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Levity #1: "Nel cielo"
Glenda:
Allora...io ho iniziato di testa mia...correggetemi se sbaglio qualcosa, non so bene dove sto andando a parare
--- Citazione ---La tempesta di vento era iniziata prima del previsto, ed era risultata molto più forte di quello che l’equipe meteorologica avesse annunciato. Tuttavia, la maggior parte della popolazione si era già messa al riparo e la città aveva assunto quel lugubre quanto pittoresco aspetto di cui si vestiva in giornate come quella: una tetra e silenziosa distesa di case fantasma, dove anche i tetti d’ardesia perdevano il loro colore, e l’unica cosa viva, fischiante e ululante, a piede libero in una corsa pazza per le strade, era proprio lui: il vento. Se fosse stato possibile avvicinarsi, e sbirciare attraverso i vetri delle finestre, forse si sarebbe potuto scorgere il viso di qualche curioso, ancora affascinato da quelle dimostrazione di potere di madre natura.
Ma i più, ormai, ci avevano fatto l’abitudine, e proseguivano senza troppo pensare le proprie occupazioni.
Diverso era per coloro a cui la buona sorte non aveva concesso di vivere in abitazioni pianificate ad hoc per resistere alle emergenze: gli sfortunati che ogni volta sfollavano nei sotterranei al suono della campana d‘allarme, rimanevano tutto il tempo con le dita incrociate, nella speranza di trovare, all’uscita, il tetto di casa ancora al proprio posto.
Brutta cosa, ma cosa di rountine.
Le tempeste di vento si verificavano almeno un paio di volte al mese.
Tuttavia, quel giorno, alla torre di controllo delle linee aeree, stava accadendo qualcosa di strano: l’addetto al radar aveva appena annunciato di aver rivelato un velivolo in volo. Chi aveva avuto la folle idea di avventurarsi in cielo con una tempesta del genere?
--- Termina citazione ---
Mauro:
--- Citazione ---Cass si guardò intorno, nervosa per ciò che vedeva; con lo sguardo fisso di fronte a sé, si chiese per l'ennesima volta perché aveva accettato di salire di nuovo su quella maledetta trappola volante. Già al mattino, quando si era tagliata controllando il filo del coltello, avrebbe dovuto capire che non era giornata; ma si era fatta tirare, non aveva saputo rifiutare il lavoro. Di nuovo. Giurò nuovamente a sé stessa che se ne fosse uscita viva non avrebbe piú volato. Davvero, questa volta.
--- Termina citazione ---
Superstiziosa 6
Paura di volare 6
Preparata agli imprevisti 6
Nota: c'è qualche elemento esterno al personaggio per collegare i diversi pezzi, ma sono elementi ovvi (se ha gli occhi aperti - ed è nella mia autorità decidere che è cosí - è ovvio che veda qualcosa, per esempio); inoltre ho detto che guarda, ma non cosa vede; e la parte che usa elementi di scena (il coltello) è un ricordo, quindi rientra in ciò che sa.
Penso di essere stato all'interno dell'autorità che avevo, se non va bene ditemelo e provvedo a modificare.
rgrassi:
--- Citazione ---
Tim iniziò a salire le scale della torre radar, di corsa, per quanto il suo fisico potesse consentirglielo...
Tra le sue mani aveva un foglietto. Si asciugò il sudore e vide le altre tre rampe di scale... Sospirò.
"Questo cambia tutto...", pensò, "che stupidi che siamo stati."
--- Termina citazione ---
Glenda:
--- Citazione --- Adrian si era domandato tante volte come dovesse essere volare in mezzo a una tempesta di vento, ma quando guardava da dietro i vetri quei turbini d’aria e polvere abbattersi su tutto ciò che gli ostacolava il passaggio, si diceva che tutto sommato era bene che il suo istinto di sopravvivenza fosse più forte dell’adrenalina. Del resto, non era il suo lavoro, volare. Era più un miraggio, semmai...o un’eredità pesante che si portava sulle spalle a causa di un ingombrante schiera di avi (padre, nonno, bisnonno, e pure un lontano zio di cui non aveva mai visto nemmeno una foto!) che si erano in qualche modo distinti a bordo di un velivolo di qualche tipo. E cosa era finito a fare, lui? A lavorare alla torre di controllo...a guardare attraverso dei freddi strumenti il volo degli altri. Del resto, che altro avrebbe potuto fare? A casa sua, non c’era posto per altro, e lui, purtroppo, non aveva le doti dei suoi illustri avi: innanzi tutto gli mancava una buona vista, ed un pilota miope non s’era mai visto nè sentito; in secondo luogo, non aveva mai avuto ottimi riflessi.
Però - e non sapeva se questo fosse un pregio o un difetto, in un paese come il suo - aveva una grande sintonia con il vento: sentiva quando stava per arrivare, quanto sarebbe stato forte...a volte gli sembrava pure di vederlo...come un amico segreto - o un avversario di cui non si può fare a meno.
E quello di quel giorno, era un vento coi fiocchi: accidenti, se lo era!
Quel velivolo abbandonato tra le sue braccia, aveva proprio poche speranze di rimanere in piedi.
Tra l’altro, doveva avere una visibilità quasi nulla: dalla stessa torre di controllo, non riusciva a individuarlo. Lo vedeva sul radar, come un piccolo puntino luminoso. E in cielo, nulla.
“Non può atterrare qui” disse al collega “si schianterà. Forse possiamo provare a metterci in contatto con lui e dargli delle indicazioni”
--- Termina citazione ---
rgrassi:
--- Citazione ---
Jack guardò il piccolo punto sul radar... Era alla torre da tanti anni.
"Prova a contattarlo," disse.
--- Termina citazione ---
x glenda: Tiro con Fallimento
Il Tiro con Fallimento prevede una soglia di riuscita. Piu' il lancio sta sopra la soglia, più l'esito è favorevole e va oltre la posta. Più sta sotto peggio fallisce l'azione e non solo manchi la posta ma accade qualcosa di negativo. La 'posta' è "riesco a contattare l'aereo". (in queste spiegazioni iniziali mi dilungo, poi non le faro' piu')
Lancia 3d6 e cerca di superare la soglia 12. (Soglia alta a causa del brutto tempo)
Mauro, tu puoi intervenire in sincrono con noi, rispettando il tuo ambito.
Rob
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