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Levity #1: "Nel cielo"
rgrassi:
--- Citazione ---
"Diciamo che potrebbe essere tuo padre."
--- Termina citazione ---
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http://lapo.it/CnV/dadi.php?time=1240980937
--- Citazione ---
"O tua madre..."
--- Termina citazione ---
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--- Citazione ---
"O quella creatura con gli occhi chiari che vive con il tuo ex-marito..."
--- Termina citazione ---
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Come prima. Potete rilanciare e resistere.
Sempre con il +2.
Rob
Glenda:
--- Citazione --- Il suo primo pensiero fu per Ernie. Ernie che aveva preso gli occhi da Mark, e che con Mark aveva dovuto lasciare...
Ma se c'era una cosa sola che poteva riconoscere a suo marito - il suo ex marito - era che al suo fianco non c'erano rischi che loro figlio potesse correre. Era per questo che, tutto sommato, era bene che le cose fossero andate così.
No, non era Ernie ad essere in pericolo: quella era solo una finta.
Nè poteva esserlo suo padre, perché suo padre era più abile di lei; se avessero avuto lui nelle loro mani, non avrebbero avuto motivo di chiederle di fare la consegna: Greg Cross era il più grande artista del cielo sulla piazza, lei non poteva nemmeno competere, sebbene egli gli avesse insegnato tutto.
Se c'era una sola di quelle minacce che poteva avere un fondamento...
"...No, non un'altra volta...!" desiderò imprecare Cassandra.
Già due anni prima Susan si era fatta coinvolgere nei suoi affari...ed era stata lei a farne le spese. Dannazione, quella donna proprio non voleva capire che sua figlia non era una bambina da proteggere, né, men che mai, un'amica nelle cui faccende andare a curiosare.
"Tua madre" aveva detto la voce nella cornetta.
Ma poteva chiamarla madre? O forse era stata sempre lei, Cassandra, a fare da madre a Susan?
Con un padre sempre perso in chissà quali cieli, e una mamma che l'aveva avuta quando era ancora una ragazzina, alla fine, era stata Cassandra a portare sulle spalle la propria famiglia. Non era poi così condannabile se aveva finito per buttarsi tra le braccia dell'uomo sbagliato, e se non riusciva a fare da madre a Ernie.
"Dimmi lei dov'è, e cos'ha combinato. Poi ne possiamo parlare..."
--- Termina citazione ---
rgrassi:
--- Citazione ---
Adrian, Jack e Tim scesero le scale della torre di controllo per dirigersi verso gli hangar.
"Maledizione..." disse Jack. "Questo non doveva accadere."
"Dai, Jack.", disse Tim, "non sappiamo se sia partito da qui..."
Adrian si strinse nell'impermeabile, temendo il peggio. "Qui ci rimettiamo tutti il posto... E poi, questo vento sembra malvagio..."
"Certo. E' il vento di Krimen. Come vuoi che sia?"
"Piantatela!", disse Jack. "Cerchiamo di capire se manca uno degli aerei..."
Aprirono l'hangar dei piccoli aerei bielica.
Jack impallidì.
"Sembra che ne manchi uno.", disse Tim.
Ed Adrian sussurrò, con voce flebile: "L'aereo di Greg Cross."
--- Termina citazione ---
Mauro:
--- Citazione ---Finalmente era uscita da quell'inferno. Con solo piú il sereno di fronte a lei, forse sarebbe riuscita a chiudere quella maledetta faccenda in fretta.
La valigetta, silenziosa e immobile, rimaneva appostata dietro il suo sedile.
--- Termina citazione ---
Glenda:
EDIT
--- Citazione --- "No, ancora non ci siamo..." l'uomo dai lunghi capelli biondi sbuffò verso l'alto, cacciando una ciocca di quei capelli dal viso "...è evidente che l'intensità della tempesta non è sufficiente a bloccare il traffico aereo...Sterling deve rimettersi al lavoro subito!"
"Beh, capo...ha pur sempre reso la vita difficile al migliore pilota che io conoscessi..."
Krimen fece un sorriso storto
"Il migliore pilota che tu conosci, è comunque riuscito a cavarsela..."
"Riuscita..." precisò Vern "Lei è una donna: si chiama Cassandra Cross"
Krimen diede un'occhiata al radar, dove era visibile ancora il puntino luminoso del velivolo, ormai fuori dall'area d'influenza della tempesta.
"Cassandra Cross" fece eco "Beh, quantomeno potremmo servircene, qualche volta. Forse non è poi così male che non sia precipitata...anche se questo, d'altro canto, avrebbe significato che il nostro lavoro di un anno non è del tutto da rifare..."
Vern si strinse nelle spalle e cercò di nascondere al capo il fatto che, tutto sommato, fosse contento che Cassandra Cross fosse riuscita ad attraversare la tempesta. I morti inutili sulla coscienza un po' gli pesavano: sapeva che la Causa richiedeva delle vittime, ma quando erano del tutto inconsapevoli, alla fin fine provava rimorso.
Krimen lo guardò in tralice, poi rivolse lo sguardo altrove.
Era un uomo sospettoso e diffidente, la sua posizione non poteva permettergli il contrario. Ed era un osservatore come ne esistevano pochi: a volte il suo sguardo diventava invadente, inopportuno, come se, solo con gli occhi, cercasse di fare al prossimo una radiografia dell'anima.
E Vern...Vern era un buon collaboratore, ma aveva troppi scrupoli: non c'era voluto molto ad accorgersi del suo sollievo quando gli aveva annunciato che la donna era ancora viva.
Si voltò. Il compagno era fermo dove lo aveva lasciato.
"Sei ancora lì? Muoviti! Torna nel sotterraneo e comunica a Sterling l'esito del test" fece una pausa, si accese una sigaretta "E controllalo. Ho sempre l'impressione che cerchi ancora di fregarci..."
--- Termina citazione ---
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