
E lì si è presentata la figura che già gli ispirava quella forte ammirazione: ha solo peggiorato le cose.
Cercavo una parola gentile come segno d'affetto, i dadi mi hanno dato contro: come mossa disperata ho messo in dubbio l'onore di Kagematsu. Sconvolto e sorpreso in un suo momento di debolezza, davanti al silenzio di Takumi lui non ha retto. Ha preso l'altro a male parole, accusandolo di volerlo schernire. E anche se la Minaccia è intervenuta a separarli, sapeva di avere sbroccato.
La scena dopo non è stata di meno pesante. Partita come le scuse di Ryu per non avere mantenuto un controllo, dinanzi ad un ronin che aveva già mostrato - nelle scene degli altri soprattutto - i propri terribili pesi, la questione è stata ribaltata. La domanda di Takumi: "Allora disprezzi chi ha ceduto?", un chiaro richiamo. E lo scrittore, spiazzato, ha risposto "Non lo so." Il ronin che gli volge le spalle ed uno stallo emotivo.
Intanto c'erano anche gli altri personaggi. Già dalla prima scena ero inteneritissimo da Shinya, da quei dettagli - il mulo per esempio - che gli davano un'umanità incredibile, ma nondimeno seguivo con sempre crescente interesse la crescita di Takeshi, pieno di dubbi e insicurezza, e il percorso via via un po' più fisico (per quanto in modo delicatissimo) di Makoto. Poi è arrivato il momento conclusivo della prima parte.
Al momento di quell'ultima scena prima di andare a mangiare, la confessione dei segreti laceranti di Shinya e la dichiarazione d'amore da parte di Takumi, ho capito che l'amato sarebbe stato lui. O meglio me ne sono convinto ioi personalmente, e in fondo la cosa mi piaceva. O non mi dispiaceva. Whatever.
Perchè comunque Shinya mi colpiva tantissimo, con quei modi di gioiosa, essenziale semplicità e la tristezza che nascondevano. Sentivo che si meritava il ronin, quella creatura così più simile a Shinya che non al Ryu che aveva la pelle similmente pallida. Sentivo che tenevo più alla felicità di Takumi che non al rendere il mio personaggio l'amato.
E poi questo va a toccare un mio nervo scoperto. Insomma: sono una persona arrendevole, in fondo. Avevo fatto due scene improntate alla tensione montante, ad un crescente amore/odio, a pulsioni distruttive e ho visto qualcosa di così intenso da potermi fare pensare "ok, questo sì che sarebbe così bello, forse non vale così tanto la pena lottare per averlo."
In compenso ho passato la cena con una certa inquietudine e ansia. Mangiavo, chiacchieravo, cercavo soprattutto di parlare con quel vecchio amico che è Alberto prima che andasse via, ma mi mangiavo le dita perchè la cena finisse e tutto potesse essere ripreso. Temevo anche che fare passare troppo tempo e troppo cibo, golardia, risate e altri pensieri... beh, avrebbe permesso alla testa di raffreddarsi e portato a meno forza di quanto
Ohohoh, quanti errori.
Riprendiamo. Ancora sulla torre, ancora silenzi tesi e incomprensione. C'è forse troppa distanza tra un ragazzo che ha preso talmente la propria responsabilità da non volersi permettere neanche la debolezza, e un altro aggravato dal senso di colpa e da tanti pesi.
Il macigno: "Sai quale è il tuo problema, Ryu? Tu sei più lingua che cuore."
Ed è vero. Qui rientra la questione della mano ferma. Le mani salde, ho capito, sono un dettaglio importante per me per quel motivo (e in parte un altro che, scusate, non andrò a toccare perchè non coinvolge solo me.) Voglio giocare una persona capace di reagire con fermezza, ma più si va in territori rischiosi, più si varca la soglia dell'unsafe, meno divento capace di essere fermo. Ryu non cerca mai di correggere Takumi, non riesce mai a rispondere a testa alta ad un'accusa, si sente troppo sconvolto da quel ragazzo - sconvolto in ogni modo - per poterlo guardare e volere litigare con lui, cede. Cedo io, sentendo ulteriormente cosa sto mettendo di mio in questo personaggio. Takumi gli dice di lasciarlo solo, lui rimane in silenzio con la testa bassa e le gambe a penzoloni nel vuoto, Takumi se ne va. Nodo alla gola.
Continuano i percorsi di tutti e quattro, i problemi si fanno sempre più fitti, ormai c'è una cotta collettiva per quel personaggio così dolce, sfaccettato e in conflitto con se stesso, e allo stesso tempo la voglia di vedere tutti riuscire. Nella scena dopo quella di rottura, chiedo un sorriso. Un momento tranquillo di notte, con le falene che danzano sulle dita del ronin e una strana, serena, riconciliazione fra i due. Anche grazie al rapporto con Shinya, Takumi è senza la benda sugli occhi e sentirsi perdonato, sentendosi accettato, Ryu cede e gli confessa di esserne innamorato. Neanche così difficile da dire come immaginavo, per quanto la tensione io la senta. Il tiro della confessione d'amore fallisce: ma non importa, non ho intenzione di fare gesti disperati. Sarà l'arrendevolezza, sarà che sento Ryu già così felice di essere stato sincero fino in fondo con la persona che ha sconvolto la sua vita. Non con uno spirito ma con un altro uomo come lui. Takumi gli prende le mani e promette di custodire questo sentimento in sè: non serve altro.
