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Quando Angelica fallisce: ma perché? (AP INC 1012 domenica pomeriggio)
Manuela Soriani:
Trovo il commento di Moreno un po' duro nei giudizi, ma estremamente sincero ed interessante.
Ho bisogno di ragionarci sopra. ^_^
Mattia Bulgarelli:
Per iscritto tutti i commenti suonano "duri", specialmente quelli "tecnici" e di critica del gioco giocato... che infatti si riesce a fare solo su GcG.
Però penso che sì, mi sia proprio:
1) scappato sotto il naso che i PG avevano dei punti in comune, forse anche troppi (ma questo lo dovrebbero commentare gli altri giocatori: Carlo, Enrico e Marco, mica siamo nelle loro teste ^_^ )...
2) ...sfuggito che era il caso di fare uno stop-and-go e spiegare BENE cosa SONO i Legami. Colpa della mia baldanza e sicumera, le altre volte era filato tutto liscio e sono partito in tromba. Sarebbe stato meglio lasciare una partita a metà e lasciare i giocatori con la voglia di finire un'altra volta, ma far capire BENE con la pratica cosa non stava andando.
Questa analisi, in combo con la magnifica partita a 1001 Notte con Meguey, mi ispira una serie di pensieri su come una partita funzioni bene o male anche a parità di rispetto del regolamento... Mhhh.
Enrico Ambrosi:
Non ho tantissimo tempo quindi cerco di buttare giù quello che deco dire, magari editando o postando un altro messaggio se mi viene qualcos'altro in mente.
Credo che non aver mai giocato al gioco, non aver mai letto il manuale e non conoscere lo svolgimento di una partita oltre a "c'è il padrone cattivo che ti bastona e poi alla fine finisce ammazzato" abbia influito molto sulla mia prestazione. Forse un gruppo già rodato non avrebbe creato i problemi che invece abbiamo incontrato. Pur non toccando l'abisso della partita (mi scusarà Marco ma quel tentativo di stupro non lo capii allora e non lo capisco adesso) ho trovato la mia giocata, col senno di poi, incolore e in generale poco influente nella partita. Non sono riuscito a capire quello che il gioco richiedeva e ho cercato, magari a torto, di continuare la giocata nel miglior (poi risultato peggior) modo possibile.
E' stato per esempio fatto notare che sono stati usati i legami per compiere gli ordini sfruttando menzogne, inganni e colpi bassi vari. Ammetto con un pò di vergonga che credvo bisognasse fare proprio quello. Non so con che processo mentale ci sono arrivato ma credo fosse una cosa del tipo "devi fare una porcata = evita di sporcarti le mani, usa delle persone". Per quello i miei legami iniziali sono stati beatemente ignorati e "protetti" da degli ordini a cui avrei beatamente ignotrato ma che mi ritrovavo a dover fare. Non sono riuscito a fare il passo per immedesimarmi e "credere" negli ordini. Forse in questo non ha aiutato (direi semmai il contrario) usare un "me stesso" come personaggio.
Per quanto riguarda il discorso di moreno mi scuso se ho dato l'impressione ma il mettere stanchezza 3 e disgusto 0 era una mia idea, che però ammetto di aver avuto a naso e non per cercare una particolare meccanica: mi sentivo da stanchezza 3 e disgusto 0, tutto lì. L'impresione di giocare a "missioni da compiere" purtroppo io l'ho avuta proprio perché come ho già detto non sentivo la connessione con i suddetti ordini.
Infine pensavo che il gioco avrebbe toccato dei temi, sentimenti e intimità per esempio, che invece non ho visto e non so se dipenda dal fatto che eravamo noi giocatori di spasimante a doverli inserire. Anche questo credo non abbia aiutato a immedesimarmi con un personaggio che quasi da subito non ero più io e che quindi poteva fare qualsiasi cosa senza particolare turbamento. Il mentire al mio legame non mi ha creato nessuna difficoltà e probabilmente non ne avrei avuta neanche a menare il personaggio di Marco o cose anche peggiori. Non lho fatto perché non mi sembrava che reggesse in fiction.
Probabilmente ho delle responsabilità sulla cattiva riuscita della partita e mi scuso nel caso abbiate notato degli errori da parte mia: vi invito invece a sbattermeli metaforicamente in faccia affinchè possa capire e magari giocare meglio la prossima volta.
