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[CnV] (ma in fondo non solo): etica del giocatore, etica del PG, etica del gioco

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Salkaner il Nero:
 
Su suggerimento di Ezio e Mattia, splitto dal 3ad di BoredUlam, per un dubbio sulla morale di Cani nella Vigna, ma non solo...
 
In particolare da questa risposta di Ezio qui:
 

--- Citazione da: Ezio - 2012-05-10 08:50:46 ---

Per te, Pietro, cos'è giusto? Per te, Pietro, cosa farebbe Fratello Thomas? Ricorda: Fratello Thomas ha AUTORITA'. Non esiste, in questo momento, Autorità più alta. Non Dio, non la Chiesa, non il Sovrintendente.
L'unico che può decidere per Thomas sei tu, Pietro. Cosa fai?


--- Termina citazione ---


 
La pare che ho grassetato a me crea più confusione, che chiarezza.
In pratica,  la mia sensazione, dalla lettura del manuale, dei vari fora et similia, è che il, giocatore, costruisco a partire dallo scarno "codice morale " descritto in ambientazione l'etica, la moralità e la personalità del mio Cane.
In questo posso, amio assoluto piacemento, far confluire, etica, morlae, e aspettative del giocatore.
 
Risultato? le mie aspettative potrebbero allegramente non coincidere con le sue.
 
V. ad esempio questo IMHO stupendo post di Zachiel in antro ambito

--- Citazione da: Zachiel - 2012-03-20 01:33:25 ---(Una piccola nota a margine per piangere il mio ultimo personaggio di D&D, che mi ha abbandonato dopo un anno e mezzo di gioco e quattordici livelli passati insieme, per essersi aggirata in una città in condizioni di luce fioca senza una torcia. Fallì un tiro di sopravvivenza, si perse, venne dominata, uccisa e fatta risorgere da un vampiro. Ora è felice, ha l'eterna giovinezza che tanto cercava. Io sono un po' meno felice, che devo cambiare PG)

--- Termina citazione ---

 
Ora questa sipegaizone di Ezio mi mentte un pochino in difficoltà.
 
Voglio dire, c'è qualcosa che impedisca (o anche, che scoraggi, che sconsigli, che generi problemi ) Pietro di pensarla in un modo e a Thomas di pensarla in un altro? Che porti certi scrupoli a PIetro, se fosse al posto di Thomas, e altri a Thomas se fosse al suo posto?
 
 
Non so se sono stato chiaro...
 

 
 
 

Ezio:
Partiamo da un paio di concetti basilari.

Il primo: Fratello Thomas non esiste.
Fratello Thomas è un costrutto dell'immaginazione di Alberto (nome volutamente casuale per il giocatore X), che Alberto sfrutta per analizzare determinati elementi del gioco. Magari Alberto vuole esplorare i temi dell'innocenza e della fiducia, e allora Fratello Thomas sarà innocente e fiducioso, oppure ad Alberto interessano di più la violenza e la sopraffazione, e allora creerà un Fratello Thomas violento e bullo.
Thomas è un burattino senza volontà, senza desideri e senza un'intelligenza propria, ma Alberto è il burattinaio: ha volontà, desideri e intelligenza, e usa Thomas per interagire con un ambiente che altrimenti non potrebbe raggiungere.


Diventa quindi difficile parlare, in primo luogo, di "desideri del personaggio". Il personaggio non ha desideri, è Alberto ad averne... e li esprime attraverso il personaggio.
Può benissimo essere che Alberto abbia creato un personaggio molto diverso da sé, e che lo faccia agire in modi che Alberto non seguirebbe mai. Anche in questo caso, però, non si può parlare di "desideri del personaggio". Il Personaggio, Thomas, rimane un costrutto senza volontà, ed è Alberto a prendere per lui tutte le decisioni significative, in questo caso costringendosi a pensare in maniera diversa da quanto farebbe di solito.
Non è quindi Thomas ad agire, ma è Alberto a pensare: "Cosa farei se fossi Thomas?", ovvero, parafrasandolo: "Cosa farei se i limiti morali, culturali e fisici entro cui mi trovassi fossero diversi?"


Il secondo: Cani nella Vigna è un gioco che ti chiede di "sentire nella pancia" la fiction.
Per capire questo concetto ti faccio un esempio in negativo.
È, in pratica, l'opposto esatto del giocatore del Paladino che, vedendo un villaggio soffrire per colpa delle scelte sbagliate del Re non fa nulla perché è Legale, senza battere ciglio, magari perché la sua Fede gli impone di rispettare il giuramento di servire il Re.


Per giocare a Cani devi essere disposto a sentire i personaggi, sia il tuo che quelli degli altri, PNG compresi. Devi vederli SEMPRE come persone vere, devi immedesimartici, non trattarli come pezzi del Risiko.
La domanda: "Cosa farei se fossi Thomas?" del punto precedente deve venire dalla pancia, non dalla testa.
può sembrare un'apparente contraddizione, ma non lo è. Io trovo che sapere che non c'è filtro, che non è il personaggio a decidere ma sempre e solo tu, sia molto utile nel "sentire" le cose, dato che il Personaggio perde quel valore di scudo che invece ha il Paladino dell'esempio (io vorrei aiutarli, ma il Personaggio non può. Non sono io lo stronzo, è lui.)

