C'era una volta...
C'era una volta un regno lontano lontano. Non aveva un nome preciso, poiché i suoi abitanti non sentivano il bisogno di differenziarlo dagli altri; anzi, a malapena sapevano dell'esistenza di regni diversi dal loro. "Il Mondo," lo chiamavano, e tanto gli bastava.Gli abitanti del Mondo erano molto diversi fra di loro: Cani, Gatti, Topi, Volpi, Lupi e altri ancora condividevano gli spazi nel Mondo. Certo, erano diversi, come ho già detto, ma fra di loro regnava l'armonia data da un antico trattato di tregua, imposto su di loro secoli prima dopo decenni di aspri conflitti. Insieme, essi formavano i Popoli.
I Popoli erano animali, anzi, Animali: sapevano parlare, muoversi, impugnare oggetti, creare, pensare e tutto quanto quello che un essere umano può fare. Ma non erano soli: il Mondo era anche abitato dagli animali, quelli con l'iniziale minuscola, animali che... erano animali, e pertanto erano loro prede. Per ogni Popolo c'era anche il relativo animale.Il Mondo era formato da un piccolo continente, all'incirca delle dimensioni di quella che noi chiamiamo Australia. Era circondato dal mare e percorso da un unico grande fiume, in cui affluivano torrenti e flussi di vario tipo, e ricoperto da fitte foreste. All'interno di queste foreste, in radure piccole e grandi, sorgevano le Città dei vari Popoli, diffuse su tutto il Mondo secondo gli usi e costumi di ciascun Popolo: chi sulle cime degli alberi, chi sotto terra, chi all'aperto. Non tutti i Popoli costruivano Città, ma bene o male capitava di trovarvi Animali di un po' tutti i tipi, dai più timidi ai più sociali, ognuno con i suoi impegni e con le sue idiosincrasie.Se qualcuno di noi avesse potuto recarsi in quell'idilliaco mondo, avrebbe visto dei luoghi e panorami magnifici, con città dal sapore rinascimentale circondate da natura selvaggia e ricca, qua e là "condita" da campi coltivati e allevamenti. Un mondo praticamente ideale.Quello che i Popoli non sapevano è che, al di là dello sconfinato oceano che circondava il Mondo, esisteva un "vero" mondo, con arcipelaghi, continenti, isole e tutto il resto. In uno di questi luoghi si conosceva la magia, e se ne faceva largo uso.In quel lontano regno, il Principe in carica era impegnato in una feroce battaglia contro le milizie della Strega Regina, una malvagia incantratrice in cerca di fama e di potere che aveva iniziato un assalto contro i principali potenti locali. A suon di spada e scudo, il Principe era giunto fino al sancta sanctorum della Strega Regina, quando questa, in un estremo tentativo di salvarsi la vita, aveva tentato di pronunciare un potente incantesimo di distruzione, con l'intento di eliminare una volta per tutte la minaccia del Principe.Ma qualcosa andò storto: c'è chi dice che l'eroe avesse ucciso la Strega Regina poco prima che questa terminasse di pronunciare l'incantesimo, c'è chi dice che questo venne deviato dal buon cuore o dall'armatura (le versioni variano) del Principe stesso, c'è chi dice altre cose ancora. Fatto sta che il Principe uccise la Strega Regina, dissolvendo quasi tutti i suoi incantesimi e quindi togliendo ogni forma di potenza alle sue armate. Di lì a poco, la vittoria fu sua.Quasi tutti i suoi incantesimi. Perché uno, l'ultimo che essa pronunciò, in realtà non fallì. Piuttosto, si ingigantì, perse potenza e si scatenò sul Mondo.
Quello che accadde poi è confuso, in parte perché accadde molto rapidamente, in parte perché accadde in modo diverso in ogni zona del Mondo. L'unica cosa che tutti gli Animali videro e compresero sul serio fu il colore del cielo, che cambiò da azzurro a rosso. Rosso sangue, un rosso intenso, di quelli che non ti scordi facilmente. Fu un lampo, ma rimase impresso nella memoria di tutti, al punto che quel giorno passò alla storia del Mondo come "il Giorno Rosso."
Da quel momento ogni cosa cambiò. Lo Strano fece il suo ingresso nel mondo, una forza fino ad allora ignota, quasi vivente ma impalpabile, in grado di mutare tutto ciò che contagiava. Penetrò negli alberi e nelle montagne, penetrò nei fiumi, negli animali e nei Popoli, cambiando alla radice molti di essi. Gli alberi iniziarono a parlare, altri a muoversi, altri ancora... a mangiare. Le foglie di alcune querce nei pressi di un'ansa del grande fiume divennero di metallo, le rocce lungo il grande estuario ancora oggi perdono gocce di sangue. E si dice che, da qualche parte, nei boschi più lontani dalle Città dei Popoli, viva un essere formato con i corpi di tutti i lupi di un vecchio branco...
-MikeT