P.S. se sembro troppo duro e perché è roba scritta, mica sono arrabbiato
Marco Poletti:
Personalmente ai numeri non ci ho proprio badato e nemmeno a copiare nella creazione del personaggio; poi per carità, che non sia stato particolarmente originale è possibilissimo.
Alcune scene sono state effettivamente poco coerenti, sicuramente a causa dell'inesperienza di chi non aveva mai giocato.
Temo anche di essermi perso qualche dettaglio: cosa succede se riesco a fare ciò che chiede Angelica senza fare danni collaterali?
Esempi:
Paola mi chiedeva di studiare insieme, io non avevo tempo perchè dovevo finire i volantini. Avevo proposto "stai qui con me, ti faccio compagnia e ti aiuto come posso" Se lei avesse accettato? Mi è stato chiesto di decidere come era andato l'esame, avrei potuto farla facile e far passare anche Paola. In ogni caso ho consegnato i volantini. Cosa sarebbe successo?
Se avessi corteggiato Giulia in modo normale (e magari incidentalmente avessi creato un Legame con lei) e in questo modo lei si fosse distratta dalla politica?
In altre parole: Angelica cerca il "risultato della missione" o vuole per forza il degrado morale? Magari non sempre le due cose coincidono.
Moreno Roncucci:
Grazie, Enrico. Testimonianze come la tua sono proprio quello che serve per imparare (tutti, io, te, Mattia, Manuela, etc) a giocare meglio.
Con il senno di poi, credo che siate stati più danneggiati di quando pensavo in un primo momento dal fare personaggi che conoscevano a malapena Angelica. Vi ha tolto una cosa fondamentale dal personaggio: "perchè lo faccio"? Già il porsi quella domanda dà una direzione al personaggio, un senso alle sue azioni. Credo che il partire "già servitore" sia fondamentale nel gioco.
Detto questo, ecco cosa è per me LMVCP, o meglio, su che cosa si basa, su cosa agisce.
* Prima di tutto: la compassione o l'empatia per tutte le potenziali vittime (cioè praticamente tutti i PNG tranne il Padrone). E la cosa basilare del gioco: senza, semplicemente non funziona.
Quando Angelica ha ordinato a Paolo (me) di fare quella porcata a Giulia, non era una missione da compiere. Come succede quando leggi un (buon) libro, devi considerare, per lo spazio del gioco o della lettura, tutti quei personaggi come persone reali. Ora, fare quella cosa ad una ragazza appena lasciata (o anche se non era stata appena lasciata, era giusto un aggravante per la debolezza della vittima) come ti sembrerebbe nella vita reale?
Nel mio caso poi centrava in pieno il tema di tutta l'esistenza di Paolo (cioè che era alla base del suo concetto di personaggio), "l'essere innamorato (di Angelica o di altre) non è una scusa accettabile per far danno agli altri", quindi era un conflitto doppiamente importante. E quindi ho fatto di tutto per riuscire a resistere agli ordini di Angelica, riuscendoci.
E' una cosa meccanica? "devi sempre resistere"? No. Magari a volte gli ordini sono di far del male a qualcuno che odi (che il tuo PG odia). Ragionaci. Senti cosa farebbe se tutto fosse reale.
E qui arriviamo al secondo punto, già accennato qui:
* Considera come reale il mondo di gioco.
il mondo di gioco ha la stessa logica del mondo reale, la gente fa le stesse cose, con le stesse conseguenze.
Terzo punto:
* Non sei libero. Perchè ti lasci comandare da qualcuno.
Ed è qui che il personaggio entra in conflitto: per qualche motivo (che deve essere presente già dall'inizio) qualcuno gli sta facendo fare cose che non vorrebbe fare, cose che SA essere ingiuste.
* E la domanda del gioco quindi è "cosa fai"?
Tra l'altro, per questo (oltre ad altre considerazioni più generali che non riguardano solo LMVcA) non ho voluto giocare me stesso. Perchè "me stesso" è un personaggio che conosco. Una Angelica che mi dà ordini la manderei a fare in culo in cinque secondi, non importano le misure che ha. (viceversa, una che si atteggiasse ad Innocente bisognosa di affetto probabilmente mi farebbe fare tutto quello che vuole, ma non diamo troppe informazioni al nemico...). Giocare me stesso avrebbe distrutto la "realtà" della situazione, per me.
