Tutto giusto. Comunque quella parte verrà spiegata al momento (anche perchè vedo che Marco non sta seguendo il thread, e quindi dovrei comunque ripeterla)
Visto però che il gioco fa uso di alcune tecniche "jeep" non usate di solito nei LARP, copio-incollo una descrizione così le conoscete:
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Tecniche:
Il gioco si presuppone suddiviso in scene
Durante una scena, molto semplicemente, i giocatori che interpretano i protagonisti su cui è incentrata entrano nello spazio dedicato alla “rappresentazione” mentre gli altri giocatori assistono.
Dopodichè, non fanno che interpretare i loro personaggi parlando e muovendosi nello svolgere della storia.
Per farlo al meglio, ecco le tecniche da conoscere e spiegare a tutti i partecipanti:
Telegraphing (lett. “telegrafare”) è il nome di quell’insieme di tecniche per distribuire e coordinare le informazioni tra i partecipanti al gioco al fine di mantenere coerente e comune l’interpretazione della fiction condivisa che viene a crearsi. Ci sono molti modi di farlo ma, nei giochi Jeep, ci si concentra soprattutto sulle tecniche che non interrompono il flusso della storia e cercano di limitare al minimo spiegazioni e discussioni al di fuori della fiction.
Questi giochi non avvengono su un set appositamente preparato e non ci sono oggetti di scena specifici predisposti. Per questo motivo devono essere i giocatori
a comunicare ai compagni di gioco dove si trovano o cosa simboleggia quell’oggetto che tengono in mano. Un po' come quando, in uno sceneggiato radiofonico, i dialoghi sono costruiti in modo da fare capire all'ascoltatore anche le azioni dei protagonisti che non si possono certamente vedere:
Esempio: Il modo più banale di scambiare queste informazioni è semplicemente annunciarle prima che la scena abbia inizio. “Più tardi quella stessa sera, nell’appartamento di Tom e Julia”. Così, semplicemente, sappiamo quando si colloca la scena e quale set immaginarci. Oppure si può fare anche nel mezzo della scena: se la giocatrice che interpreta il personaggio di NIcole se ne sta.in piedi in scena e grida “Peter, tesoro, puoi raggiungermi in cucina?”, tutti sono istantaneamente informati che la scena sarà ambientata in una cucina, nessuno fingerà di sedersi su un letto o fare una doccia, ma si potrà accendere un fornello o aprire un frigo.
Se il giocatore di Tom sorride porgendo alla giocatrice di Julia una matita e dice “Avrei voluto regalarti una rosa rossa, ma ne erano rimaste solo di bianche...”, sappiamo tutti che, in quel momento, quella non è una matita ma qualcos’altro. Nulla impedisce poi che quella matita sia maneggiata, annusata, messa in un vaso o gettata, proprio come una rosa vera.
Il non indifferente vantaggio di questa tecnica è che in gioco potrete avere a disposizione un coltello, un fiore, una posata, una preziosa stilografica, ecc., e tutto al prezzo di una matita. Allo stesso modo il vostro soggiorno può diventare un locale alla moda, un set teatrale, una strada di campagna o tutto quello che olete, purchè l’informazione sia condivisa dai compagni di gioco.
Bird-in-ear: (lett. “uccellino all'orecchio”) è una particolare forma di telegraphing utile per fornire informazioni e introdurre elementi nella fiction da parte del regista. Può essere rivolta a tutti o a un personaggio specifico (ma non c’è bisogno di sussurrare: più informazioni sono a disposizione di tutti, più il gioco riuscirà).
La chiave di questa tecnica è il fornire gli input come fossero pensieri del personaggio. Si potrebbe dire che, per un istante, il regista interpreta il personaggio.
Naturalmente anche qui, come per il telegraphing, è consigliabile usare discernimento e ponderare gli input da fornire per non costringere i compagni di gioco in
situazioni inappropriate al gioco in corso o sgradite.
Esempio:
Quattro persone siedono in auto. Non sanno nulla l’uno dell’altro. Rolf, sul sedile posteriore, sta cominciando ad apprezzare Ulrika, seduta di fronte a lui sul sedile del passeggero. Per movimentare la situazione, il regista si mette accanto a lui e parla in forma di breve dialogo interiore “Quella ragazza è proprio carina. Mi è piaciuto come si è presentata, prima. Con quello sguardo dritto negli occhi. Com’è che si chiamava? Accidenti! Certo che da qui la visuale sulla sua scollatura è ottima...”
Questo da a Rolf uno spunto per giocare. E, dal momento che anche la giocatrice di Ulrika sentirà questo monologo, sarà più pronta a interagire con Rolf quando
verrà il momento.
Inside/Outside: (lett. Dentro/Fuori) Questa è una tecnica per giocare una storia su due diversi livelli. Permette di interpretare l’esteriorità del proprio personaggio e contemporaneamente di mostrare i suoi più intimi pensieri.
Il modo più semplice di spiegarlo è con un esempio pratico: immaginate due donne in profumeria, intente a guardare smalti e rossetti. Una delle due prova qualcosa e lo mostra alla seconda che esclama “Oh, ti sta molto bene!”. Quindi la donna che ha appena parlato fa un passo di lato o indietro, per segnalare che ora sta giocando in Inside/Outside, ossia manifesta i pensieri inespressi del suo personaggio La donna in Inside/Outside ride sguaiatamente, addita la compagna e la ridicolizza esprimendo il vero pensiero del suo personaggio (l’altra continua a esaminare i prodotti, ma in silenzio).
Infine la donna in Inside/Outside fa un passo che la riporta alla posizione iniziale e la scena torna alla normalità
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In generale, non mi piace l'uso di Bird-in-hear dell'esempio, la considero troppo invadente. Uso spesso il bird-in-hear ma per le cose esterne, le cose che vedete, sentite, sapete, etc, non per dirvi quello che pensate.
L'Inside-outside è una tecnica facoltativa che mette in gioco (se vuole) il giocatore, in molte partite non lo usa nessuno, ma tenetelo a mente come possibilità, nel caso dobbiate esprimere i pensieri segreti di un personaggio.