Poi di nuovo, a dimostrazione che questo gioco funziona e non ostacola ma anzi lavora formidabilmente sull'alchimia fra noi al tavolo e l'intensità creata, accadono cose tra una mia scena e l'altra per peggiorare la situazione. La minaccia si fa ancora più vicina, tralaltro turbando uno dei momenti più intensi del percorso di Takeshi - quello in cui anche il timidissimo ragazzo, che sente di avere ricevuto parte della forza di Takumi, si fa avanti. Le cose stanno peggiorando e il momento decisivo potrebbe essere vicino.
Guardando un po' con razionalità alla mia Paura - i tiri non andavano benissimo e per un po' di tempo è stata su 5, per diventare 4 alla fine - e un po' al rapporto che si era instaurato fra i due, sono abbastanza convinto che Ryu si sacrificherà alla fine. Imposto allora una scena in cui si mostra che lo scrittore è disposto a rischiare la vita per risolvere tutto, e si prepara a lasciare lo scrittoio in mano - se lo vorrà - alla persona che ama. Ma la persona che ama non vuole che lui si sacrifichi, allora parte il nuovo confronto acceso. I dadi di nuovo mi danno contro e mi forzano, arrivo a mostrare disprezzo per Kagematsu (per Kagematsu proprio, per il ronin che fugge e che non può prendere il controllo delle scelte di Takumi) e a offrirmi. Qui capisco più di tutti i momenti, più del bacio di Makoto a Takumi, perchè non era comunque scemato il peso del fatto che fossero due uomini. L'offerta - sessuale, e non può essere altrimenti da regole - di sè è stata un abbraccio e un sussurro nell'orecchio; può sembrare nulla ma per me è un atto (soprattutto il sussurro) molto, molto sensuale. Quindi particolarmente unsafe. Infatti credo che la voce mi sia scesa di vari decibel nel mentre.
I dadi vincono, il segreto svelato funziona? Succede però che Takumi non vuole accettare l'idea che qualcuno muoia per lui. Sarebbe troppo un peso, e non può tenerlo nascosto. Chiede all'altro di non mettersi in pericolo, perchè loro, tutti loro, ormai sono abbastanza forti da potere resistere in altro modo.
E allora mi rendo conto che Ryu non potrà fare altrimenti. Cede di nuovo, capisce che non potrà lasciare che Takumi soffra per lui.
E' la sua ultima scena e l'ultima volta che si vedono.
Anch'io, che ho già detto quanto stravedevo per Shinya (e che restavo convinto che fosse lui l'amato per grosso margine - certo, almeno l'ultima parte verrà smentita e non sarà che la ciliegina sulla torta), sono sollevato quando Daniele sceglie di cedere a Mario la scena per la promessa. Ribadisco: ormai non volevo che Ryu fosse ricambiato, neanche lui pretendeva più di essere ricambiato. Volevo vedere Shinya ottenere la promessa, ho visibilmente provato rabbia quando i dadi non bastavano e mi sono sentito davvero sollevato quando, dando tutto di sè e mettendo in rischio praticamente tutto per vedere Takumi trionfare sui propri problemi. Sollevato, davvero.
Poi arriva il momento decisivo. 4 di Paura da Ryu, 4 da Takeshi, quindi solo loro due potrebbero abbassare la propria Paura sacrificandosi. Poco prima, parlando con Giulia, avevo già tirato fuori il fatto che a questo punto non posso sacrificare Ryu. Lo dico a Ryu, sono il primo a tirare la Paura per permettere a Will, che sta meditando invece la possibilità di sacrificio per Takeshi, di pensarci. Tiro, viene un risultato che non mi smebra altissimo, Will decide di tirare e tenere il suo in vita.
Quando arriva il risultato e il confronto, quando Manuela narra la morte di Takumi, c'è un silenzio troppo pesante. Mi guardo attorno, guardo i dadi. Non so proprio che dire.
Ho pensato quasi subito che avrei dovuto rimangiare la decisione di Ryu e farlo sacrificare; qualcuno, non ricordo chi, mi ha detto "Ma no, perchè?"
La cosa, stranamente, non è cambiata quando è uscito fuori cosa comportava il pareggio. Forse ero fin troppo stordito per avvertirne la differenza. C'era fastidio, c'era pesantezza, ma anche la sensazione che fosse il modo in cui doveva finire: che non ce ne fossero altri.
Ryu era pieno di dolore per la scomparsa di Takumi, ma allo stesso tempo felice perchè lo sapeva in pace. Non avrebbe dovuto più soffrire, tantomeno per uno di loro.
E alla fine di tutto mi sono sentito davvero vicino a Manuela, a Mario, a Will, a Daniele, a Luca, Mauro e Giulia che senza giocare erano stati toccati da quanto successo, e contento che tutta questa giocata avesse creato quel raccoglimento attorno, quella partecipazione, quella voglia di non essere avari di sè, del proprio coinvolgimento e delle proprie emozioni. E stremato.
Mamma mia, è stato un po' un parto scriverlo.
Comunque: Kagematsu è un signor gioco. Prepotentemente entrato nei miei preferiti con solo due giocate.
La prima era stata molto bella. Questa è stata terribilmente splendida.
Grazie a tutti voi.
Manuela Soriani:
Grazie, Fabio.
E' davvero meraviglioso.
Sono onorata di aver giocato con voi. *__*
Ma Will è sul forum?
Qualcuno potrebbe fargli avere questi AP?
Se qualcuno mi potesse fornire la sua e-mail, vorrei davvero mandargli questi scritti e il ritratto di Takumi.
(Magari i gentilissimi fratelli Ghibaudo?)
Fatemi sapere!
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