Così, quando alla fine Paolo ha ceduto ad un ordine è andato a sabotare la fabbrica, non per questo ha smesso di avere empatia per chi sarebbe stato danneggiato. Doveva obbedire agli ordini, ma all'interno di quell'ambito si è mosso per diminuire i danni. E quando ha scelto come Legame il guardiano, non l'ha fatto perchè lo facesse lui al suo posto (non era quello che volevo e in ogni caso non cambia un tubo nei punteggi), quanto proprio stabilire una connessione, cercare di capire "senti, io lo so perchè lo sto facendo, ma tu?")
Lo scopo del gioco, alla fine, è lo stesso della vita reale: devi riuscire a conservare la tua umanità. Per questo devi giocarlo proprio come se tutto fosse reale.
@ Marco:
Cosa succede se riesci ad obbedire ad Angelica senza fare "danni collaterali"? Il problema è che non sono danni collaterali, Angelica ordina SEMPRE di far del male a qualcuno.
Nel caso di Paola, alla fine quella persona non era Paola: eri tu. Per seguire Angelica stavi rovinando le tue relazioni con i tuoi amici, estraniandoti, mentendogli, allontanandoli.
Non vedo il "non aiutare Paola con gli esami" un danno inferto a Paola (semmai, un mancato aiuto), ma piuttosto come un passo in più per trasformarti in servitore. (visto che a inizio gioco non lo eri). Ti ha fatto ignorare un amica per seguire un suo capriccio.
Cosa sarebbe successo se dicevi che facevi entrambe le cose, aiutare Paola e finire i volantini? Mattia te l'ha già detto, non potevi fare entrambe le cose.
Puoi però cercare di salvaguardare la tua umanità. Nel caso di Paola è difficile fare un esempio perchè appunto non le hai fatto davvero un danno. Ma guardiamo Giulia.
Ammetto che non ho capito il tuo discorso sul motivo delle tue scelte sul tentativo di stupro di Giulia. Ma come l'avrei giocata io?
Non è un discorso ipotetico: mentre Angelica stava dandovi ordini, io stavo "macinando" mentalmente strategie per contrastarli, per essere preparato quando sarebbe toccato a me. E il "caso Giulia" aveva una soluzione (per me, ovvio, dipende anche da chi stai giocando e da come vuoi giocarlo) che avrei usato se mi fosse stato dato di nuovo un ordine simile.
Avrei prima eseguito l'ordine di Angelica. Non puoi sottrarti, e l'idea di doverlo compiere per me avrebbe "avvelenato" qualunque approccio con Giulia. Non sarebbe stato sincero e questo per me lo escludeva a priori come possibile scena di Legame. Ma come avrei eseguito l'ordine?
Il mio "più che umano" (rinominato in LMVCA in "cosa sono bravo a fare" se ricordo bene) era il saper mentire benissimo tranne che quando c'erano in ballo i miei sentimenti. E lì non erano in ballo, stavo fingendo. Avrei quindi corteggiato Giulia, mentendo spudoratamente. E le avrei fatto domande su di lei. Su cosa pensava, credeva, su cosa provava per me.
Le avrei fatto guadagnare il dado sincerità.
Solo allora, a quel punto, avrei cercato davvero di farle la porcata suggerita da Angelica (andare a letto con lei, fotografarla nuda, fare i poster con le foto). Con ottime probabilità di fallire.
Cosa avrebbe provocato il fallimento, nella fiction? Ovvio. Se inizio a provare DAVVERO sentimenti... non so più mentire. Quindi in quella scena le avrei confessato tutto chiedendo il suo perdono.
E QUELLA sarebbe stata la scena di legame con Giulia...
(oltre a selezionare Giulia come possibile alternativa ad Angelica per il finale...)
L'arma più potente che puoi usare contro Angelica è sempre la Sincerità: ma non è detto che la devi tirare tu per usarla...
Cosa sarebbe successo se avessi avuto successo contro il dado sincerità? (improbabile ma non impossibile). Avrei tentato lo stesso la scena di legame dopo. Sarebbe stata diversa, le avrei chiesto perdono, forse avrei cercato di riparare (distruggendo i manifesti), etc.
Non ha invece (per me) molto senso una scena di Legame fatta con secondi fini, e comunque è inutile se poi aggredisci il Legame in quella maniera: è ovvio che tutto l'Amore collegato a Giulia sarebbe svanito dalla tua scheda perchè lei sarebbe stata completamente off-limits da quel momento in poi (oltretutto, ricorda: si gioca NEL MONDO REALE. Quello vero. Non è come un videogame dove le guardie cittadine non si ricordano cosa hai fatto la volta prima. Giulia sa chi sei, ti avrebbe denunciato.)
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