Cani è particolarmente crudele in questo: ti da in mano tutto il potere. Non c'è una Fede dietro cui nasconderti in fiction o un GM che ti toglie i PX di interpretazione nella realtà: i Cani posso cambiare le regole della Fede (tutto quello che fanno sarà quindi avvallato dalla Fede) e il GM non da PX.


Ora, veniamo alla situazione specifica.

Tu, Alberto, hai creato un personaggio dolce, pio e un po' timido: Fratello Thomas.


Thomas si trova nella Città di Sorella Edith che ho scritto nell'altro thread, te lo cito:


--- Citazione da: Ezio - 2012-05-10 08:50:46 ---
Arrivando al Ramo di Golden Grass trova Edith, una ragazza dolce, solare, ottimista e deliziosa sotto tutti gli aspetti che però è isolata dalla Comunità perché ha fatto sesso, del tutto consenziente, con Marcus, un ragazzo serio, onesto, attento.
Sarebbero una bellissima coppia... se gli venisse permesso di rimanere insieme e se lei (e solo lei, a lui non viene detto nulla) non fosse trattata come una puttana (e lei sta iniziando a pensare di esserlo davvero).

--- Termina citazione ---


Ora, Fratello Thomas sa, glie lo hanno insegnato, che il sesso prima del matrimonio è sbagliato. Tu, Alberto, hai deciso di giocare un personaggio pio e rispettoso delle regole.

Bene.
Come giudichi Edith?

Prima di rispondere ti ricordo una cosa: non hai giustificazioni. Thomas ha il potere di cambiare la Fede e dichiarare che Dio vuole che il sesso prematrimoniale non sia più peccato senza per questo essere meno pio.


A questo punto la scelta è TUA. Calati nei panni di Thomas, se vuoi, e giudica: l'educazione che Thomas ha ricevuto è sufficiente a fargli passare sopra il trattamento iniquo di Sorella Edith oppure no?
Se dirai di si allora sarà compito del GM metterti davanti, nella prossima Città, ad un esempio ancora più estremo e chiederti: "Anche adesso?"

Vedi, non so se sia possibile capirlo senza aver giocato, ma questo genere di scelte sono DIFFICILI.
Dato che non hai schermi, dato che sai che sei TU a decidere, non il manuale o il Personaggio, sai che sei stato tu a dire: "Sorella Edith merita di diventare una pariah" (e ti ricordo cosa ti è richiesto fare verso i PNG: capire che sono persone).


In un qualunque momento hai il potere di dire: "QUESTO È TROPPO!" e decidere che non conta l'educazione ricevuta, NESSUNO potrebbe tollerare quella situazione.

Questo genere di giudizio morale è il cuore di Cani nella Vigna, ed è il modo con cui la morale del giocatore filtra e colora il gioco e la situazione fittizia che si crea, molto più pesantemente e prepotentemente di qualunque dettaglio "da setting" il manuale possa darti.

Salkaner il Nero:
Ecco... ci sono proprio 2 passaggi che faccio  fatica a digerire... o meglio faccio fatica a digerirli insieme (separatamente, non avrei alcun problema)
 
 

--- Citazione da: Ezio - 2012-05-10 13:39:51 ---Partiamo da un paio di concetti basilari.


Il primo: Fratello Thomas non esiste.
Fratello Thomas è un costrutto dell'immaginazione di Alberto (nome volutamente casuale per il giocatore X), che Alberto sfrutta per analizzare determinati elementi del gioco.
 
 

--- Termina citazione ---

 
e
 

--- Citazione ---
 
Per giocare a Cani devi essere disposto a sentire i personaggi, sia il tuo che quelli degli altri, PNG compresi. Devi vederli SEMPRE come persone vere, devi immedesimartici, non trattarli come pezzi del Risiko.
 

--- Termina citazione ---

 
Perchè sono proprio i 2 modi opposti con cui mi verrebbe "naturale" giocare.
 
Ovvero, parlo X me: per "sentire" i personaggi, il modo migliore è proprio dimenticarsi che è un costrutto ovvero fingere davvero, assumere che esiste e abbia una propria volontà e personalità.
 
Per intenderci, usualmente quando gioco di ruolo, vale solo la seconda, non la prima.
 
 
 
Sulla seconda partedel tuo post, invece, ti ringrazio perchè  adesso mi è molto + chiaro. (e mi è + chiaro anche una cosa che avevo giocato male nella mia prima partita, magari poi posto l'AP)

Moreno Roncucci:
Approvo al 100% il post di Ezio, e ribadisco una cosa che ha già scritto, perchè è davvero il punto focale di tutto.

Devi giocare come se non solo il tuo PC, ma TUTTI i personaggi che incontra, siano persone vere

Non sto parlando di "realismo", o "verosimiglianza": se ci sono ben vengano ma sto parlando di una cosa diversa: sto parlando di giocare come se quelle persone soffrissero veramente, e non fossero solo una fabbrica di xp.

Pare banale, il 99% di chi gioca a D&D direbbe "beh, io lo faccio sempre", ma non è vero. Se fosse vero, non faresti mai nessun xp. Il primo goblin che uccidi sarebbe un omicidio. Rimarrebbe lì, a gorgogliare e a gemere mentre muore, a guardarti con lo sguardo che si spegne a dirti "perchè"...  e tu non sapresti che rispondergli, e non hai ancora fatto 15xp. Come farai a fare le stragi che servono per passare di livello?

Per giocare a CnV, aver giocato prima ad un gdr, qualunque gdr, dove devi fare xp, o dove devi "risolvere casi", non ti aiuta, anzi, ti ostacola parecchio. Tu sei una persona che ha giocato un sacco, e quindi non sarà facile buttare via tutte le tue abitudini di anni di gioco.

Quello che aiuta, giocando CnV, è aver letto un sacco di romanzi, o visto film, con storie di interesse umano (non solo sparatorie ed effetti speciali), l'immedesimarti nei protagonisti e chiederti cosa avresti fatto al loro posto...

Cosa impedisce al giocatore di far dire il suo Cane "OK, visto che ho l'autorità, adesso cancello tutte le leggi che non mi piacciono e trasformo la Fede in quello che mi pare"?  Il fatto che il suo Cane è vero, è vivo, ha una storia, e non lo farebbe.

Cosa impedisce al giocatore di ammazzare tutti quanti e fregarsene? Il fatto che ha di fronte persone con ragioni, problemi, sofferenze.

Tutto il sistema si basa su questo.  Non scherzavo e non esageravo quando dicevo che è il primo gdr che richieda assolutamente maturità per essere giocato.

Ma Ezio non ha detto che il PC non esiste? Certo. Non esiste la pedina gestita da GM che tu hai solo in custodia. Non esiste il pupazzo. Non esiste un qualcosa che, sai, fa quello che vuole e tu non puoi farci niente. Sei tu che fai, che parli, che agisci. Ma lo devi fare pensando a come parla, agisce, fa, la persona vera, reale, di carne e sangue, che stai immaginando.

[edit: crosopost]

Ezio:

Mi aspettavo che questo apparente paradosso ti colpisse ;-)

Alberto, ti capisco, anche a me piace.
Ed è proprio così che faccio e non è un paradosso.

Quando lo gioco io Fratello Thomas ha una personalità e degli ideali che sono differenti dai miei, e quando dovrò fare delle scelte io le farò basandomi su quello che so di Fratello Thomas.


Però, dato che sento tutti come esseri umani arriverò ad un punto in cui dirò: "No, per quanto sia bigotto, stupido e pio QUESTO non può accettarlo".
A un certo punto, cioè, valuterò che neppure l'educazione pia di Thomas potrebbe indurlo a sparare in testa a Sorella Edith.

Il punto fondamentale, qui, è che sono stato io a deciderlo. Io ho valutato che, secondo i parametri che avevo impostato per Thomas, questo è troppo.
È a questo punto che la MIA moralità sta influenzando il gioco, ed è a questo punto che Thomas si rivela una marionetta. Magari per Moreno sparare in testa ad Edith non sarebbe stata una gran cosa (perché Moreno è onestamente convinto che il benessere della società venga prima) ma a me, Ezio, pare una cosa talmente grossa che non riesco ad immaginare Thomas nell'atto di compierla.

Non è che mi sto allontanando dal personaggio. Anzi, ci sono talmente dentro che non riesco più a riconoscere le scelte "mie" da quelle "sue" (ovvero "condizionate dai parametri che mi sono imposto").
È solo a posteriori che mi rendo conto di quello che ho fatto e mi rendo conto che tutte le scelte che credevo dettate dai parametri fizionali sono in realtà state scelte totalmente mie. Sul momento ero immerso nel personaggio, non me ne rendevo conto. Sul momento ho solo visto qualcosa di GROSSO e ho usato il mio potere per fermarlo: "Fermi!" dice Thomas, "Da questo momento il sesso prematrimoniale è lecito, così vuole il Re della Vita!"



L'azione è stata dettata dalla MIA volontà e dalla MIA percezione, espressa attraverso Thomas e veicolata dal ridursi delle distanze tra "me" e "lui".

È per questo che si dice di non fare i Torquemada, in Cani. Ogni personaggio deve avere una morale UMANA, con cui sia possibile relazionarsi e attraverso cui sia possibile esprimere sé stessi.
È per questo che non esiste alcun Libro della Vita scritto, e che le regole della Fede sono così vaghe: sono tutte "trappole" del gioco che inducono, inconsciamente, a mettere sé stessi e il proprio giudizio sul tavolo.

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